lunedì 30 giugno 2014

Grandi manovre di piccoli movimenti. Piccole manovre dei grandi movimenti.


di Sergio Di Cori Modigliani

Una trentina di anni fa, un noto industriale, per lanciare sul mercato un suo nuovo prodotto, aveva ideato una pubblicità elementare a costo quasi zero, di enorme effetto. Vendeva pennelli per l'edilizia. Lo spot sembrava ridicolo, ma fu vincente. Si vedeva un muratore che girava per la città con l'aria stanca, appesantito da un gigantesco pennello legato alla schiena. Lo speaker recitava "per verniciare al meglio le mura della vostra casa non avete bisogno di un pennello grande, ma è necessario un grande pennello". Fu un successo grandioso.
Lanciò un nuovo modello di linguaggio reclamistico.
Nella scienza linguistica, questo trucco semantico, si chiama "sineddoche di metonimia", ed è fondamentale nel linguaggio pubblicitario.
Quindi nel marketing.
E in una società come quella italiana, fondamentale nel linguaggio della politica.
Il grande maestro nell'uso di questo meccanismo linguistico è sempre stato Beppe Grillo.
In Usa e Germania dove il linguaggio politico del movimento cinque stelle è stato studiato e analizzato per comprenderne la struttura, l'impatto, il significato, con il vantaggio di non esserne coinvolti in prima persona, i sociologi, gli antropologi, i massmediologi, hanno attribuito (e io sono d'accordo con loro) un'importanza fondamentale all'uso della "comunicazione semantica" da parte di Grillo e Casaleggio.
Perchè la semantica è un'arma fantastica, se la si sa usare.
E' sempre stata l'arma migliore -lo è tuttora- per il M5s.
Da quello iniziale -che ha simbolizzato e rappresentato il passaggio epocale dal Grillo-professionista privato-satirico-comico al Grillo-leader politico-personalità pubblica ("Vaffa day")- a quello trionfale della campagna elettorale del 2013 ("Tutti a casa") il movimento cinque stelle ha mantenuto costantemente una poderosa (nonchè imbattibile) originalità proprio sul piano linguistico. 
Ha lanciato un nuovo sistema della comunicazione.
Ha inventato un nuovo linguaggio.
E questa novità si è affermata in rete perchè Casaleggio-Grillo sono stati i primi in Europa ad applicare quello che gli studiosi statunitensi definiscono "the web factor". Il primo in occidente è stato Barack Obama nel 2008, quasi del tutto assente dalle televisioni e dagli annunci a pagamento sul cartaceo. Investì il 90% delle sue risorse finanziarie sulla rete. Il resto è storia.
Il vecchio sistema dei partiti verticali italiani, ha capito in grave ritardo l'importanza del valore aggiunto del M5s e ha cominciato a pedinarlo, seguendo le vecchie, obsolete, retrive strategie marketing berlusconiane che stanno portando al fallimento tutte le sue aziende di comunicazione: hanno cercato e tentato di copiarlo per vanificarlo e disossarlo.
Pensavano, in tal modo, di friggerlo a sole aperto perchè sottraevano al movimento le proprie parole d'ordine più pungenti e vincenti. E così, il tutti a casa se l'è preso Matteo Salvini, l'onestà andrà di moda è diventato il nuovo mantra di Forza Italia -macabro paradosso ma reale- e il rifacciamo il paese riformando lo Stato è diventato il cavallo di battaglia dell'anziano Matteo Renzi. Questa operazione è stata la strategia di base del potere partitico che, negli ultimi 16 mesi, non ha prodotto nessuna idea, nessuna innovazione, nessun cambiamento, in nessun campo. Fanno fede i dati oggettivi: l'Italia va sempre peggio.
E' il paese che sta implodendo, infatti, non il movimento.
L'obiettivo del potere consisteva nel distruggere il M5s senza dover essere costretti a usare i carri armati. Le hanno provate tutte, e lo sappiamo bene, è inutile scriverne l'elenco.
Il 28 maggio 2014, il Giornale, quotidiano di Berlusconi, titolava a caratteri cubitali: "Asfaltato Grillo" identificando il loro tragico risultato elettorale e la totale sconfitta del centro-destra come una loro grande vittoria. Sembrerebbe un paradosso inconcepibile; in termini logici lo è. Non in termini politici. O meglio: oggi, per comprendere la realtà è necessario viaggiare sugli ossimori e i paradossi; è una caratteristica della  web new language. Dal loro punto di vista è stato così: una enorme vittoria. La posta in gioco non era nè l'Europa, nè l'economia, nè la tenuta del governo, nè le problematiche sociali degli italiani europei; ciò che contava era eliminare il M5s cancellandolo dal panorama politico per gestire alla grande la definitiva espoliazione della ricchezza nazionale e da lì impossessarsi di tutta l'Europa.
Gli è andata malissimo.
Infatti, si sono incartati.
I bene informati sanno che Matteo Renzi, fino alla fine, strillava che l'unico risultato buono per lui era un M5s al di sotto del 18%; se avesse superato il 20% sarebbero stati comunque dolori.
Poichè non è passato in campagna elettorale il "vinciamo noi" oppure il "noi o loro", il M5s ha ottenuto una cifra intorno al 21,4%.
A quel punto, approfittando della bulimìa delle cifre e della ossessione perversa per i numeri e per le percentuali, grazie alle quali hanno rimbecillito il paese, il potere verticale dei partiti ha lanciato il proprio nuovo programma: "sostenere e diffondere l'idea che il M5s sta implodendo, che è finito, e creare una situazione psico-linguistica per cui quel 21,4% si trasformi nel 2% e il 40,2% del PD diventi, invece, il 90%".
E' ciò che hanno fatto.
Ma che cosa sta accadendo, esattamente?
Come stanno le cose, oggi?
Ciascuno ha la propria opinione, e siccome da diversi settori mi hanno tirato -giustamente- la giacchetta, avendo scritto e firmato il libro "Vinciamo noi" condivido qui pubblicamente la mia idea sulla situazione attuale e sul movimento.
Fine della premessa.
Veniamo ai fatti.

