mercoledì 18 febbraio 2015

La tragedia di un paese triste, con un popolo narcotizzato che si avvia verso il suo ben annunciato tramonto.


di Sergio Di Cori Modigliani
Tra una cantatina di Al Bano e un  tweet del caro leader, la nostra baldanzosa nazione si avvia sul palcoscenico del teatro globale per confermare il profetico giudizio che di noi, come stato e come popolo, diede Franklin Delano Roosevelt nel maggio del 1943, nel corso della riunione del gabinetto militare, per valutare le modalità dell'invasione dell'Europa. 


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P.S.
(comunicazione di servizio):
Da lunedì 26 Gennaio 2015 questo blog si trasforma in sito. 
La mia presenza e partecipazione rimarrà la stessa di prima. 
Per i primi mesi, il mio consueto post comparirà qui e poi verrà automaticamente diretto al sito, nel quale, poco a poco, cominceranno a esserci contributi anche di altri liberi pensanti, personalmente attivi come soggetti politici autonomi, dotati di diverse competenze e anche diversa provenienza, i quali avranno in comune il fatto di sentire se stessi come degli esiliati in una nazione che non sentono più propria, in quanto non più rappresentativa degli autentici valori che nei secoli questa bella terra era stata in grado di fondare, inventare, creare, rendendoci più adulti, più evoluti, più progrediti. 
Come dire, migliori della generazione precedente.

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