giovedì 12 dicembre 2013

Siamo al totale delirio: i lemmings annunciano la carica del settimo cavalleggeri.



di Sergio Di Cori Modigliani



La fantasiosa espressione usata da Enrico Letta nel suo discorso alla Camera dei Deputati, ieri pomeriggio, "farò tutto ciò che posso per impedire che l'Italia precipiti nel caos" appartiene alla tradizione personale del premier nel lessico del mondo parallelo.
In quella dimensione nella quale lui vive, infatti, il caos appare come una minaccia incombente per l'Italia.
Nel mondo reale, invece, (ovvero quello dei fatti oggettivi nel quale noi viviamo) l'Italia risulta immersa nel "caos totale" e a pieno titolo da lungo tempo.
Il che traduce l'espressione del premier in una allucinazione dello spirito mista all'applicazione del suo sistema personale di comunicazione, basato su un concetto tale per cui le parole equivalgono ai fatti e hanno una vita propria.
Basta dire una frase e quella trasforma le cose e gli eventi in fatti reali.
Enrico Letta ha preso il caos del passato e del presente e lo ha trasferito nel futuro.
Lui è convinto di aver avuto una bella pensata.
Il nostro governo basa la propria attività seguendo quei libretti new age sul pensiero positivo: è la loro idea dell'esistenza nel mondo post-moderno.
Il caos italiano è originale.
Ogni popolo e paese ha un suo specifico caos che deriva dalle proprie caratterialità, tradizioni, usi, costumi, immaginario collettivo. Una società molto strutturata e ordinata come quella belga ha vissuto per venti mesi "nel loro specifico caos" perchè era senza governo (fino a un anno fa) così come quella egiziana è precipitata nel caos affondando invece in un bagno di sangue, ecc.
Il caos italiano si muove lungo un binario composto da due rotaie: l'applicazione sistematica dell'Alzheimer psico-socio-culturale, grazie al quale l'intero paese vive in uno stato di perdurante amnesia collettiva, una specie di dementia precoce: non a caso è un paese innamorato della gerontofilia, da almeno dieci anni e' stato sequestrato e rimbecillito da due vecchi marpioni di lusso: un delinquente pregiudicato e l'Innominabile.
L'altro binario, invece, è basato sull'esercizio dei falsi perpetui perchè i dati oggettivi sono stati sostituiti dalle opinioni personali, le quali sono figlie delle segreterie politiche dei partiti, e vengono presentate al pubblico come se fossero delle verità condivise.
Questo binario sta portando l'Italia verso la sua inevitabile rovina.
Ormai si leggono dovunque una serie di argomentazioni risibili e infantili che sono il frutto di questo viaggio nazionale verso la propria annunciata implosione, e non è facile intervenire nel dibattito attuale, perchè le persone sono travolte dalla passione per il sentito dire e poggiano la propria argomentazione su quella che io definisco "la cultura da capitolo 1" grazie alla rete che consente di appropriarsi di concetti, dati, date, grafici, studi ponderati, visto che nel web c'è di tutto.
La gente pensa così che si "sta informando" mentre si ingozza di nozioni che sono inutili (spesso fuorvianti e quindi analfabetizzanti) perchè non avendo solidi strumenti interiori per gestire le informazioni ricevute, le incorpora, le impara a memoria, e poi le diffonde senza neppure rendersi conto di ciò che sta dicendo, sostenendo, scrivendo.
Le notizie, senza adeguata formazione interiore, sono inutili.
Se mi fate vedere le mappe tracciate dal satellite sul movimento dei venti nel Mediterraneo, io non vedo nulla e non capisco nulla. Ma se la stessa immagine la fate vedere a un climatologo o a uno studioso di scienza della meteorologia vi dirà che cosa sta per accadere.
L'abbattimento della Cultura è servito all'attuale potere oligarchico proprio per costruire il mondo reale nel quale noi oggi siamo immersi: avendo abbattuto il merito e la competenza tecnica, è stata promossa la chiacchiera pseudo-ideologica, che mescolata all'Alzheimer produce l'inevitabile caos.