Nel web (questo è il web) il linguaggio funziona in maniera opposta a quello della televisione e della carta stampata.
La televisione, ad esempio, non ha memoria: il web sì, eccome se ce l'ha!
La carta stampata è analitica.
Il web è sintetico.
Quindi, offro ai lettori prima la sintesi per il messaggio che ci si attende:
"Senza Grillo e senza Casaleggio non si va da nessuna parte".
E adesso si può passare all'analisi.
Perchè in rete, prima viene la sintesi, la quale poi partorisce l'analisi: un fatto paradossale inconcepibile per qualunque pensatore fino al 1988.
Non per l'homo electronicus, abituato all'idea della comunicazione on-line repentina, e quindi bisognoso di un risultato immediato che poi produrrà una analisi mediata.
15 anni fa, dopo un catastrofico mondiale di calcio, l'intero management dirigente italiano avrebbe pianto calde lacrime amare in conferenza stampa e ai giornalisti avrebbe spiegato che era necessario riunirsi per produrre analisi ponderate e poi prendere decisioni. Invece, oggi, tutto ciò non è più possibile. Si dimettono subito e poi analizzano perchè si devono dimettere.
Il M5s ha commesso, a mio avviso, un grave errore di comunicazione mediatica nel corso della campagna elettorale aumentando troppo vistosamente la propria presenza televisiva (è una mia opinione personale, si intende). C'è chi sostiene, ancora oggi, "troppo poco in televisione: non ci hanno fatto parlare e abbiamo perso". Secondo me è l'opposto, troppa televisione ha annullato e cancellato in una botta sola il plusvalore del movimento: l'originalità del linguaggio mediatico on-line dell'intelligenza collettiva, costretto a inventarsi sempre e continuamente in maniera creativa suggestioni efficaci e condivise. Questo fatto ha provocato la rinuncia all'affermazione del principio movimentista "la nostra è un'idea di mondo diversa dalla vostra, e in quanto tale non contempla neppure l'esistenza dei talk show perchè per il movimento la memoria è fondamentale, appartiene al proprio patrimonio che ruota intorno alla ossessiva ricerca di "rifondare" l'oggettività per abolire il Falso, e quindi usa lo strumento costante della certificazione elettronica, dell'ora e dei minuti esatti che segnalano il messaggio X del post y inviato nel momento beta a Tizio, attraverso Caio, perchè lo legga Sempronio, e lì ci rimane per l'eternità. Basta fare un adeguato screenshot e salta ogni censura e alterazione della realtà".
Beppe Grillo è un viscerale veloce.
Il suo "vinciamo poi" con aggiunta di Maalox era (a mio avviso, si intende) la sua modalità personale nel chiedere scusa a tutti noi avendo capito che era stato un errore e un trappolone mediatico mandare gli eletti alla tivvù, andarci lui, e partecipare al circo della cupola.
La rete si è indignata.
E' come se a metà degli anni'70 la Opel avesse dichiarato "torniamo al freno meccanico invece che al freno a disco": l'innovazione tecnologica sia in campo energetico che in campo economico,  culturale, mediatico, e politico, o la si sposa o non la si pratica. 
Non esistono vie di mezzo.
Gli internauti si sono sentiti traditi, e hanno avuto ragione.
La promozione degli eletti M5s ai talk show è stato un ingegnoso trucco da parte degli obsoleti e moribondi marpioni della cupola mediatica per rialzare i loro fatiscenti indici di gradimento, sfruttando il tifo e provocando un grave errore psico-sociale nell'elettore M5s: è passato dalla competenza alla appartenenza, in tal modo privilegiando la faziosità acritica per cui il lunedì la rete e i social netwroks erano pieno di messaggi tipo "non guardate i talk show perchè vi intortano in maniera subliminale" e poi il giorno dopo alle 12, all'improvviso, messaggi del tipo "tutti a guardare Ballarò questa sera perchè parla Di Battista" (o chi per lui). E poi, giù a dare voti, quando invece era necessario sferrare il colpo definitivo dal di fuori. In una celebre puntata di Servizio Pubblico ("celebre" quantomeno per il sottoscritto che lo considera il punto di svolta della comunicazione politica televisiva in Italia) Michele Santoro, nella sua versione "umana", dopo aver offerto una corretta analisi del degrado nazionale e una convincente e davvero seducente interpretazione del genocidio culturale del nostro paese, si rivolgeva a Franco Battiato e diceva con le lacrime (vere) agli occhi "Ma come si fa...che cosa dobbiamo fare per offrire al paese che ce lo chiede una nuova modalità di comunicazione, una forma diversa, legata ai contenuti delle esigenze vere della cittadinanza?". La sua domanda era legittima ma non era autentica; nella sua abile mente perversa, si trattava di piatta retorica. Battiato rispose d'istinto: "Michele, è facilissimo, è davvero molto molto facile: basta non invitarli più"-
