venerdì 28 febbraio 2014

Un fiorentino doc scaglia un macigno sul tavolo di Matteo Renzi: ne vedremo delle belle. Alessio Villarosa: "Il destino li ha puniti"


di Sergio Di Cori Modigliani

Ecco a che cosa serve l'Europa, se ci sono persone oneste e competenti che sanno come farla funzionare e lo vogliono fare.

Arriva da Bruxelles un poderoso macigno per il governo Renzi, gigantesco.
A lanciare il sasso è un fiorentino doc, di pasta diversa da quella del premier.
Si chiama Niccolò Rinaldi, e nella capitale toscana c'è nato (1952) e cresciuto.
Si è sempre occupato di solidarietà, volontariato, fin da giovanissimo, laureandosi in Scienze Politiche nel lontano 1975 con una tesi sul commercio povero di strada a Dakar, in Senegal, e sulle forme alternative di commercio sia in Africa che in Sud America per contrastare l'avanzata territoriale delle multinazionali. Inizia a lavorare come consulente dell'Onu e per venti anni si occupa di questioni relative ai diritti civili delle popolazioni più disastrate del pianeta. Agli inizi del millennio, insieme ad altri quattro amici, fonda a Firenze la cooperativa di commercio equo-solidale (collegata a piccoli agricoltori africani e sudamericani che si sono sottratti al controllo della Monsanto e non praticano la coltura ogm) che si chiama "Equoland".
Nel 2009 si presenta come candidato indipendente alle elezioni europee nella lista dell'Idv di Antonio Di Pietro e viene eletto al parlamento europeo. Data la sua competenza in materia, finisce per occuparsi di questioni relative alla gestione e organizzazione del sistema bancario e finanziario dei paesi dell'euro. 
Dieci giorni fa si è rivolto alla persona giusta, nel momento giusto, nel modo giusto.
E' andato da Joaquin Almunia, vecchio socialista spagnolo basco, di Bilbao, che attualmente ricopre l'importante carica di Commissario Europeo per gli affari economici e monetari della Ue, (in carica fino al 20 novembre 2014) vera spina nel fianco sia per Barroso che per Rajoy, detestato dall'attuale governo iberico che lo attacca sempre, sostenendo che mette il bastone tra le ruote nei rapporti tra la BCE e il governo (il che è vero). Chi è interessato può leggere l'interessante articolo (in spagnolo) a firma Luis Ayllòn pubblicato il 18 Luglio 2013 su una importante pubblicazione http://www.abc.es/economia/20130718/abci-perfil-almunia-naval-201307172215.html che descrive bene sia il personaggio sia i suoi rapporti con il duro Rajoy.

L'europarlamentare italiano Rinaldi ha applicato la regola e la norma.
Ha preso il fascicolo ufficiale relativo al decreto Bankitalia (codice SA38311 2014 c/p) denominato "Revaluation of Banca D'Italia- desk Italy" e ha chiesto "ufficialmente" -nel corso di una formale interpellanza- se l'apposita commissione, dopo averla letta e vagliata, l'avesse accettata trovandola lecita. Il presidente Almunia ha dichiarato testualmente "a noi nessuno, dall'Italia, ci ha comunicato nulla nè formalmente nè informalmente, è un'operazione che ha aggirato i dispositivi di Legge". 
E così, la Commissione ha avviato la procedura ufficiale di immediata ispezione per valutare gli estremi che applicano l'infrazione contro il governo italiano, sostenendo che "dietro la rivalutazione, in realtà si cela un aiuto sostanziale da parte delle casse dello Stato Italiano nell'ordine di 7,5 miliardi di euro a favore di sei istituti di credito privati, in violazione dell'attuale norma vigente in materia". Le banche sarebbero: Intesa San Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Banca Carige, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Ubi Banca.

Tutto ciò potrebbe essere frutto della famigerata bagarre alla Camera dei Deputati, teletrasmessa in diretta, con i conseguenti dibattiti che ben sappiamo.

