martedì 8 ottobre 2013

Maurizio Gasparri, il PD e la lista Monti chiedono le dimissioni di Roberto Fico. Una battaglia che non è possibile evitare.





di Sergio Di Cori Modigliani

Finalmente il governo delle larghe intese ha trovato la sintesi di armonia che cercava, quella di cui aveva bisogno in questo momento per superare il terribile guado che ci separa tra disoccupazione e bisogno di lavoro, tra fallimento annunciato e ripresa economica. Mentre Enrico Letta e Angelino Alfano proseguono la loro farsa duettando in maniera caricaturale, l'esperienza politica dei vecchi marpioni ha trovato la quadratura del cerchio e ha ricompattato tutta la dirigenza politica nazionale, avendo individuato il vero obiettivo da colpire per far riprendere la nazione. 
E' stato identificato il nemico e, finalmente, c'è la patriottica alleanza nazionale contro di esso, non c'è dissenso nelle fila del PD, del PDL, nella lista Monti: tutti compatti e solidali. La persona da battere e da silenziare, subito, si chiama Roberto Fico, deputato nella lista Movimento Cinque Stelle, che serve la mansione di Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai.
Lui è diventato, questa mattina, il nemico pubblico numero 1 della democrazia.
E' colpa sua se in Italia non c'è libertà di stampa.
Alle ore 13 di martedì 8 ottobre 2013, infatti, un certo Vinicio Giuseppe Guido Peluffo, il noto "portaborse" di Walter Veltroni, al quale il nostro aveva probabilmente promesso il 20 febbraio che sarebbe stato lui a presiedere la commissione, deputato nelle fila del PD, ha chiesto formalmente le dimissioni di Fico. 
Due paroline tanto per spiegare  chi sia questo Peluffo, serve a comprendere come funziona la sinistra in questo paese. 
Il nostro eroe scopre (con geniale intuizione storica) a diciassette anni che la vera svolta sta nel comunismo e si iscrive nel giugno del 1989 nelle fila del PCI, dove immediatamente, in poche settimane, diventa segretario provinciale nella periferia lombarda di Milano. Quattro mesi dopo, crolla il comunismo e allora, il nostro prode combattente, diventa l'asse della Sinistra Socialista Democratica sorretto dall'amorevole ala di Walter Veltroni. Finisce nel PDS, poi nei DS, infine nel PD. Si presenta alle elezioni nel 2001 e non viene eletto. Si presenta poi alle elezioni provinciali a Rho, a quelle amministrative, a quelle regionali lombarde, e non viene eletto. Ci riprova nel 2006 e non viene eletto. Perde sempre, nessuno lo vota mai. Infine, nella tradizione berlusconiana del PD (promuovere i falliti) viene eletto da Veltroni responsabile della comunicazione e gestione della campagna elettorale del PD nel 2008, insieme ai "bravi compagni" Realacci, Lusetti e Verini, portando il partito a una secca sconfitta elettorale. Grazie al porcellum, finalmente entra in parlamento dalla angusta finestra della clientela burocratica, il classico fallito di successo. Nell'aprile di quest'anno diventa membro della commissione parlamentare di cui Roberto Fico è presidente. Questa mattina, dopo aver raggiungo un "accordo di ferro" con Maurizio Gasparri ("insieme a Peluffo abbiamo deciso di muoverci per garantire la libertà d'informazione al popolo italiano") il nostro baldo eroe nazionale ha dichiarato ufficialmente al Senato: "Roberto Fico non è in grado e non può presiedere la commissione parlamentare perchè ha piegato il suo ruolo arbitrale di vigilanza per interesse". Non viene nè spiegato nè argomentato nè provato quale sia l'interesse, di che cosa si tratti, di che cosa stiano parlando. Il suo unico interesse in questa storia, Roberto Fico lo ha dichiarato fin dall'inizio, quello di essere contrario alla lottizzazione partitica della RAI e di volere impegnarsi perchè questa pratica si interrompa.
Arriva, pronto, prontissimo, l'appoggio personale di Mario Monti che si dichiara colpito e "allibito" dinanzi a questo mostro mediatico e perverso. Sostiene il nostro Peluffo in una nota pubblicata sulla sua pagina di facebook: Il gruppo del Pd oggi ha sollevato nella sede formale della commissione di vigilanza Rai l’incompatibilità dei comportamenti del presidente Fico con il suo ruolo istituzionale di presidente della commissione. La settimana scorsa ha, infatti, partecipato ad una manifestazione di partito, e fino a qui nulla di male, che è sfociata però in una sorta di “occupazione” della Rai. Da presidente di una commissione di vigilanza e di indirizzo ha piegato il proprio ruolo di garanzia a interessi di parte, esercitando un’indebita pressione sull’azienda che dovrebbe controllare con atteggiamento super partes. Nella discussione che si è sviluppata il presidente Fico non ha dimostrato alcuna attenzione alla gravità del comportamento ne’ alla lesione prodotta alla credibilità della sua presidenza. A questo punto si presenta una profonda divergenza di interpretazione del ruolo stesso della commissione di vigilanza, per questo intendiamo sottoporre con lettera formale l’accaduto ai presidenti di Camera e Senato perché dirimano la questione ed intervengano in proposito per ripristinare il corretto funzionamento di un organo del Parlamento”.