Il risultato è stato che non hanno mai più invitato in televisione Franco Battiato per aver osato sostenere questa elementare e giusta argomentazione.
Michele Santoro può rinunciare a Franco Battiato ma non a Daniela Santanchè: questo è il messaggio che è stato dato alla cittadinanza.
Era un segnale d'allarme che andava identificato, ma c'era il buon Travaglio che fungeva da specchietto per le allodole e quindi hanno abboccato tutti, dimenticando l'esistenza di Battiato.
Il M5s ha perso i voti della rete, questa è la realtà, sulla quale invito Grillo e Casaleggio a riflettere, fidandomi della loro acuta intelligenza, essendo entrambi forniti di merito e competenza.
Secondo me (lo ripeto: è una mia ipotesi personale) Grillo lo ha capito subito, ed essendo un animale velocissimo e istintivo in maniera viscerale (goduria e penuria per il movimento, a seconda dei casi) ha colto la palla al balzo dell'immediata telefonata dell'intelligente marpione Farage, arrivata cinque minuti dopo la diffusione dei dati elettorali. Si è precipitato per riconquistare un proprio ruolo extra-cupola mediatica. Ma Grillo, a volte, va troppo veloce. E' partito a razzo senza condividere la sua intuizione che avrebbe potuto anche essere vincente e legittima. Bastava che lo avesse spiegato.. 
La rete si è offesa.
Questi due eventi hanno spinto inevitabilmente il M5s a trasformarsi in qualcosa che non è mai stato, non è, e spero proprio non diventi mai: un partito come gli altri che non usa il web come strumento bensì come fine.
Davvero tragico.
Ci aggiungo una mia ennesima considerazione personale da non sottovalutare: ci si è messo anche il destino canaglia per via d un guaio sanitario accaduto a Casaleggio. Necessità terapeutiche hanno rubato energia sottraendo attenzione e rigore.
Quindi, paradossalmente, il movimento nato e cresciuto dentro la rete, con la rete, per la rete, si è sentito abbandonato: è comprensibile.
Ne hanno approfittato cani e porci.
E quella che avrebbe dovuto essere l'inizio di una discussione politica ampia e in grande stile è diventata invece la splendida fantasia sognata dalle vecchie cariatidi eliminate dal progresso, e gruppetti, gruppettini, gruppuscoli, hanno tentato di riesumare se stessi pensando di potersi dividere le spoglie del movimento.
Casaleggio e Grillo hanno reagito (vedi post "Il paradiso può attendere") con un classico messaggio da internauti e per gli internauti e per gli autentici movimentisti. Ma non basta.
L'offesa, per gli werb surfers, è grave. Si sono messi in standby.
Il problema c'è, è reale, e ritengo che non sia accorto stimolare il tifo di appartenenza per negare le contraddizioni.
Va risolto.
Penso che tutti noi abbiamo commesso degli errori: il management operativo di Grillo e Casaleggio, gli eletti in parlamento, i candidati alle europee, noi blogger, i surfisti, i meet up.
L'errore non è stato di "singoli": è stato un errore dell'intelligenza collettiva.
Abbiamo sottovalutato la potenza neuronale e subliminale dei cultori dello status quo.
E abbiamo sottovalutato la pochezza della miseria esistenziale umana.
Due gli errori da evitare a qualunque costo, a mio avviso:
1). Chi pensa che il M5s possa fare a meno di Grillo e Casaleggio sbaglia di grosso. Chi li sostiene per fideismo acritico, sbaglia di grosso, il movimento è laico. Chi pensa che senza di loro il movimento è in grado di andare avanti in maniera autonoma, commette un gravissimo errore. Dovendolo spiegare con una immagine, vedo oggi il movimento come una nidiata di cuccioli di leone usciti fuori dalla tana mentre il leone e la leonessa sono andati a caccia per provvedere al cibo per tutti. I cuccioli non sanno che sulla collinetta prospiciente c'è un branco di sciacalli ben allenato, ben foraggiato, che già immaginano di mangiarseli tutti.
Ci aggiungo una mia opinione istintiva: se domani Casaleggio e Grillo evaporano, il movimento dura tre minuti perchè la rete salterebbe addosso agli eletti, gli eletti alla rete, i deputati contro i senatori, gli eletti europei contro gli eletti nazionali e viceversa, mitomani in buona fede si improvviserebbero statisti e mitomani in mala fede approfitterebbero della situazione. 
E' ciò che vuole Berlusconi. Ciò che esige Renzi. Ciò che pretende la Merkel.