Oggi è comparso un post scritto da un blogger italiano, una persona anomala.
In parole piuttosto semplici e con argomentazioni facili da comprendere (e tantissimi succosi link come prova documentaria) ha spiegato la formazione del suicidio degli italiani, innamorati dell'idea di odiare l'Europa, convinti che uscire dall'euro immediatamente sia la svolta della vita: ciascuno ha i propri deliri.
La particolarità di questo blogger (e non è certo casuale) al di là della sua originalità e intelligenza consiste nel fatto che pur essendo italianissimo al 100% vive e lavora da lungo tempo in Germania, dove è scappato per fuggire al caos italiano. Quindi è dentro in quanto italiano ma ha il vantaggio di vedere da fuori. Usa espressioni tipo "voi italiani" ma non lo fa con distacco snob, tutt'altro, c'è una venatura di inevitabile sgomento partecipativo. Chi l'ha seguito sa che è come noi, innamorato dell'Italia, e quindi sofferente all'idea del nostro paese rovinato. Siccome è stato condannato all'esilio pur di lavorare e avere una vita decente, salvaguarda la propria psicologia emotiva per evitare di crollare sotto il peso di una insostenibile nostalgia.
Lo capisco, quando vivevo all'estero anche per me era così.
Si chiama Uriel Fanelli.
Il suo blog si chiama "Keinpfusch".

Oggi ha scritto (breve estratto):
"Ci sono diverse contraddizioni nel modo di vedere le cose nel movimento dei forconi, nel senso che assomigliano molto a quei cartoni animati ove il protagonista sega il ramo su cui e' seduto, per poi precipitare nel vuoto. Non mi riferisco tanto al fatto che agricoltori, trasportatori e edili abbiano goduto di cosipicue esenzioni fiscali - e continuino a goderne oggi - dal prezzo facilitato per il gasolio ad altri trattamenti fiscali ad hoc, ma al fatto che abbiano anche loro la panacea "usciamo dell' euro". La prima contraddizione e' molto semplicemente che si tratta di categorie che non esportano moltissimo. Gli autotrasportatori sono legati al costo del gasolio, dei carburanti, dei ricambi per il camion, e quando escono in trasferta il cambio verso eventuali monete straniere li uccide. Gli stessi agricoltori esportano nella UE, ed uscendone si troverebbero con dei dazi doganali che faciliterebbero prodotti analoghi da Spagna e Grecia. I negozianti non esportano, ma soffrono del cambio perche' comprano prodotti esteri, e gli edili esportano ancora meno. Per quale ragione essi debbano chiedere l'uscita dalla UE e la svalutazione della moneta, che invece fa comodo alle aziende esportatrici (che non sono in piazza) mi riesce del tutto incomprensibile: stanno chiedendo una misura che li condurrebbe alla rovina. Due paesi, anzi tre, Spagna e Grecia, producono molto di quanto produce l'agricoltura meridionale, e molto del sud francese e' concorrente degli agricoltori del nord italia. Una volta fuori dalla UE, non ci sarebbe piu' protezione comunitaria per il DOC e il DOCG, e quindi il "Parmesan" diventerebbe facilmente "Parmigiano". La misura di uscire dall'euro per svalutare semmai faciliterebbe le aziende che oggi esportano molto, ma quelle aziende vanno bene, e le esportazioni marciano a gonfie vele; la stessa economia europea e' un'economia fortemente esportatrice, quindi non si puo' nemmeno dire che l' Euro stia rappresentando un problema: i fatti mostrano il contrario; ad andare male e' il mercato interno, principalmente quello del lavoro, e non le esportazioni, che invece stanno reggendo l'economia.
D'altro canto, anche la storia di uscire dall' Euro e fare un "euro del sud" non e' una proposta italiana. E' una proposta TEDESCA. Sin dall'inizio dell'unificazione, i tedeschi si sono SEMPRE opposti ad avere Italia, Grecia, Spagna e Portogalli dentro l' Euro, proponendo un euro a due velocita'. Ma all'epoca erano i paesi del meridione europeo ad opporsi considerandolo un insulto". 

