lunedì 5 ottobre 2015

Un uomo solo al comando. Del nulla. Un eroe italiano di cui nessuno vuol parlare

La più potente, poderosa e importante battaglia politica per garantire la libera informazione in Italia e la possibilità di aumentare la diffusione della cultura nel nostro paese si è appena conclusa, qualche ora fa.

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1 commento:

  1. Triste vicenda. Tra l'altro, la manovrina da parte di Mondadori di comperare da Mediaset l'80% di Radio 101 in un momento in cui il ristagno delle trattativa con Rizzoli rischiava di influire al ribasso ANCHE sui suoi titoli in borsa, apre ulteriori, bui squarci su quale e quanta disinvolta prepotenza si annidi nel potere dei monopoli, apparantemente legale e regolarizzato da accordi "alla luce del sole" tra consenzienti.
    Per ristabilire realmente la legalità, la UE dovrebbe sequestrare l'acquisto condotto con simili metodi, altro che comminare multe, per lucrarci sopra e ingrassare a sua volta le proprie combriccole e corti di burocrati e carrieristi.

    Mi sorprende anche il lavoro di "terra bruciata" che è stato fatto, a livello mass-mediatico nazionale, ai danni di Roberto Calasso, che fino a cinque sei anni fa era ospite quasi fisso del talk-show intellettual-chic di Fazio su rai tre, al sabato e domenica sera. Vero è che è da allora che non lo guardo più, non sono una testimone affidabile in proposito.

    Aprezzo la fermezza di Calasso, come ho apprezzato la lettura ripetuta del suo "Le Nozze di Cadmo e Armonia", del 1988, per molti aspetti profetico, anche se gli argomenti trattati sembravano inabissati nel passato più remoto, mitico e leggendario, e anche se gli eventi dell'anno appena seguente parvero disinnescarne la sottile carica vaticinante. Ma era di nuovo solo una parvenza, un trucco ottico, un"trompe l'oeil" della vezzosità della Storia così come è descritta dai cronisti di corte moderni -- e d'ogni tempo.

    Saluti cordiali, m.l.

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