di Sergio Di Cori Modigliani
Il nostro è diventato davvero un paese osceno. Lo dico letteralmente parlando.
Dal punto di vista etimologico il termine "osceno" viene dal latino e significa, soprattutto, "portatore di cattivo augurio, veicolo di cattiva sorte" più tardi esteso anche all'eccessiva esibizione delle parti intime, e infine promosso all'attuale rango di metafora di tutto ciò che è disgustoso, brutto, negativo, con la sottesa e mai negata aggiunta di un inevitabile riferimento alla sessualità.
L'oscenità può essere (in parte) soggettiva, ma nell'uso comune e nella socialità esistenziale condivisa diventa, invece, glorioso paradigma collettivo che la identifica con "la turpitudine" e la inserisce in quell'ambiguo territorio dove si danno appuntamento le parti più nascoste e distruttive dell'essere umano. Nell'immaginario collettivo, "l'osceno" diventa il limite più basso e inferiore al quale si possa arrivare.
Ruby può essere considerata da alcune persone "oscena". Ma da altri può essere considerata una persona "davvero molto piacevole". Dipende dal gusto, dalla propria estetica, dalla propria ottica personale di riferimento. Ciò che diventa davvero "osceno" per noi, cittadini della collettività nazionale, non è il suo comportamento e la sua essenza (il giudizio può e deve essere variegato, multiforme, diversificato, personalizzato) bensì "la modalità pratica" con la quale la sua esperienza esistenziale viene presentata al pubblico nazionale.
Ciò che c'è di "osceno" in tutto questo teatro, al quale ci obbligano ad assistere quotidianamente, consiste nell'essere testimoni dell'affermazione del principio basico che ha fondato l'Italia attuale: "L'Oscenità che è diventata Norma". L'oscenità sta nel fatto di spacciare come consuetudine il fatto che un importante uomo politico con cariche istituzionali, peraltro imprenditore con l'ossessione del profitto, elargisca milioni di euro a una ragazza sconosciuta nel nome della beneficenza. Questo fatto ha decuplicato l'estensione della "oscenità", perchè ha lanciato il principio che tutto diventa lecito. Io non penso affatto che Ruby sia oscena.
Penso che sia "osceno" il fatto che venga considerato "legalmente normale" essere depositaria ricevente di svariati milioni di euro perchè (così recitano i documenti) "è una modalità di aiutare una povera ragazza in difficoltà".
Diventa quindi "normale" che Lusi, un senatore della Repubblica che ha rubato (reo confesso) 23 milioni di euro alla collettività, venga spostato dal carcere -dove la magistratura ha stabilito che meritava di stare- in un ameno convento, amorevolmente accudito da fraticelli dediti alla manifattura di succulente marmellate di fichi.
Questo, io, lo trovo davvero "osceno".
Così come trovo "osceno" il fatto che Enrico Letta e Angiolino Alfano considerino "normale" godere di elargizioni finanziarie da parte di Lottomatica, società dedita alla diffusione del gioco d'azzardo, peraltro controllata dalla casa editrice De Agostini che detiene il pacchetto azionario di maggioranza, il che introduce la potenziale apertura di un nuovo fronte del cosiddetto "confilitto di interessi" al quale nessuno sembra prestare la dovuta attenzione. I due più importanti membri del governo hanno un rapporto privilegiato di natura finanziaria con una grosso gruppo industriale dell'editoria nazionale. Ma è legale, quindi è Norma.
Appunto. Per me, invece, è osceno.
E' l'Italia di oggi: l'Oscenità è diventata la Norma.
Non c'è quindi da stupirsi, nè meriterebbe alcun commento, il fatto che il ministro Franceschini si sia speso per fare pubblicità elettorale via sms alla sua compagna candidata alle elezioni comunali di Roma.
Un fatto del genere, in Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Francia o Usa, per quanto ne so,avrebbe comportato immediatamente l'obbligo di dimissioni e il definitivo allontanamento dall'attività politica.
Non da noi.
Nessuno oserebbe chiederlo, sarebbe un "assurdo".
E' colpa nostra, quindi, se l'Italia va come va.
Siamo un paese osceno che considera assurdo ciò che per il resto del mondo civile è normale.
Questo è il salto necessario da compiere.
Riappropriarsi dell'uso delle parole, del linguaggio, del senso.
Dedicare, ad esempio, qualche pensiero al fatto che l'oscenità è diventata norma, e ha trasformato la vita politica collettiva nel teatro di un film porno. Io preferisco l'erotismo, che è vitale.
Dedicare, ad esempio, qualche pensiero al fatto che i dispositivi "legali" dell'Unione Europea impongono ai paesi membri, quindi anche l'Italia, di dover far fronte a impegni militari di carattere internazionale -anche molto costosi finanziariamente- senza che sia necessario fornire nè documentazione, nè richiesta, nè interpellanza ai singoli parlamenti. Io preferisco l'obbligo di ratifica con la conseguente "zuffa" in aula.
Dedicare, ad esempio, qualche pensiero al fatto di assumere la piena consapevolezza che non siamo più in grado di capire la realtà perchè la cupola mediatica non fornisce più adeguata documentazione, come ad esempio nel caso del comune di Parma dove un certo Pizzarotti è diventato sindaco ereditando un debito consolidato di 856 milioni di euro, e dodici mesi dopo (21 maggio 2013) ha fornito il nuovo bilancio dal quale si evince che il debito è stato ridotto a 662 milioni. Io preferisco informarmi e divulgare.
Dedicare, ad esempio, qualche pensiero all'idea che la colpa e la responsabilità dell'attuale "oscenità" non è della destra (se siamo di sinistra) nè della sinistra (se siamo di destra) nè di tutti i partiti (se siamo del M5s) nè del M5s (se siamo militanti di un partito storico) bensì della acquiescenza collettiva che considera "normale" ciò che normale non è.
Indignarsi, protestare, denunciare, non è più sufficiente. Non basta.
E' necessario un profondo lavoro personale di pulizia soggettiva per godere della possibilità di poter dire, e diffonderlo presso tutta la cittadinanza, il nuovo principio italiano che ci consente di affermare: "voglio essere libero di far valere il mio diritto a non soggiacere passivamente all'oscenità".
Restituire il Senso e il Significato alla realtà quotidiana, sottraendoci al paradosso della surrealtà che ci impone l' oscenità divenuta nei fatti norma, è davvero il primo passo.
E' arrivato il momento di capovolgere il linguaggio: diventare orgogliosi di non essere normali.
Soprattutto, diventare orgogliosi di essere talmente erotici, talmente libertari, talmente liberi, da cominciare a sostenere pubblicamente a gran voce "basta con l'oscenità".
Questo governo è osceno. Anche se è legale, formalmente impeccabile, e a norma.
Anche gli italiani sono diventati un popolo osceno; l'unica scusante consiste nel fatto che la maggioranza lo è a propria insaputa. Accorgersene è importante per liberarsi di questa cappa negativa -come ci suggerisce l'etimologia latina- portatrice di "cattivo augurio".
Perdurando in questo comportamento, seguiteremo ad attirarci la sfiga: i Latini insegnano.
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