La questione, quindi, si riapre alla grande, e getta una luce nuova sulla vicenda che chiarisce -senza più alcuna ombra di dubbio- la vera natura dell'esecutivo, quanto meno di quello precedente.
Da notare che dal momento in cui il decreto è stato trasformato in Legge, le banche summenzionate (notoriamente piene di debiti con i bilanci clamorosamente in rosso) hanno goduto in borsa di incredibili rialzi spingendo l'intero comparto azionario ai massimi degli ultimi anni. Con enorme profitto per chiunque ci ha investito sopra.
Questa iniziativa europea modifica anche il ruolo della Presidente della Camera, la quale, avvalendosi di un dispositivo nazionale mai usato prima, aveva scelto di applicare la cosiddetta ghigliottina definendo il provvedimento "di emergenza nazionale".
Era l'onorevole Laura Boldrini al corrente che tale provvedimento, da lei definito "di emergenza" probabilmente violava le disposizioni della normativa europea in materia, e che avrebbe potuto produrre come risultato quello di aprire contro di noi la pratica per infrazione con gravissimo danno pecuniario per i conti pubblici?

Capisco, oggi, l'inusitata ferocia, mescolata a sbrigativo cipiglio, con la quale le istituzioni partitico-parlamentari hanno gestito l'operazione.

Comprensibile la felicità dell'onorevole Alessio Villarosa, di M5s, che ha dichiarato questa mattina: "Quando ieri ho saputo della mia sanzione ho detto che la Storia li avrebbe puniti per questo. Ecco, il giorno dopo quella sanzione la Storia comincia a punirli. Sono felicissimo. Lo avevamo già detto che la BCE non aveva avuto il tempo nè di visionare nè di controllare in tempo utile i documenti relativi a questa operazione". 

Era il Presidente della Repubblica, sempre così solerte nel rammentare alla dirigenza parlamentare l'importanza di rispettare i parametri, le normative e gli impegni assunti con le istituzioni comunitarie in Europa, informato sulla realtà dei fatti?
L'allora ministro dell'economia, Fabrizio Saccomanni, ha detto il falso a Napolitano?
Ha detto il falso anche alla Boldrini?
Queste sono le domande che vanno poste, di cui il Parlamento dovrebbe occuparsi immediatamente.

Ecco a che cosa serve l'Europa.

Qui di seguito, la nota dell'agenzia Reuters che ha lanciato il macigno sul tavolo di Matteo Renzi. 

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIEA1R00G20140228

BRUXELLES (Reuters) 28 Febbraio 2014 - La Commissione europea ha chiesto alle autorità italiane informazioni sul decreto legge, già convertito, che prevede la rivalutazione delle quote della Banca d'Italia, per valutare se sia possibile configurare un aiuto di stato ad alcuni istituti di credito.
Lo ha detto oggi Antoine Colombani, portavoce del commissario europeo alla Concorrenza Joaquin Almunia.
"E' una semplice richiesta di ulteriori informazioni che ovviamente non pregiudica in alcun modo la sostanza della nostra valutazione", ha aggiunto il portavoce.

La Commissione fa inoltre sapere che questa lettera precede l'interrogazione del parlamentare europeo dell'Idv, Niccolo' Rinaldi, che ipotizza aiuti di Stato contrari alle norme comunitarie sulla concorrenza.


9 commenti:

  1. E questo è il pezzo del sole24ore:

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-28/rivalutazione-bankitalia-bruxelles-chiede-chiarimenti-legge-105231.shtml?uuid=ABOJwoz

    Da notare il passaggio:
    "D'altro canto il precedente ministro per l'Economia, Fabrizio Saccomanni, non aveva mai notificato il decreto alla Commissione."