2). Se Grillo e Casaleggio pensano che non vi sia alcun problema, sbagliano.
C'è sconforto, ed è diffusa tra i militanti (eletti che mugugnano, surfers offesi, cittadini attivisti spaesati, ecc.) una strana modalità emotiva che definirei "caos triste" quindi depresso e non creativo. Riconfermo qui, con questo post, la mia apparentemente anacronistica titolazione "Vinciamo noi" che rifirmo oggi. Non è uno slogan, è una piattaforma di confronto.
Proprio perchè nuovi, futuribili, unica salda forza di opposizione con una ampia visione del futuro, abbiamo tutti la responsabilità civica di prenderci il paese sulle spalle, con l'aggravante che oggi l'italiano medio è ubriaco (come al solito, travolto dalla sua consueta ipnosi collettiva da caro leader. Infantili e cinici per definizione, gli italiani soffrono di Alzheimer sociale e di alcoolismo antropologico, espressione che identifica la capacità nazionale di scegliere spontaneamente di intossicarsi con un veleno sociale nocivo. 

Serve un nuovo progetto culturale, e lo dobbiamo costruire insieme perchè è per la cittadinanza, deve essere a disposizione e a favore della cittadinanza, e deve servire come struttura portante per illuminare chi viene sempre spinto nel buio dal potere dominante dell'oligarchia del privilegio garantito. Solo in tal modo riusciremo a trascinarci appresso i dormienti moderati, i supertassati spaventati, i disagiati avviliti e produrre quella necessaria alchimia interiore che possa spostare l'asse di equilibrio da caos triste a caos creativo.

Girano in rete voci e documentazioni sui nuovi eletti europei che confondono l'animo e ottenebrano la volontà dell'intelligenza: necessitano adeguato chiarimento.
E' un imperativo categorico.
Dobbiamo proseguire con l'affermazione del sano e saldo principio della intelligenza collettiva che è la spina dorsale del movimento, per farla diventare quanto prima è possibile un'autentica epopea civica. 
E un solido progetto culturale, comprensibile, identificabile, serve per far mettere radici all'epos.
Da Beppe Grillo e da Gianroberto Casaleggio, perchè mi fido di loro, mi attendo che esercitino con tutta la loro virulenza passionale -che la situazione dell'attuale circostanza impone- una manifestazione di chiarezza e trasparenza che ci mostrino e ci dimostrino la promozione della competenza a danno della piatta appartenenza.
"Vinciamo noi" vale soltanto se e quando affermiamo i principi dell'intelligenza collettiva che, nella nuova fase, non comporta titoli e slogan twitterati: quella è robetta obsoleta nata come coniugazione semantica dell'accordo aziendale tra Berlusconi e Renzi.
L'intelligenza collettiva è sostanziale.
E' basata sul principio per cui non esiste mai nessuno che sa sempre tutto.
Così come va rispettato il principio per cui ciascuno sa sempre qualcosa: così nessuno rimane indietro e tutte le diverse posizioni vengono sintetizzate.
Andando a guardare, oggi, vecchie cassette degli spettacoli di Grillo e Casaleggio prodotti nel 2008 e 2009 e che hanno generato il M5s si comprendono le ragioni del movimento già dal titolo: "Reset" e "Delirio". Il movimento è il frutto della sostanza di quegli spettacoli.