Il link per leggere l'intero e complesso articolo che suggerisco a tutti quanti è il seguente:
http://www.keinpfusch.net/2013/12/la-rivolta-dei-lemming.html#more


Ho citato quel pezzetto di articolo perchè penso che possa essere istruttivo, oggi, con la speranza di poter riannodare le fila al fine di avviare un utopistico dibattito legato alla memoria storica dei fatti e non alle argomentazioni ideologiche o alle retoriche costruite dalla necessità della bassa demagogia spicciola a caccia di voti.
Il signor Fanelli ha toccato proprio il punto giusto, lo ricordo benissimo nel 1997, quando leggevo sui giornali (sia italiani che esteri) il dibattito sull'euro, e gli italiani -sia destra che sinistra- protestavano perchè i tedeschi non volevano dentro i paesi del Mediterraneo, li volevano diciamo "a fianco" con un euro B in grado di poter essere svalutato per trovare il tempo necessario al fine di realizzare riforme strutturali nazionali. Furono i nazionalismi che pomparono con vigoria per l'ingresso di Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, nell'euro. Furono gli stessi che oggi, sui blog, sui social network, alla tivvù, nelle piazze, urlano, strillano, marciano, manifestano, scrivono e si arrabbiano sostenendo che ci stanno umiliando con l'euro; allora sostenevano che ci stavano umiliando perchè non ci volevano dentro: le stesse identiche persone, Lega Nord in testa, con tutta l'estrema destra e l'estrema sinistra italiana appresso (furibondi sostenitori allora di "questo" euro) che oggi pompano sul sovranismo, la rottura, ecc. Sono stati loro che in un accesso di narcisistica mitomania hanno preteso un posto a tavola ben sapendo che a rimetterci sarebbe stato il popolo e le classi meno agiate, perchè grazie alla corruzione endemica strutturale di quelle nazioni (dato oggettivo e inconfutabile) chi apparteneva ai partiti e alla classe politica dirigente aveva già individuato le proprie modalità di guadagno e di garanzia di privilegio.

La memoria storica è fondamentale perchè se non si sa e non si capisce da dove si viene non si può sapere per davvero dove si sta e dove si andrà a finire.
Nel 1995, l'Italia non volle aprire un dibattito collettivo prendendo atto che il nostro paese non faceva eccezione: doveva fare i conti con la Storia prendendo atto che la guerra fredda era finita e il mondo post-moderno presupponeva una prospettiva globale e un'ottica nuova e diversa, necessaria e ineludibile, ma era possibile soltanto dopo aver mandato in pensione la classe dirigente catto-fascio-comunista che aveva gestito il potere dal 1946 per cinquanta lunghi anni.
Fecero tutti finta di niente.
Ebbero il loro tornaconto.
E' il motivo per cui la classe intellettuale è semplicemente evaporata.
Hanno scelto di farsi incorporare nel Vuoto Perpetuo alimentando l'Alzheimer: per vanità mercatista.
Vaticanisti compromessi con la mafia, fascisti, comunisti, democristiani, socialisti corrotti, si incontrarono tutti insieme e diedero vita alle intese eterne, ovvero un dispositivo che si basava sul presupposto che nessuno avrebbe mai presentato il conto a nessun altro, rimandando il saldo alla generazione successiva. Nel frattempo avrebbero ingrossato il proprio patrimonio e potere, spingendo il treno Italia sul binario le cui due rotaie ho descritto prima.
Finiremo quindi come i lemmings, degli animaletti carini e simpatici, sui quali è stata montata la favola del loro suicidio di massa. Come sostiene wikipedia il suicidio dei lemming è una metafora assai usata per riferirsi a persone che seguono acriticamente l'opinione più diffusa, con conseguenze pericolose o addirittura fatali.

La classe politica e imprenditoriale dirigente di oggi è la stessa di allora.
Chiesero -a metà degli anni'90- il tempo necessario per alchemizzare il nuovo mondo e potersi quindi evolvere, truffando l'intera nazione.
Siamo tutti vittime di un clamoroso falso storico.
La loro attività principale consiste nel procrastinare attraverso continue operazioni di maquillage e restyling, mutuando dalle pratiche della chirurgia estetica una macabra trasposizione nel tessuto della politica: sono tutti vecchie carampane sbiadite con le labbra a canotto, le tette gonfie di silicone, il viso da cinesi senza più neppure un muscolo facciale che sia umano, una visibilità necessaria tanto per darla ad intendere, ma dentro sono portatori di una energia da pensionati desiderosi di calma, tranquillità e agio, quindi impossibilitati tecnicamente ad affrontare l'inevitabile tempesta prodotta dalla reazione rabbiosa del malumore che è frutto di un disagio sociale ed esistenziale, questo sì autentico, vero, reale, contundente.