Immediata la replica arrivata dalla direzione politica del PD, del PDL e della Lista Monti che approvano in pieno le dichiarazioni e la richiesta ufficiale del buon Peluffo. La direzione del PD fa notare che, tale atto, è stata una conseguenza delle dimissioni dell'altro componente la commissione, un certo Piero Martino, deputato del PD, l'onorevole che in data 10 luglio 2013, alla Camera dei Deputati, saltò gli scranni e aggredì fisicamente i colleghi del gruppo parlamentare M5s rei di aver protestato perchè la Camera aveva sospeso i lavori del parlamento in attesa che la Cassazione si pronunciasse su Berlusconi. In seguito a quell'aggressione, dovettero intervenire i commessi per portare via con la forza "l'energumeno". Talmente osceno quell'atto da costringere un amico e compagno di cordata, l'abile e intelligente Mario Adinolfi, re del trasformismo italiano (iscritto nella DC nel 1992, passa a Forza Italia nel 1993, nei DS nel 1995, nel PD nel 2009 e infine a gennaio del 2013 nella Lista Monti) il quale, sul suo blog personale, in data 11 luglio 2013 scriveva di lui http://www.periodicodaily.com/2013/07/11/il-pd-e-la-sindrome-di-piero-martino-di-mario-adinolfi/
Conosco Piero Martino da oltre vent'anni e non volevo credere ai miei occhi quando l'ho visto in aula alla Camera scagliarsi fisicamente contro la pattuglia M5S che gridava "schiavi, venduti" all'indirizzo dei suoi colleghi deputati del Pd dopo il voto sulla sospensione dei lavori parlamentari per la vicenda Berlusconi-Cassazione. Mi sono interrogato sulle ragioni di quell'improvvisarsi manesco, con uno sguardo di rabbia quasi trasfigurato. Fabrizio Roncone sul Corsera insinua che "facesse finta". No, conosco bene Piero, la sua era una genuina eruzione d'ira: poi, non è abituato a darle e prenderle, dunque i commessi hanno avuto vita facile nel fermarlo. La domanda che mi sono fatto è stata: Piero, perché? La risposta è semplice: nel Pd ormai dilaga quella che chiameremo d'ora in poi in termini medici "la sindrome di Piero Martino", cioè la sensazione intima che si stia sbagliando tutto, la consapevolezza che per difendere il proprio interesse particolare bisogna continuare a farlo, la frustrazione nel non poter più far coincidere il proprio essere con il proprio voler essere. Piero Martino è il tipico parlamentare figlio del Porcellum: paracadutato dal suo leader e fraterno amico Dario Franceschini per due legislature consecutive in circoscrizioni elettorali politicamente mai frequentate (Sicilia e Lazio 2). Franceschini, lo si sta capendo in queste ore, è l'uomo forte del Pd: guida la delegazione al governo, ha fatto sia il segretario che il capogruppo alla Camera e i democratici guardano a lui molto più che agli eptoplasmatici segretario e capogruppo attualmente in carica. Dario ha accanto a sé un drappello di pretoriani a lui fedelissimi, di cui Martino fa parte. Attenzione: nessuno dei pretoriani è stupido o acritico, sono tutti politicamente assai accorti e intelligenti, nelle segrete stanze sono consiglieri anche duri e contestativi rispetto alle idee del "capo". All'esterno però si muovono a falange: non fanno attività politica classica, non fanno attività parlamentare. Credo che di Martino non si ricordino interventi in aula o attività legislativa degni di nota. Eppure nelle paradossali logiche del Porcellum, Piero considera meritatissima la sua "nomina" a deputato secondo i valori in voga che fanno scalare le apposite classifiche: è "affidabile" (sarebbe meglio dire fedele), gioca in squadra e non ha velleità personalistiche, è una variabile dipendente in tutto e per tutto dal capocorrente che gli garantirà il posto. Il novanta per cento dei parlamentari del Pd ha le stesse caratteristiche di Piero Martino, che in più ha un talento particolare per la gestione della comunicazione politica e per questo ritiene di meritare il proprio posto di deputato nominato. Intimamente sa, perché è in politica da oltre vent'anni, che la scala di valori per accedere a incarichi di quel prestigio sarebbe altra. Ma prova a convincersi che sia giusta la sua collocazione guardandosi attorno: son tutti come e peggio di lui.