Chi ha il movimento nel sangue sa che appartenere a cinque stelle vuol dire sentirsi come la ragazza dell'immagine in bacheca: da soli, sotto la pioggia sferzante in attesa di un treno che forse passerà, forse no.
Ma il bagaglio parla chiaro sulle intenzioni.

Oggi, vige il delirio.

E' necessario un reset immediato del movimento.

Gli unici deputati e autorizzati a farlo sono Grillo e Casaleggio.

Fidiamoci, dunque, in attesa di decisioni ufficiali che spero  verranno entro qualche giorno.

Basta un piccolo spostamento: un grande movimento se lo merita.
Altrimenti si finirà per costruire grandi manovre, all'apparenza ingegnose, che condanneranno il movimento a essere piccolo.

Il movimento 5 stelle non è nato per essere piccolo.
Non è nella sua natura strutturale.










19 commenti:

  1. Azzeccatissimo l'esempio della nidiata di cuccioli di leone!!
    Io penso che chi come me, ha seguito Grillo fin dai suoi primi spettacoli, crede ed ha fiducia in lui, nella sua onestà intellettuale e di conseguenza in quella di Casaleggio. Non mi pongo neppure la questione: "hanno sbagliato, non hanno sbagliato , semplicemente non hanno lasciato nulla di intentato nella speranza di ribaltare la situazione !
    La massa purtroppo non si interessa di politica, non legge, non si informa ed è curiosa solo di gossip oltre a trovare estremamente faticoso muovere il cervello
    per produrre un ragionamento a meno che non si tratti di calcio, ultimo modello di cellulare o locale alla moda.
    Poveri noi, dove andremo a finire? Come sarà amaro il risveglio... qualcuno però se ne sta già accorgendo, proprio ieri un'amica mi ha detto: io non ho votato ma se l'avessi fatto avrei votato M5S!
    Olé!!!!

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  2. Ottimo articolo.
    L'inattesa doccia fredda, anzi ghiacciata, del risultato elettorale ci ha condotti in uno scenario simile ad una palude piena di sabbie mobili.
    Da una parte abbiamo gli esaltati/cinici renziani che avanzano velocemente verso le riforme p2iste, dall'altra un M5S in grande difficoltà, molto ridimensionato nella spinta rivoluzionaria dalla cocente sconfitta elettorale.
    Dobbiamo ricostruire lo spirito, attualmente ferito gravemente, e ripensare il modello strategico per vincere la guerra.
    Il messaggio che deve portare il M5S deve diventare più chiaro e incisivo. Le persone devono superare le trappole mentali come il lavoro, la crescita, il PIL, ecc. Per farlo è necessario selezionare con più cura i messaggeri (portavoce), escludendo i meri ripetitori di slogan e/o chi è ancora acerbo.
    Poiché abbiamo a che fare con un popolo di ACCIDIOSI/ANNOIATI/PASSIVI occorre avere il dono della sintesi, il messaggio deve essere recepito con poche frasi. Questi zombies vivono di abitudini e luoghi comuni, estremamente inclini a distorcere i messaggi perché incapaci di verificarne la veridicità o perché stravolti e scarichi a causa del crescente numero di difficoltà che devono affrontare durante la giornata.
    È di vitale importanza una maggiore coordinazione tra grillo/casaleggio da una parte e portavoce/attivisti dall'altra.

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  3. Non credo si possa restare "pasionari" a vita,ma appassionati sì.E perchè una transizione avvenga nella direzione giusta nulla c'è di meglio che individuare la direzione di marcia e la nuova forza propulsiva dall'analisi dei propri errori tanto quanto dal ""valore aggiunto""inimitabile che sostanzia il Movimento 5 Stelle e che deve essere attentamente curato ed evidenziato.Con i mezzi più idonei.Senza paure,senza timori,ma usando saggezza, forti dell'ideale di bene comune che faccia da portante potente,ineliminabile.PROPELLENTE INESAURIBILE,UNICO ED INDIVIDUABILE.Soprattutto dalle masse,che sarebbero le maggiori beneficiarie di un prossimo governo a cinque stelle.

