di Sergio Di Cori Modigliani
Soino arrivati i nostri.
Insieme.
Berlusconi e Marchionne.
A questo servono, questo fanno.
E' lo squallore del capitalismo italiano, che si muove come accadeva in Inghilterra e Germania intorno alle metà dell'800. Tecnicamente si distingue da ciò che gli economisti definiscono "capitalismo avanzato"; il nostro modello, infatti, è "capitalismo di relazione".
La differenza consiste nel fatto che il capitalismo avanzato ha, come aspetto negativo, quello di avere il mero profitto come obiettivo sociale da raggiungere; ma contiene un aspetto positivo (e in una economia di tipo medioevale e arretrata diventa addirittura rivoluzionario) che consiste nel poggiare la propria sopravvivenza sull'allargamento del consumo e quindi, inevitabilmente, deve aumentare sempre di più la fascia di benessere collettivo, perché il suo ideale sommo è un mondo di consumatori felici di acquistare le merci (per lo più inutili) ma, come è ovvio, se non ci sono soldi per campare, tanto meno ci saranno soldi per comprare merci non di primissima necessità. Quindi bisogna diffondere una maggiore ricchezza.
In Italia, invece, il capitalismo non ha come riferimento né il profitto, tanto meno la produzione e l'allargamento del benessere collettivo, per far girare il danaro e quindi consentire di spendere.
Il capitalismo italiano, invece, è per lo più basato su una totale condivisione e complicità tra "apparenti" concorrenti per bloccare il mercato e impedire che la competitività e la concorrenza tra soggetti diversi si manifesti, facendo soldi mettendosi al servizio del re o l'imperatore di turno o il papa, a scelta, a seconda dei casi e circostanze storiche. Ciò che conta è che il capitale originale investito circoli sempre solo e soltanto tra quel numero X di famiglie e dinastie. A tratti, c'è qualche singulto della Storia, e allora viene accolta una nuova dinastia (che deve comunque provare nei fatti di poter stare seduta a tavola con gli altri, poi si vedrà).
"Un capitalismo di straccioni vestiti con abiti firmati e la borsetta di Prada" così ci definivano questa mattina nei siti e network internazionali che seguono avvenimenti della finanza europea.
Impietosi.
Perché il modo che il caro leader ha scelto per salvare il Monte dei Paschi di Siena dal suo fallimento meritato, non è piaciuto a nessuno.
Ecco come è andata:
Giovedì pomeriggio, abituato ai soliti giri tra amici degli amici, il management di Mps è andato a battere cassa da Intesa S.Paolo. Hanno risposto: no grazie. Si è saputo e il titolo è sceso in borsa. Allora sono andati da Unicredit e quelli hanno detto: arrangiatevi. Il titolo è crollato arrivando al minimo storico.
Non potendo lo stato intervenire perché nell'attuale situazione è insostenibile e impensabile far digerire al paese stremato una nuova tassa per giustificare una "paccata" di miliardi a dei miliardari corrotti e delinquenti (sono stati condannati penalmente tre giorni fa, quindi sono tutti "ufficialmente" dei delinquenti), allora il caro leader ha aggirato l'ostacolo e ha fatto intervenire le aziende di Mediaset insieme alla Fiat. E così, attraverso la società finanziaria operante in borsa della famiglia Agnelli (si chiama AXA) è partito l'annuncio operativo.
Quindi, l'accoppiata Berlusconi-Marchionne si cucca gli stratosferici debiti di Mps e Carige e Banco Popolare dell'Etruria e del Lazio, e Banca delle Marche e Banco Popolare.
Nella loro mente è stata una mossa astuta, furba e abile.
In Italia si comportano così da 500 anni.
Ma non hanno capito che il mondo globale, oggi, funziona secondo altre coordinate.
La borsa non ha gradito e infatti sta mandando a picco le aziende che producono. Vanno su soltanto Mps e Carige che hanno trovato un santo ufficiale in paradiso.
Ma in Usa e alla City di Londra è scattato l'allarme, quelli sono liberisti mica benefattori.
E così qualche decina di miliardi di dollari vengono disinvestiti dall'Italia.
Questa è la notizia del giorno.
Perché i capitalisti avanzati globalizzati post-moderni non gradiscono il capitalismo di relazione all'antica. Altrimenti non verrebbero classificati come "avanzati".