Non servono parole d'ordine, oggi.
Non abbiamo bisogno di slogan.
Basterebbe recuperare la memoria per ringiovanire.
Per ridare smalto a questa nazione "sciapa e infelice" è necessario un salto di qualità che può e deve essere prima di tutto culturale. Altrimenti l'attuale caos diventerà triste.
Non c'è niente di più triste al mondo che vedere dei vecchi privi di saggezza, sono patetici.
E senza Cultura, la saggezza, al massimo, può vantarsi di qualche briciola di senso comune, niente di più; e quando si sopravvive nel Caos è davvero pochino.
Noi italiani, invece, abbiamo bisogno di attuare politiche sagge e lungimiranti.

Qui di seguito c'è la descrizione del mito dei lemmings così come la riporta wikipedia:

Da Wikipedia: 
".......è nozione comune che i lemming commettano un suicidio di massa durante le migrazioni, ma questa opinione popolare non ha supporti scientifici. I lemming migrano spesso in gruppi numerosi, e di conseguenza molti di loro periscono per cause accidentali oppure per la pressione degli altri individui che può causarne la caduta in corsi d'acqua, dirupi, ecc. Il mito del suicidio di massa dei lemming sembra sia stato iniziato, in particolare, da un "documentario" del 1958 della Disney intitolato White Wilderness, che include varie scene di lemming che sembrano buttarsi da un'alta scogliera; scene tuttavia che sono state costruite ad arte in Manitoba [4][5]. Ancora antecedente è una storia, sempre della Disney e ideata da Carl Barks, intitolata in italiano Il lemming con il ciondolo e imperniata appunto sul mitico suicidio di massa dei lemmings. La storia fu pubblicata tra marzo e maggio del 1955.
Anche Primo Levi si basò su questo mito per scrivere il racconto Verso occidente, contenuto nella raccolta Vizio di forma del 1971.
A causa della loro associazione con questo bizzarro comportamento, il suicidio dei lemming è una metafora assai usata per riferirsi a persone che seguono acriticamente l'opinione più diffusa, con conseguenze pericolose o addirittura fatali. Questo è anche il tema del videogioco Lemmings, dove il giocatore istruisce le creature sotto il suo controllo affinché eseguano compiti a volte anche autodistruttivi, finché non riescono ad uscire dallo schema del gioco o soccombono".


47 commenti:

  1. Mi sembra che il Blogger Italianotedesco faccia un po' di confusione.
    Quando parla di ciò che si perderebbe uscendo dall'EURO, citando la DOCG o la DOC del Vino o è distratto o è in mala fede.
    Quando parla di dazi doganali in caso di uscita dall'EURO o è distratto o è in malafede.
    Uscire dall'EURO (a prescindere se sia o meno la cosa giusta da fare) non si parla di uscire dall'Unione Europea (e anche qui ci sarebbe da discutere visto che a mio parere ci sono interi settori penalizzati dalle politiche europee, pensiamo all'agricoltura, a favore degli altri paesi dell'UE, magari paesi più forti perchè hanno politici più in gamba o semplicemente meno comprabili dei nostri.....).
    Uscire dall'Euro non significa vederesi introdurre dazi perchè non significa uscire dall'UE.
    Non mi risulta che alle merci inglesi (l'Inghilterra non ha l'Euro) vengano applicati dei dazi.
    ............oppore sbaglio io?