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  4. Grazie, mi hai chiarito il passato...anche se comunque e sempre..corro in avanti senza analizzare ciò che frena. Avevo già fatto "reset".
    A proposito...fai sapere a Casaleggio che i parlamentari europei sono infinitamente migliori e più svegli del gruppo di incompetenti strapagati "addetti alla comunicazione" che gli ha messo a fianco . Nulla di male ma è un peccato farsi fregare soldi e credibilità dalla società che ha scelto per ottimizzare i movimenti dei nostri e proteggerli dagli sbranatori onnipresenti...che non conosce ancora nemmeno i regolamenti dell'Europarlamento! Forse era necessaria , come sempre, un'intelligenza collettiva all'opera...

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  5. Si, è la stessa tristezza che mi ha riempito dopo il 25 maggio. I miei amici di sinistra che mi compatiscono perchè loro sono sicuri di essere sul trampolino giusto , senza verificarlo, senza spirito critico anzi, molto irritati dai modi della nostra Voce , per una concezione di serietà fondata su delega in bianco e fiducia, senza notare che le mani che la accolgono sono indegne e ahimè , spesso sporche .
    Per recuperare un po' di serenità ho deciso di fare di più , anche semplice manovalanza , il poco che posso. Potrò finalmente anche incontrare , parlare , condividere questo interesse che si è da tempo - con Beppe- svegliato e che vuole vivere di più.
    Tempi opachi di trappole a distesa
    il buio di questa notte è senza fine
    Con le mani riparo un filo di fumo .
    Stringo gli occhi e guardo lontano :
    aspetto un raggio forte
    che spacca il buio denso
    di astuti scarafaggi

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  6. "Girano in rete voci e documentazioni sui nuovi eletti europei che confondono l'animo e ottenebrano la volontà dell'intelligenza: necessitano adeguato chiarimento."

    Cosa significa questa frase? Cosa intende?

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  7. Forse si ...forse no...Forse andando in tv hanno dato l'immagine della vecchia politica a caccia di voti..

    Come a dire: anche noi abbiamo sete di potere...

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  8. Ti ringrazio, mi pare una buona analisi. "Caos triste" fotografa bene la realtà della base e del livello intermedio del Movimento, almeno per la mia esperienza nella mia città, dove gli unici che ci credono davvero sono quelli che non possono non crederci per ruolo e per prospettive personali (parlamentari, consiglieri regionali...), i loro circoli di sostenitori (per non chiamarli correnti) e poi quella parte di sostenitori e attivisti "tifosi" che spesso rende tanto difficile discutere lucidamente e tranquillamente di come migliorare il Movimento.

    Gli altri - le teste pensanti, gli esperti simpatizzanti, gli attivisti della prima ora, e molti degli eletti nelle posizioni locali, quelle dove c'è tanto da sacrificare e poco da guadagnare - variano dal perplesso allo sconfortato, un po' per l'inevitabile stanchezza, un po' per scazzi personali con altri e per la delusione nell'essere stati esclusi dalle gratificazioni e dalle prospettive, un po' per non aver condiviso questa o quella svolta (europea in primis), un po' per la sensazione di essere stati tagliati fuori dal loro stesso Movimento, quella per cui il Movimento ormai è affare di due persone a Milano (più lauto staff retribuito a spese dei cittadini, vedi le assunzioni europee) e di un centinaio, ma facciamo anche una ventina, a Roma (sono pochi i parlamentari ad avere veramente un ruolo).

    E' proprio questo che si è perso, prima eravamo un movimento di milioni di persone che si davano da fare insieme, ora abbiamo milioni di spettatori passivizzati (che al massimo "ratificano in rete") che guardano il giochino e i litigi di una manciata di persone, perdipiù spesso finite lì abbastanza per caso e non particolarmente convincenti. E chi prova a lanciare l'allarme anche in modo propositivo, invece di ricevere ascolto e comprensione, viene additato come disfattista o "malpancista in cerca di visibilità".

    Non so quali siano le "decisioni ufficiali che verranno entro qualche giorno", ma spero che permettano a molti di noi di sentirsi di nuovo pienamente parte di un progetto che abbia delle prospettive e soprattutto dei valori (partecipazione, equità, meritocrazia) che sembrano essere stati persi negli ultimi 18 mesi... e che finalmente ci sia un po' di valutazione della qualità delle persone, perché non c'è niente di più demotivante per un eletto della sensazione che tanto, che tu sia bravo o sia un cretino, che tu ti sbatta per i cittadini o non faccia niente altro che chiacchierare e pensare ai fatti tuoi, per il Movimento fa assolutamente lo stesso, e che i criteri per costruire la "nuova classe dirigente" a cui vorremmo affidare il Paese siano più legati al caso e allo sgomitare classicamente italico, che alle effettive capacità e possibilità di dare che hanno le persone.