    Saluti
    Paolo

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  2. Ora io mi domando: "Si può tornare indietro?" Probabilmente no. E allora che succede? Succede che l'Europa ci sanziona. E chi paga? Saccomanni?

    A proposito di sanzioni, e quella di 350.000€ al giorno per Retequattro illegale la paghiamo sempre? Bisognerebbe chiederlo a Renzi.

    Rasti

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    1. La procedura di infrazione aperta da parte dell'UE è stata congelata a seguito della decisione di mettere a gara un dividendo digitale di 5 reti nazionali: per 3 di esse l'accesso sarà riservato ai nuovi entrati e agli operatori con meno di 2 reti, le restanti 2 saranno accessibili a tutti.[39]
      Estratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Europa_7
      Stavolta è andata bene.......

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  3. Non credo che questa volta ci siano solo sanzioni pecunarie. Questo aiuto alle banche italiane favorisce la tenuta dei loro bilanci, per loro i controlli europei saranno più favorevoli, e penso che alle concorrenti la cosa non piaccia affatto. Non dimentichiamo inoltre che siamo già in clima elettorale e qualcuno, soprattutto in Europa, non si lascerà scappare l'occasione.

    E' chiaro che i 5 Stelle sono i nemici perché il loro intento dichiarato è cambiare questo sistema di potere, curare questa cancrena che sta devitalizzando il tessuto economico e sociale italiano. Non si possono fare accordi di nessun tipo con un governo che nomina viceministri e sottosegretari personaggi sotto inchiesta, e direttamente o indirettamente coinvolti con i vari gruppi di potere.

    Grillo a differenza di Renzi non fa accordi segreti con le altre forze politiche e soprattutto si mantiene fedele al programma iniziale, anche a costo di farsi massacrare dai media che vanno a nozze con la disinformazione. Ma, come si dice, il tempo è galantuomo e prima o poi tutti i tentativi di truffare gli Italiani saranno smascherati. Basta aver pazienza e vedremo scorrere i cadaveri politici di Renzi e dei suoi compari lungo il fiume della Storia.

    Questo infatti non è un governo ma un "comitato d'affari" che deve gestire i lucrosi appalti dell'Expo 15 e delle prossime opere pubbliche. Non è un caso che Comunione e LIberazione, la Confindustria ed il Mondo variopinto delle Cooperative, per non parlare di altre "famiglie", siano ben rappresentati.

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  4. Sergio, il decreto è illegale x l'Europa, non x la legge italiana. Inoltre i campioni europei in aiuti alle banche non siamo noi. Guarda il secondo grafico di questo documento

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    1. Ti ringrazio per l'informazione, non lo sapevo. Questo andrebbe spiegato da parte della nostra classe politica dirigente

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    2. Mi sembra che il documento non dica tutto, faccio presente che in altri paesi le banche sono state si aiutate ma anche parzialmente se non del tutto nazionalizzate.
      In Italia le banche private...rimangono private e grazie al decreto BI si ritrovano 7,5 miliardi di euro in tasca ..
      si trovano le loro azioni rivalutate del2700% senza aver sborsato un centesimo di euro.....forse a dire il vero qualcosa per pagare i politici che hanno fatto passare il decreto lo hanno dovuto sborsare!

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    3. In quali paesi UE le banche sarebbero state parzialmente o del tutto nazionalizzate? Ti riferisci a Bankia? Eccerto! Prima gli ripagano tutti i debiti (infatti il rapporto debito/PIL si impenna)) e poi le nazionalizzano!

      Certo che il documento non dice tutto: mi serviva citare il grafico in esso contenuto. Ce ne sarebbero di altre cose da dire...

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  5. Senza nulla togliere al fiorentino Rinaldi credo pero' che la cosa sia si' partita dal suo stesso gruppo Europarlamentare ALDE ma da un'interrogazione fatta da uno spagnolo il 4 febbraio 2014
    http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2014-001113+0+DOC+XML+V0//EN&language=EN

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