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    1. L'appartenenza all'euro comporta una serie di complessi contratti di scambio commerciale che salterebbero subito, penalizzando la nazione che esce, a noi ci farebbero a pezzi subito. Il problema non è l'euro. Come giustamente lei sostiene "a mio parere ci sono interi settori penalizzati dalle politiche europee, pensiamo all'agricoltura, a favore degli altri paesi dell'UE, magari paesi più forti perchè hanno politici più in gamba o semplicemente meno comprabili dei nostri". E' esattamente come dice lei. In Italia la deriva etico-morale della politica ha comportato il fatto che quando un ministro dell'agricoltura italiano va a Bruxelles (indifferentemente del PD PDL o Lista Monti) non va a rappresentare gli interessi degli agricoltori, dei contadini, degli imprenditori agricoli e gli altri paesi lo sanno. Va lì a fare affari per conto del suo partito e con abilità, per la sua quota parte, per se stesso o per se stessa. Neanche li hanno mai incontrati gli agricoltori. Non rappresentano più un blocco sociale, bensì un partito-azienda che è strutturato secondo un modello marketing operativo e quindi sottoscrivono qualunque tipo di accordo che comporti un guadagno per quel gruppo di persone che si trova dietro quello specifico ministro: sanno che nessuno controllerà mai. In seconda battuta (dopo aver incassato) regalano delle briciole a delle clientele che non fanno domande. E' il motivo per cui stiamo assistendo a manifestazioni in cui in piazza si vedono insieme -per la prima volta in Italia dal 1946- casalinghe, disoccupati, tifosi ultras, camionisti, insegnanti, contadini, imprenditori, operai, impiegati, fascisti e comunisti insieme, gente comune che i politici tentano tutti di strumentalizzare senza riuscirci (per il momento) queste sono persone disperate chè hanno finalmente preso atto che è saltata la rappresentanza e nessuna categoria è più tutelata. La classe politica dirigente non rappresenta nessun blocco sociale se non se stessa. E' la prima volta nella Storia che accade un evento del genere in Italia. C'è chi risponde agli ordini di Berlusconi e chi agli ordini di de Benedetti o di Corrado Passera o di chi vuole lei, tutto qui. Un tempo non era così.

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    2. (segue)....Nel 1975 quando uno specifico politico che incarnava il rappresentante degli agricoltori parlava a nome della DC o del PCI, PSI, MSI, parlava davvero a nome loro e tutti lo sapevano e dicevano "ecco che parla il comunista che si occupa dei contadini" oppure "ecco che parla il fascista che si occupa degli agricoltori" ecc. Tuttora è così in tutte le democrazie occidentali del mondo. Non più in Italia. E' il motivo per cui, nel nostro paese, quando una personalità politica emerge e comincia ad affermarsi, la prima cosa che fa accumula decine e decine di cariche, presidenze, segretariati, consulenze, in settori misti, perchè va semplicemente ad occupare un territorio economico a nome del partito-azienda e a fare affari per conto di. Un tempo il rappresentante politico dei contadini o degli imprenditori agricoli (comunista, fascista, socialista o democristiano che fosse) li rappresentava, ci parlava, ci viveva insieme, ne conosceva le istanze e si occupava solo e soltanto di quell'argomento, di quel blocco sociale, di quella classe. Non esiste più tutto ciò. Per questo l'Italia sta nel caos: siamo stati tutti abbandonati. E' filtrata nel sociale e in tutta la società l'idea individualista mutuata dal marketing ed è un tutti contro tutti, senza strategia nè collettività rappresentata. Tanto è vero che i politici, oggi, parlano sempre usando argomentazioni retoriche, grandi numeri, frasi fatte, tutte intercambiabili. Ma lei se la vede Nunzia di Girolamo che va a un incontro fiume con contadini e imprenditori agricoli? A dir loro che cosa? Un tempo quando il responsabile del consorzio vattelapesca finiva in parlamento, ogni settimana tornava nella sua circoscrizione elettorale e riferiva su ciò che stava accadendo e se non si ottenevano dei risultati tangibili veniva defenestrato, nè più nè meno, chiunque fosse.

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    3. Ma di cosa parla, per poter parlare di macroeconomia si dovrebbe sapere qualcosa di macroeconomia, l'euro in quanto moneta forte ci ammazza perchè comperiamo all'estero piuttosto che in italia per e questa è una considerazione elementare. Premi nobel parlano del fatto per cui dal punto di vista dell'economia per salvarci l'unica cosa da tentare è uscire dall'euro, Christopher Pissarides: “L’Euro sta portando alla rovina molte nazioni. Bisogna smantellarlo il più velocemente possibile”, ed essendo un nobel penso possa sapere qualcosa di macroeconomia, ma questo bloggher fa ridere. Anche lei raccontando cose improprie e volutamente manipolate dichiara apertamente di essere come quei politici che tanto descrive come inetti e venduti. Per volere politici che facciano politiche per i cittadini lo si deve pretendere ed il ritorno alla lira è questa pretesa, se a lei piace l'euro è perché vuole difendere questo sistema senza responsabilità che ci sta portando alla rovina. La tesi: ma dove andiamo con questi politici sporchi, brutti, terroni, mafiosi, e corrotti è una tesi da nanismo intellettuale ed è ciò che ci sta portando alla rovina. Mi fa tristezza la gente come lei che si piange addosso e preferisce questa europa antidemocratica e neoliberistafascista.