    Vittorio Bertola
    Movimento 5 Stelle, Torino

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    1. Vittorio, il tuo commento mette in evidenza delle criticità che vanno prese in considerazione. Sicuramente la strategia attuale va modificata verso una maggiore trasparenza/collaborazione/interazione tra le parti, evitando di produrre sterili/dannose polemiche come quella sull'ottimo Pizzarotti a Parma.
      Ad ogni modo se guardiamo cosa è accaduto in questi ultimi 2 anni, oltre le tante buone iniziative, noteremo l'esplosione di demenziali litigi interni, mentre si sta combattendo una guerra contro il vecchio sistema marcio.
      Credo che Grillo e Casaleggio stiano seguendo una strategia militare per consentire al M5S di sopravvivere/consolidarsi/rafforzarsi in questa fase di start-up, a seguito dell'immediata crescita in scala avvenuta 2 anni fa e soprattutto per limitare al massimo l'effetto dannosissimo relativo alla presenza/formazione di correnti e correntine interne, ognuna con un proprio punto di vista e spesso in contrasto con le altre, utili solo a fare da sponda al sistema marcio e presentando il M5S come un'armata brancaleone, caotica e inconcludente.
      Guarda cosa è accaduto ai Pirati in Germania. Sono partiti bene ma poi si sono dissolti con il loro sistema iper democratico.
      Se avessimo seguito quella strada, visto il desolante livello di consapevolezza medio delle persone esterne al movimento, associato a quello di una parte del movimento stesso + dei corpi estranei come orellana, campanella, de pin, gambaro, ecc., ora saremmo già spariti o comunque sotto il 10%. Ma anche se per ipotesi fossimo al 25%, saremmo solo un altro partito patacca come il PD, completamente fagocitato dal sistema che avremmo dovuto combattere.

      In conclusione, sono d'accordo con te che occorra cambiare qualcosa, dando fiducia a chi finora si è dimostrato valido sul campo. La condizione chiave però è la coordinazione. Dobbiamo metterci in fase in chi ha raggiunto una maggiore profondità di pensiero/esperienza, in linea con gli obiettivi da raggiungere, cioè
      1. cambiare il punto di vista delle persone, eliminando dalla loro mente gli inganni che impediscono di pensare che molte soluzioni viste come infattibili "utopie" sono invece le strade maestre per liberarci dalle catene di una società manicomio.
      2. il reset del sistema;
      3. la creazione di una società dove si pone come target la qualità di vita delle persone e non certo stupidaggini come il mercato, il pil, lo spread, ecc... che al massimo possono essere degli strumenti...

      Per avere qualche possibilità di riuscita è però necessario muoverci tutti nella stessa direzione, in caso contrario, faremmo solo il gioco del nemico e rischieremo di perdere la guerra in corso.

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    2. Vittorio, parli come se fossi il detentore dei segreti di M5S.... però ti firmi m5s torino, e la domanda sorge spontanea: con chi hai discusso la tua posizione, prima di esporla a titolo di portavoce? Tu conti uno, e ti dirò di più: se ci sono problemi con la partecipazione della base, anzichè scriver opinioni PERSONALI, usa il tuo tempo per risolverli, anzichè crearne di nuovi, e inutili..... ;)
      un abbraccio

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  9. Nessun movimento collettivo può durare se non diventa istituzione così come nessun innamoramento può durare se non diventa amore. É passata la fase della passione iniziale, se non vogliamo che il Movimento faccia la fine di quelle coppie di eterni fidanzati che non vogliono metter su famiglia allora é necessario che esso si organizzi e si istituzionalizzi diventando quella brutta parola chiamata partito.

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    1. I partiti non esistono più!
      Non bendiamoci gli occhi, in parlamento esiste un partito unico (il Renzismo che prima era il Berlusconismo) e un movimento (M5S),
      Altro non c'è.

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    2. Se siete allergici alla parola partito (peraltro sancita nella costituzione) chiamatelo come volete, magari non-partito, ma dategli una struttura organizzativa. Cavolo! persino il Fondatore del movimento cristiano penso un giorno di dargli una struttura organizzativa dicendo "su questa pietra edifichero la mia chiesa", vedo che quì invece siete oltre.

