giovedì 26 luglio 2018

E' scoppiata la guerra? E' scoppiata la pace? Entrambe, e allo stesso tempo.






di Sergio Di Cori Modigliani


Donald Trump invita Juncker a Washington e lo preavverte in data 22 luglio 2018: "sia chiaro che i dazi rimangono e quel punto non è negoziabile a nessun livello. Anzi. Gli comunicherò che intendo addirittura estenderlo ad altri setteori merceologici".
La borsa va giù e i media annunciano "è scoppiata la guerra economica tra Usa e Ue".
E così, Juncker va a Washington il 25 luglio e si mette l'elmetto.
Finita la riunione Donald Trump annuncia: "come avevamo stabilito, i dazi tra gli Usa e la Ue vengono aboliti perchè noi siamo contro l'imposizione di ogni forma di dazio e lo siamo sempre stati".

La borsa va su e i media annunciano "è scoppiata la pace tra gli Usa e la Ue".
Il mondo ormai funziona così.
La guerra è durata 4 giorni.
Si è verificata soltanto su facebook, su twitter e sulle piattaforme mediatiche professionali, sia cartacee che digitali.
Nella realtà .-cioè nel mondo fisico reale in cui si manifesta la nostra esistenza- non è accaduto nulla.
Nel frattempo, una ben nutrita pattuglia di persone, alcune entità finanziarie, dei furbi e abili banchieri, hanno lucrato a man basse. Altri sono stati rovinati.

Il trumpismo è questo, motivo per cui è tanto sostenuto: la via più breve che conduce all'abolizione della verità oggettiva, della coerenza, dell'assunzione di responsabilità ed è basata sulla cancellazione del significato delle parole.
Non a caso, oggi i sociologi definiscono questo fenomeno come "protofascismo". Nel senso che Trump (e i trumpisti) stanno facendo il lavoro sporco per i dittatori che verranno. Poi, una volta eliminata la verità oggettiva, arriveranno i politici veri. E' la linea sostenuta dagli antagonisti di Trump.

Così va la vita, oggi, nel mondo in cui viviamo.

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