Per dirla in sintesi:
"Marchionne e Berlusconi salvano le banche decotte italiane. Axa, in borsa, annuncia di essere disponibile a coprire le necessità finanziarie delle banche. Non piace agli investitori internazionali. Il Wall Street Journal espone i suoi dubbi sulla neo-nata FCA (la fusione tra Fiat e Chrysler) perché temono che i debiti delle banche italiane e della ristrettissima oligarchia aristocratica della penisola finiscano per riversarsi anche nel loro circuito. Hanno lanciato l'avvertimento e gli investitori puri si stanno ritirando. L'Italia paga queste ennesimo smacco con un isolamento ancora maggiore".
Ci rimetterà il nostro paese.
Anche perché, così facendo, il governo finisce per trovarsi in debito nei riguardi di Berlusconi e Marchionne.
I quali, va da sé, qualcosa chiederanno in cambio.
Da qualche parte, in qualche ristretta riunione di loggia in quel di Siena si saranno incontrati per chiudere questo accordo.
E' piaciuto soltanto a loro.
Come immagine del paese, nei circuiti internazionali è stato visto e interpretato come una regressione dell'Italia, una forma di provincialismo e la dimostrazione che il caro leader non è in grado (nè tantomeno vuole) portare avanti nessun tipo di riforma in nessun ambito.
Marchionne è scappato via dall'Italia, ma in compenso salva il governo e le clientele corrotte le cui esistenze e privilegi dipendono dal Monte dei Paschi di Siena, Banca Carige, ecc.,ecc. rientrando dalla finestra con il portafoglio aperto.
Soldi per sostenere la ricerca e l'innovazione, il lavoro e l'occupazione, non li ha trovati.
Per salvare banche che hanno soltanto debiti, invece sì.
E questi sarebbero capitani di industria?
Siamo sempre dentro al medioevo.
Il rifuso della prima parola suona molto "suini"! Freud colpisce ancora.
RispondiEliminaPiù seriamente, ho sempre avuto qualche dubbio che il "capitalismo avanzato" poggi "la propria sopravvivenza sull'allargamento del consumo e quindi, inevitabilmente, deve aumentare sempre di più la fascia di benessere collettivo perchè il loro ideale sommo è un mondo di consumatori felici di acquistare le loro merci (per lo più inutili) ma, come è ovvio, se non ci sono soldi per campare tanto meno ci saranno soldi per comprare merci non di primissima necessità. Quindi bisogna diffondere una maggiore ricchezza."
Non è quello esattamente quello che stanno facendo, attraverso la crisi, specialmente nell'Europa dei "garantiti", del welfare state.
Il modello svedese della società, grazie a cui i padroni si trovano sulla "loro" spiaggia anche i propri operai, nelle Maldive o altrove, magari alloggiati un po' meno lussuosamente, ma lì a fare il bagno nello stesso mare non mi pare attecchito ovunque, anche se i profitti delle aziende svedesi erano, e sono ottimi, e gli operai più felici.
Ho sempre avuto il sospetto che alla maggior parte dei padroni, avanzati o medioevali che siano, sia preferibile un piccolo sacrificio di profitto se questo possa provocare un maggiore divario di ricchezza fra lavoratori e padroni. Ci si sente tanto più "padrone" se i tuoi collaboratori perdono la pretesa di potere vivere (quasi) alla pari, diventando invece i tuoi schiavi.
Anche qui la psicologia c'entra.
Ma una psicologia antisociale così crea una politica alla sua immagine e somiglianza.
E questa politica ci sta rovinando tutti quanti.
Nonostante questa osservazione, grazie Sergio per le informazioni.
Loro saranno schiavisti post-primitivi. I "nostri" però sono anche peggio!
Terziario "avanzato" made in Italy, lo dicevo io, quella trombetta mi ossessiona...
RispondiEliminaComplimenti e grazie per l'articolo.
Ma Axa non è l'assicurazione francese?
RispondiEliminaSì, quella. Il capitale è quello della famiglia Agnelli.
EliminaPiù che capitani d'impresa,capitoni.... che guizzano nella fanghiglia.Di male in peggio.Si vede che il precipizio è più profondo di ogni ,sia pur pessimistica,previsione.Ma prima o poi un equilibrio nuovo ,indispensabile,riequilibrerà i piatti della bilancia...è che nel frattempo l'esistenza diviene sempre meno gioiosa .
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