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  10. Faccio notare una piccola contraddizione: il finale
    "Il movimento 5 stelle non è nato per essere piccolo.
    Non è nella sua natura strutturale".
    Cozza con il 90% dell'articolo. Condivido un sacco di analisi e opinioni, ma si è sottovalutata uan cosa importante: il finale e la coscienza di esso. M5S è una "evoluzione culturale",, e quello di oggi è solo una tappa del nostro cammino, inesorabilmente puntato al "finale".
    LA maggior parte di noi attivisti, e moltissimi eletti, sanno che non ci fermeranno e che non ci fermeremo. E' dura xè 7miliardi di persone divise tra chi non sa cosa sia una scuola e chi crede che la scuola sia la DeFilippi, con una sola piccola fettina di "coscienziosi", è una battaglia impari, ma resto ottimista perchè i "cattivi" sono riusciti a governarci tutti con ancor meno "coscienti" al loro servizio...

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    1. Mi rivolgo a te senza nessun accento polemico ma solo con grande preoccupazione.
      Lo faccio soprattutto per scuotere indirettamente la dirigenza del m5s e quanti amano affidarsi, come il gregge fa con il pastore.
      Trovo che continuare con pervicacia a IGNORARE le vere forze che ci governano o sia miope e autolesionista, o sia collusivamente colposo.
      Ma quando accadrà che ci sveglieremo, quando guarderemo finalmente in faccia la realtà?
      Quando la smetteremo di "giocare" all'attivista/elettore/tifoso di qualsiasi partito o movimento?

      Devo dedurre che è "normale" accettare un risultato elettorale manifestamente fasullo come quello delle europee.
      E' "normale" ritenere che NON ESISTANO pressioni o azioni dirette da parte di poteri più o meno occulti. Anzi per non cadere nella dietrologia direi meglio,
      che non esistano poteri più o meno VISIBILI: usorocrazia, Reali, massoneria ormai quasi sdoganata, servizi deviati ma anche no. Assieme ai vari consessi dove allegre accolite di finanzieri, mafiosi, bankieri, alti prelati, e plebaglia di infimo ordine umano pagata profumatamente coi nostri soldi (giornalisti, a.d., ceo di società partecipate, ecc.ecc.) decidono di che morte dovremo morire.

      Tutto questo non esiste secondo il manuale del piccolo rivoluzionario democratico culturale che CREDE DOGMATICAMENTE nelle istituzioni. Inviolabili templi della democrazia cristallizzata.

      Faccio notare che il movimento è GIA' stato fermato.
      Che il parlamento europeo e quello italiano sono FERMAMENTE e STABILMENTE in mano a ubbidienti servitori neoliberisti.
      Che le elezioni sono solo una farsa per legittimare delle dittature di fatto. E il sistema mediatico TUTTO è uno strumento di manipolazione e distrazione.
      Che il programma di smantellamento di quel che resta di un'apparato che si insiste a chiamare Stato (..senza più alcuna sovranità), è deciso ormai da decenni e va avanti a tappe forzate INDIPENDENTEMENTE da noi e dalla nostra volontà.
      Basta guardare quello che è già accaduto e sta accadendo in Grecia e in Portogallo. E qui in Italia in questi giorni, dove si sta discutendo il ttip e si aumenta la pressione fiscale a livelli devastanti. E si continuano a tagliare e privatizzare i servizi.
      Usciamo da questo 1984.
      Se ci si accontenta di scegliere semplicemente il colore delle panchine e si rinuncia ad attaccare il VERO sistema di potere, non so se per cecità o connivenza, allora tanto vale parlare di calcio e di gossip (tra l'altro sul blog di Grillo questo già avviene da tempo...), mettersi l'animo in pace e uscire dall'ingannevole ipocrisia in cui siamo rinchiusi.
      La politica così intesa diventa semplicemente un gioco o un amabile passatempo. Almeno siamo onesti intellettualmente, non prendiamoci più così sul serio.

      Sergio Vetrone

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  11. grazie sergio un piacere leggerti... sarò un tuo attento lettore...

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  12. Credo che usando il buon senso, mettendo da parte mitomanie e personalismi imprevedibili, insieme al recall, potrà tornare entusiasmo nella rete.
    Paolo

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  13. io posso solo dare il mio contributo personale di vita vera, perche' i sofismi non sono il mio forte... io in questa tornata non ho votato M5S perche' ho preferito votare per una persona onesta e di cui condivido gli ideali, una persona che CONOSCO e che seguo da tempo, anche se questo ha significato votare per il PD;
    in base a quanto mi hanno detto persone che conosco, il M5S ha anche perso i voti di ex-leghisti che sono ridiventati leghisti, e si sa quanti ce n'erano nel movimento!
    senza contare di tutti quelli che si allontano dal movimento perche' vengono censurati, io per es. non riesco a votare i commenti sul blog di beppe grillo, ho protestato diverse volte con lo staff, ma senza risultato...

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