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    4. Veramente è lei che avrebbe la pretesa di illuminarci quando pretende di spiegare la crisi che stiamo vivendo, ci sono economisti che spiegano le cause della crisi ed a supporto delle loro tesi portano dati e numeri, cosa che non fa lei, ci spiegano ad esempio che dal 92' al 96' il nostro paese ha vissuto un periodo di di benessere economico che è coinciso con l'uscita dell'Italia dallo SME, forse che dal 92' al 96' si sia fermata la corruzione? o la mafia? o le clientele?
      Mi auguro di leggere ancora articoli scritti da lei così che i mali di questo paese possano essermi sempre più chiari.

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  2. Centro. Un altro blogger asservito al pensiero unificato Euro=Europa. Ma sembrano in molti a non volerlo accettare.

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    1. Seguo i blog di Sergio, Uriel e Bagnai da qualche anno e trovo che siano cìò che di più interessante l'informazione italiana possa offrire, molto per meriti loro ma anche per i demeriti degli altri. Sergio e Uriel sono a favore dell'Europa mentre il prof Bagnai è a favore del ritorno alla moneta unica. Tutti portano tesi molto interessanti a supporto delle loro teorie, Uriel con la sua immensa conoscenza tecnico-scentifica e la sua logica spietata, Sergio con la sua enorme cultura e la sua profonda conoscenza della storia, e Bagnai con le sue solide teorie economiche.
      Confesso di essere un euro scettico anche io ma proprio per questo le teorie europeiste mi interessano molto nel momento in cui siano fuori dal pensiero mainstream.
      Ti suggerisco di leggere qualche articolo di Uriel prima di bollarlo come un asservito al pensiero unificato perchè capiresti che nelle sue parole di asservito c'è ben poco.

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    2. Questo sig. uriel sarà poco asservito ma in quanto a macroeconomia non capisce un cazzo, non basta la logica da quattro lire per parlare di cose che proprio non si capiscono.

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    3. Caro anonimo, parlaci di macroeconomia: dicci dicci

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    4. Non so quale sia la tua preparazione in materia economica ma se ti andassi a leggere la definizione di macroeconomia scopriresti che è un ramo dell'economia politica nell'ambito delle scienze sociali dette anche scienze umanistiche. Per questo motivo ogni teoria macroeconomica non può prevedere nessuna dimostrazione scientifica a priori poichè la sua validità potrà essere confermata solo una volta che tali teorie siano state applicate al mondo reale. Sebbene una teoria possa aver dimostrato la sua validità in passato, ciò non basta per dire che tale teoria sarà valida in futuro poichè questa, essendo funzione della socità alla quale viene applicata, produrrà sempre risultati diversi a seconda del tempo e del luogo. Pretendere di avere la verità in tasca bollando gli altri come poveri ignoranti significa non aver capito che la verità in tasca non può averla proprio nessuno. Possiamo solo cercare di capire un po' di più ma per farlo è indispensabile ascoltare chi la pensa in modo diverso da te.