Questo dicono di lui i suoi cari e vecchi amici intimi. Si è dimesso, sorretto da Gasparri, per protestare contro "la prepotenza arrogante del M5s".
L'opinione del deputato M5s, on. Alessandro Di Battista, sulla questione che questa mattina sta animando il dibattito parlamentare è stata la seguente:
In questo momento in Commissione Vigilanza RAI, i partiti che hanno lottizzato la RAI e hanno poco a poco trasformato tanti cittadini (non tutti) in sudditi addormentati, stanno chiedendo le dimissioni di Roberto Fico da Presidente. Il tutto per aver, giustamente, partecipato a una manifestazione pacifica nella quale si chiedeva lo stop alla lottizzazione della RAI. La frase che ripete il Presidente Fico “voglio essere l’ultimo Presidente della commissione di vigilanza” ovvero stiamo combattendo per liberare l’informazione dai partiti, è una frase potentissima. Questo paese è schizofrenico, è un paese fatto al contrario, i disonesti che chiedono agli onesti di andarsene. Se dovesse servire sono pronto ad incatenarmi davanti la Camera, sono disposto a compiere ogni azione di disobbedienza civile per far capire ai cittadini che sono governati da bugiardi o delinquenti (le condanne ci sono) da marionette del potere, da colleghi (non tutti) che hanno come unico obiettivo quello di anestetizzare il M5S, ovvero i cittadini nelle istituzioni. O ci diamo una mossa TUTTI e la smettiamo di abbassare la testa o ci sarà poco da fare". P.S. Ho ricevuto alcune mail di delusi che chiedevano l’espulsione del Deputato Ivan Catalano. Io non la penso così. Ivan ha sbagliato ed e’ stato giustamente redarguito, anche pesantemente, dalla rete e dai cittadini (e anche da noi). Ha chiesto scusa e ha dichiarato in assemblea che restituirà tutto quel che non ha restituito in brevissimo tempo. Io mi fido e comunque controlleremo. Se qualcuno di noi sbaglia ma, grazie al “controllo popolare” torna nel gruppo e torna a rispettare i patti beh questo è uno straordinario successo del M5S. Pensateci..
Questo è ciò che passa il convento del Sistema Italia oggi, questa è la pietanza preparata per la cittadinanza.

Questa è una battaglia che non è possibile non combattere.

16 commenti:

  1. Fico sarà ben felice di dare le sue dimissioni, ma subito dopo loro!!!
    Quando tracimerà la bile degli italiani?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hanno deciso come sempre di mettere il bavaglio agli italiani con questa nuova dittatura del PD, PDL, Scelta Civica, SEL e tutti gli altri che non hanno diritto di essere in Parlamento eccetto per il MoVimento. l'unica speranza per quell poco che rimane dell'Italia.

      Elimina
  2. Dovevamo aspettarcelo dopo l'apparizione di Fico nel programma di Fazio. Al peggio non c'è mai fine. Ma quando finirà questa caduta?

    RispondiElimina
  3. Saremo anche anestetizzati, noi poveri cittadini telelesionati, ma non capisco perché, oltre a lanciare insulti -- perché tali sono parole come "schiavi, venduti!", e poco importa se siano state gridate o musicate con sottofondo di violini -- il nostro drappello di ben addestrati cittadini rappresentanti in parlamento e fuori non contrabbatta un semplice: "Ah, si? Fico è stato troppo partigiano e deve dimettersi? Allora va bene, ma solo dopo che lo avrà fatto Enrico Letta, che non solo ha scippato il Parlamento sovrano del suo diritto-dovere di discutere e decidere in toto provvedimenti di portata eccezionale come la revisione addirittura della nostra Costituzione repubblicana, ma ha anche mancato di obiettività e scrupolo professionale indispensabili a un'accurata indagine preliminare sui personaggi coinvolti nella famosa rosa di 'esperti' chiamati a un incarico di così alto prestigio e responsabilità".

