giovedì 30 marzo 2017

La guerriera del nord che in Europa sta combattendo per tutti noi: si chiama Margherita. E viene dalla Danimarca.






di Sergio Di Cori Modigliani


BRUXELLES  29 Marzo 2017.

"La Commissione europea ha annunciato oggi formalmente che per garantire la libera concorrenza non può dare il suo benestare alla fusione tra il London Stock Exchange e la Deutsche Börse. L'esecutivo ha stabilito che un accordo tra le due piazze finanziarie avrebbe dato alla nuova società un monopolio inaccettabile nel campo delle camere di compensazione degli strumenti a reddito fisso. L'annuncio è giunto nel giorno in cui il Regno Unito ha annunciato ufficialmente il desiderio di uscire dall'Unione. «L'economia europea dipende dal buon funzionamento dei mercati finanziari – ha detto la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager in una conferenza stampa qui a Bruxelles –. Ciò non è importante solo per le banche e per altre istituzioni finanziarie. L'intera economia cresce quando aziende possono raccogliere denaro sui mercati finanziari competitivi. Una fusione tra il LSE e Deutsche Börse avrebbe creato un monopolio di fatto nel cruciale settore degli strumenti a reddito fisso».

Così, il sole24 ore (http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-03-29/bruxelles-blocca-fusione-lse-e-deutsche-boerse-120124.shtml?uuid=AEyjabv) spiega, in un lungo articolo esplicativo, l'inizio della cosiddetta hard brexit, l'uscita dalla Unione Europea a muso duro. 

Chi pensava che la brexit sarebbe stata una passeggiata e un evento puramente burocratico, si è sbagliato di grosso. I mestatori della disinformazione e il variegato gruppo di complottisti e populisti, negli ultimi otto mesi, si sono spesi nel ricordare a tutti che la borsa di Londra ha toccato i massimi, che in Gran Bretagna l'impatto della brexit è stato accolto con soddisfazione dagli inglesi, ecc. 

E' vero esattamente il contrario. 

I primi attendibili sondaggi statistici (non quello delle opinioni ma quello basato su dati matematici oggettivi) rilevano che nel primo biennio della brexit il pil complessivo del Regno Unito crollerà in una percentuale variabile tra un -3,8% (gli ottimisti) e un -7,5% (i pessimisti). Circa 150.000 aziende operanti nel campo della finanza, del sistema bancario britannico, degli studi legali internazionali, delle società di relazioni pubbliche, e del marketing import-export,  abbandoneranno la city di Londra a partire da domani mattina e per l'economia inglese da questa primavera iniziano i dolori. Si calcola che circa 1 milione di professionisti lasceranno Londra entro 20 mesi. 

In Italia, purtroppo, tutto ciò non viene spiegato. 

O meglio, diciamo che l'attuale trend della comunicazione e dell'informazione è completamente cambiato rispetto al 2012, è addirittura opposto. 
Il web italiano è stato sequestrato dai propagandisti della politica partitica il cui unico obiettivo consiste nell'acquisire consenso in funzione di voti elettorali e per leggere qualcosa di sensato (ovvero: notizie vere, date, elementi documentati, fatti oggettivi) è necessario andarsi a leggere le notizie sul cartaceo, a scelta: quotidiani e riviste di destra, di sinistra o di centro. 

La smania e la volgarità anti-europeista ha legittimato una idea totalmente falsificata del lavoro dell'Unione Europea per cui ormai è considerata "norma" pensare, scrivere e sostenere che a Bruxelles le commissioni siano composte e presiedute da un gruppo di corrotti, impiegati al servizio della speculazione finanziaria globale, per lo più agenti che portano avanti esclusivamente le esigenze di George Soros e di Angela Merkel.

Per fortuna le persone sono tutte diverse e conta ancora il valore e la competenza dei singoli.

Tra tutti spicca lo splendido lavoro che da tre anni sta svolgendo a Bruxelles Margrethe Vestager, presidente della commissione finanza della Ue, leader del partito della sinistra radicale nel regno di Danimarca. 

Ieri mattina, dieci minuti dopo che l'ambasciatore britannico ha consegnato a Donald Tusk le sei pagine nelle quali il Regno Unito ha invocato l'applicazione dell'articolo 50, la Vestager ha bocciato la fusione delle borse inglesi, italiane e tedesche, progetto fortemente voluto dall'Unione per fortificarsi e compatti contrastare la potenza di fuoco planetaria dei colossi cinesi e statunitensi, i due grandi nemici dell'Europa, sostenuti dall'alleanza tattica con la Russia. Tutti e tre, infatti, vogliono a tutti i costi la disgregazione dell'Unione per poter penetrare economicamente i singoli stati distruggendo totalmente l'imprenditoria europea.