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    5. Non ho letto tutto l'articolo di questo Uriel ma dire che in Italia vanno bene le esportazioni, mi sembra follia. Pensare poi che un'azienda che non esporta o un camionista, sono favoriti dall'euro, come se tra comparti economici non esistesse alcuna relazione, beh... è incommentabile.. La verità, nuda e cruda, è che la Germania era la malata d'europa e, con la moneta unica ha visto (con la rivalutazione,per esempio, della lira) di fatto, una svalutazione del marco.
      Infatti ha conquistato mercati in Europa, ma dopo. Koll era cosciente di questo (come Mitterand, ma la Francia ha fatto male i suoi conti), è ormai storia raccontata e stra raccontata.
      Detto questo, hai dato una giusta definizione di macroeconomia, ed è giusto quando dici che una teoria economica che ha avuto successo in
      passato, non è detto che funzioni oggi. Ma è vera anche un'altra cosa,
      e cioè che una teoria economica cha in passato ha fallito, fallirà ancor di più oggi. In Argentina decisero di agganciare il peso al dollaro (stesso
      cambio=stessa moneta) e applicare teorie liberiste (vi ricorda nulla?). Risultato: qualche anno di crescita vertiginosa e , alla fine, il fallimento. Dopo di che, sganciamento
      dal dollaro, grandi sacrifici, ed eccolo lì: uno degli stati che Sergio di Cori Modigliani porta sempre come esempio di rinascita di un paese.
      La moneta è uno strumento di potere, lo sanno bene gli USA, che sono sempre disposti a fare una guerra in ogni momento, per difendere la propria. Sergio ha ottimamente parlato della Cina e di quello che sta facendo, o intende fare, con la sua moneta, tentando di sganciarsi
      dall'onnipresenza del dollaro negli scambi (il problema vero dell'euro
      è che è una moneta non nostra che noi siamo costretti ad utilizzare).
      Non capisco come possa sottovalutare l'importanza dell'euro nelle sorti economiche del paese...

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  3. Una domanda, non mi risulta che le nostre esportazioni vadano così a "gonfie vele".
    Se andassero così, l'economia andrebbe alle stelle... mi sembra troppo banale.
    Quello che qui, o meglio Uriel non dice mai, riguarda riprendesi la sovranità monetaria, mandando a quel posto ... la BCE e quant'altri. Tutti queste dichiarazioni riportate dal passato servono solo ad alimentare il fumo della distorsione. Abbiamo capito, che attraverso la moneta non più nostra, siamo entrati in una spirale di distruzione economica/sociale/culturale. Ma qui si fa finta che il problema sia un'altro. Destra contro Sinistra, basta distrarre affinche possano mettere le mani sui nostri portafoglie e sfascino lo stato. C'è da urlare con forza tutta la rabbia che c'è dentro.

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  4. Se ho capito bene, l'Italia in quanto paese corrotto non avrebbe il diritto alla sovranità? E' più o meno quello che pensano i tedeschi dei popoli del Sud Europa, verso cui ostentano un atteggiamento vagamente razzista. Quanto alla sua ricetta per uscire dalla crisi (abbattimento dei privilegi e dei costi della politica), qualunque economista le potrebbe spiegare che da queste misure si possono ricavare limitatissime risorse, del tutto insufficienti a risolvere i nostri problemi. Il crollo della domanda interna, indotto dalle politiche di austerità targate Merkel, è il principale ostacolo a qualunque ipotesi di ripresa. Baloccarsi ancora con facili risposte demagogiche "anticasta" forse serve a procurare voti (come dimostra Renzi) ma non certo a risolvere i problemi del nostro paese.

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    1. Ma che cosa c'entra? Lei ha alterato il Senso del mio discorso strumentalizzandolo in maniera ideologica e stravolgendone il Significato. Io ho detto che in un paese marcio e corrotto come l'Italia "la sovranità è un lusso", non ho detto che NON E' UN DIRITTO. Anzi. Lo vede come viene spontaneo mistificare il pensiero di altri quando si ragiona a slogan? La corruttela individuale e politica ci ha sottratto la tematica dei Diritti Civili perchè ha trasformato ciò che dovrebbe essere norma naturale in un lusso, come le cure sanitarie, l'istruzione pubblica buona per tutti, il reddito di cittadinanza. Pensare in termini antagonisti tra popoli dell'Europa del Nord e popoli dell'Europa del Sud è ciò che vogliono i politici corrotti, per "inventare" un buon nemico. A un convegno internazionale sui Diritti Civili in Europa, quattro anni fa, Martin Schulz attaccato dagli italiani ha risposto: "non è nè colpa nè responsabilità mia se in Italia c'è Berlusconi, l'avete votato voi, non è stato certo imposto dalla segreteria del partito socialdemocratico tedesco". Aveva ragione. Gli italiani hanno votato e seguitano a votare dei mascalzoni sapendo che lo sono. O si ripuliscono spiritualmente e la piantano di fare il doppiogioco e i soliti furbetti, oppure quei mascalzoni, grazie ai voti ottenuti, finiranno per espoliarci dei nostri ultimi risparmi. La responsabilità è tutta dei 60 milioni di italiani.