    A me mette addosso un grande disagio questa storia. E' come se stessero utilizzando il M5s come grimaldello per scoperchiare le coscienze democratiche e repubblicane ancora rimaste flebilmente tali, sotto la montagna di compromessi, tattiche e differimenti con cui i loro stessi proprietari hanno dovuto negli anni seppellirle in tenace ma un po' stolida attesa del bel sol dell'avvenire, e per fare così pulizia, ma non nel senso auspicato dai grillini e da chi li ha votati. In realtà, più che di pulizia, bisognerebbe parlare di blanda epurazione machiavellica, tutta in salsa italiana.

    Grazie come sempre dell'attenzione e dell'ospitalità.
    marilù l.

    RispondiElimina
  4. Io trovo indegno che quasi tutta l'informazione le volte che parla del M5S lo fa solo per cazzate e non ne parla mai bene.Sono stufa di non aver un riscontro delle notizie che trovo in rete anche in tv.Non mi interessa se c'è chi dice che la tv è morta.
    E' il primo partito, la vera opposizione e pretendo rispetto.
    La vigilanza Rai non conta tanto,soprattutto se nn alzi la cornetta per piazzare i tuoi come impropiamente facevano i partiti.
    E' scandaloso che una forza politica che ha preso il 25 % abbia solo questa presidenza e che venga continuamente derisa.
    Non si tratta di occupare poltrone ma di RISPETTO per 9 milioni di cittadini
    lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido le sue affermazioni. Fin dagli inizi di questa legislatura il loro comportamento in tante occasioni mi è sembrato e mi sembra tutt'ora troppo tiepido. Non agiscono , anche come opposizione, in modo proporzionale alla forza che rappresentano. E cìo' ci mortifica. Chi segue i loro interventi non può non concordare che le intelligenze ci sono, per cui avrebbero tutti i requisiti per battere i pugni sul tavolo come si suol dire.Devono capire e comprendere che è necessario avere uno spazio nelle tv, lo devono pretendere per far sentire la loro campana a quei milioni di elettori del M5s teledipendenti della Rai e di Mediaset, quest' ultima più subdola dell'altra. Vorrei ricordare loro un versetto del Vangelo: "Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca"

      Elimina
  5. Dimettevi TUTTI VOI!
    Angelino Alfano , Maurizio Gasparri e altri parlamentari del Pdl riuniti sotto il palazzo di Giustizia di Milano 11 marzo 2013
    Angelino Alfano è ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri,il suo dovere tutelare la magistratura !! e cosa fa? Manifesta contro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giusto. E' stato anche il mio primo pensiero.

      Elimina
  6. sti pagliacci giocano con la pazienza degli italiani...

    RispondiElimina
  7. è possibile per davvero che in un paese civile, uno come gasparri possa stare dove sta? per favore mi vien da vomitare......

    RispondiElimina
  8. MA Allora quel cavoolo di Napolitano perché sta da parte di PDL&PD&SEL&ETC: e non dicono niente seguaci di Berlusconi.
    Dito medio a Gaspari lo facciamo vedere noi d'avanti a casa sua e non di fronte alle istituzione che dovrebbero rappresentare interessi di tutti i cittadini Italiani, e non solo scelti da loro.
    Bastardi che non sono altro.

    RispondiElimina
  9. A loro non frega niente della televisione, di Fico, del paese.
    Non avendo piu' niente da dire esprimono comando.
    Quando una classe arriva a questo e abbandona il convincimento che
    l'ha fatta governare per anni e' al capolinea. Certo fara' impaurire
    i tanti pavidi che ci sono in giro e dara' sicurezza ai loro servi.
    Noi dobbiamo creare nuovo convincimento con idee, proposte, dare alla
    gente conoscenza di un nuovo modello di giustizia, legalita', sicurezza sociale, creare solidarieta' e poi verra' il nostro comando.
    Niente di cui impaurirsi. Loro sono l'illegalita', la minoranza del paese, i consumatori della ricchezza del paese, lo sfacelo.

    RispondiElimina
  10. se Fico e' costretto a dimettersi scendiamo in piazza

    RispondiElimina
  11. Questo disgoverno delle larghe ed annose complicità sta osservando con sgomento,ma sbandierando soddisfazione per i"visibili"meglio dire Risibili risultati,l'avvicinarsi dei nodi al pettine.
    Che inequivocabilmente e senza possibilità di appello,suoneranno la sveglia ...a chi ancora dorme o ha interesse ad addormentare.
    E se l'ottimo Fico ,con una montatura veramente squallida, può servire per depistare ancora un poco l'attenzione...tanto,pensano...il grande capo è con noi...
    ed avallerà di certo questa spregevole azione...per il supremo bene del Paese.
    Neanche a dirlo!

    RispondiElimina