La Vestager ha approvato la fusione tra la Dow Chemical (colosso Usa) e la francese Dupont imponendo per forza che i francesi abbiano una quota azionaria superiore e il totale controllo di ogni attività di intervento finanziario nel mondo globale. Sta, inoltre, combattendo una furiosa battaglia a nome di tutti noi europei, per impedire la fusione tra la Monsanto (Usa) e la Bayer (Germania), evento che la Vestager ha definito "un'autentica tragedia per tutti gli agricoltori europei e per l'intera cittadinanza che dovrà subire la diffusione di sementi, pesticidi, piantagioni prodotte dal nuovo gigantesco colosso (ndr. il più grande conglomerato del pianeta) procurando un danno collettivo tragico". La Vestager ha puntato i piedi e come presidente della commissione finanziaria che si occupa della concorrenza ha definito la fusione "un monopolio dittatoriale che viola lo statuto dell'Unione Europea". 200 importanti associazioni europee, sensibili alla causa ambientalista, ecologica e nutrizionista, hanno inviato delle lettere di sostegno alla presidente danese ed è necessaria una massiccia mobilitazione collettiva europea (nel campo dell'informazione divulgativa) per fare in modo di sostenere Margrethe Vestager nel suo lavoro.

Questa è una battaglia che non possiamo e non dobbiamo perdere, superando ogni distinzione partitica o di schieramento. E' su questo tipo di mobilitazione che si costruisce un fronte europeo, europeista e sensato, a salvaguardia dell'interesse collettivo della cittadinanza.

Qui di seguito, con molto piacere, pubblico la lettera che l'ufficio della Vestager ha inviato alla mia posta elettronica, pregandomi di diffonderla in Italia, paese che, purtroppo, in questo momento, tra i 27 paesi dell'Unione, risulta l'ultimo nel campo dell'informazione relativo a questa battaglia.
La lettera è scritta in inglese ma è di facile comprensione.
In calce ci sono i link per mettersi direttamente in contatto con gli appositi uffici legati alla presidenza per far pervenire il proprio appoggio e sostegno al lavoro di Margrethe Vestager.

Non siamo soli.
A meno che, non sia una nostra scelta.
Diamoci da fare.

Dear sergio,
Yesterday, Margrethe Vestager, the commissioner responsible for competition policy in the EU approved one of the mergers: Dow Chemical is allowed to merge with Dupont. The green light for ChemChina to swallow Swiss-based Syngenta is expected in the next few days. The last, but most evil merger is not approved yet: Bayer wants to buy Monsanto. Together they will be the biggest seller for pesticides and seeds in the world, creating a dangerous monopoly. [1] This would be a crushing anti-competitive blow to the world’s farmers, tying them into buying seeds and pesticides from just three global corporations.
The two now (almost) approved mergers also creates a huge chance for us. Every merger needs to be evaluated against the current market conditions. Bayer and Monsanto haven’t submitted their merger yet. When they do - and it can happen any day soon - Vestager will have take into account how concentrated the market already is.
That is why we now have to send Vestager a giant people-powered message of determination -- “Margrethe, please block this merger". Our messages will join the growing opposition to the merger, from more than 200 organisations from all over Europe, who published a open letter [2] today.
Add your voice: tell the EU to block Baysanto
Bayer and Monsanto argue their merger would make products cheaper and therefore also our food. But we’re left counting the real costs from the severe damage their products cause, with higher taxes, higher health costs, and damage to our environment.
We know that Margrethe Vestager is already negotiating with Bayer behind closed doors. If we don’t act now this mega-merger could be a done deal. That’s why we have to tell her to reject the deal now.
If we are to be successful, we have to combine our outrage with good information. Together, we commissioned a study by a top legal academic from University College London to research the possible impact of the merger. And the news isn't good for Baysanto, a combined company would become a dominant player in the industry, to the detriment of farmers, shoppers and the environment. With our citizens-funded research we show The EU's competition commissioner, that we have the evidence, we have the concern and now we want her to act.
Make our message stronger: add your voice now
Stay tuned - we will publish the results of our research in April and more opportunities to show our opposition will come up.

Thanks for standing against the power of corporations,
Martin (London/Berlin), Joerg (Lübeck), Olga (Bologna), Julia (Warsaw), Virginia (Madrid), and the rest of us at WeMove.EU

References:


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