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    2. ma mi dica, i suoi amici e conoscenti sono corrotti? perchè abbiamo questa idea auto-razzista di essere un paese di "untermensch" ?
      Peggiori lo stiamo diventando forse costringendo i migliori studenti ed imprenditori ad andarsene, per cercare migliori opportunità fuori.
      Cmq se pensa che i tedeschi siano virtuosi si legga l'ultimo libro di Vladimiro Giacchè, Anchsluss, sulle modalità queste si veramente schifose con cui han distrutto l'economia, i lavoratori e le famiglie della Germania Est dopo il crollo del muro di Berlino

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  5. cerca alcuni post dello stesso blogger di 2-3 anni fa quando non era mainstream essere contro l'€, e lui forse non si era trasferito in germania: aveva una visione diametralmente opposta a quella...
    https://docs.google.com/document/d/19zIDo5Ccw83ymK2jIgbqkVa09ogVpDGTLsXvzt0IQnk/edit?pli=1#heading=h.j1p0uf85gbg8
    forse eran pensieri di chi ancora aveva ancora a cuore un pezzetto del suo paese, che non era tutto da buttare

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    1. Ma perche', non si puo' cambiare idea? Che siamo, mummie?

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    2. si può cambiare idea ma la devi argomentare..
      cosa c'è da capire che un paese manifatturiero come il nostro con una moneta troppo forte ed inflazione più alta del suo principale concorrente ha come unica prospettiva chiudere le fabbriche e delocalizzare, con i costi sociali che vediamo?
      si rilegga il post di Uriel il-potere-del-saper-fare a proposito, che ogni tanto scrive cose condivisibili: abbiamo deliberatamente ucciso la nostra industria pensando che fare gli operai fosse una cosa vecchia, da terzo mondo, invece guardi come si tiene stretta l'industria la Germania, con il contributo dei Lander e l'azionariato diffuso tra gli operai.
      Qui vediamo all'opera il piano Funk con l'alto tradimento dei politici che ci hanno portato a Maastricht e nell'€, che non hanno alimentato un dibattito su pro e contro a suo tempo ma ci han solo detto che fuori dall'€ ci sarebbe stata la carestia, falso visto l'andamento delle economie della UE senza €, UK svezia etc.

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  6. Il blogger italiano(?)/tedesco(!) fa una GRANDE confusione. Oltre a quanto già riportato da un precedente commento, quando Uriel Fanelli afferma che: "Sin dall'inizio dell'unificazione, i tedeschi si sono SEMPRE opposti ad avere Italia, Grecia, Spagna e Portogalli dentro l' Euro, proponendo un euro a due velocita'. Ma all'epoca erano i paesi del meridione europeo ad opporsi considerandolo un insulto" o era distratto oppure è in mala fede. Al di là delle dichiarazioni di facciata, infatti, la Germania VOLEVA ASSOLUTAMENTE che l'Italia entrasse nell'Eurozona, altrimenti, rimanendo fuori e potendo contare su un un cambio favorevole, l'efficiente (allora), agile e flessibile piccola e media impresa italiana avrebbe polverizzato la grande industria tedesca sui mercati internazionali. Prova ne è il fatto che, se davvero la Germania avesse voluto che l'Italia rimanesse fuori, non avrebbe dovuto far altro che far rispettare i parametri riguardanti il bilancio e il debito pubblico stabiliti da Maastricht e l'Italia (palesemente non in regola) non sarebbe entrata.

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    1. Vedo che non ha capito. La Germania propose ufficialmente un doppio euro che l'Italia bocciò. Tutto qui. Questi sono i fatti, ufficiali, documentati, e oggettivi. Alla fine i tedeschi hanno accettato i conti truccati degli italiani ma hanno alzato la voce e hanno imposto il cambio 1 euro=1.943 lire. Gli italiani accettarono stando zitti perchè sapevano già di essere in fallo in quanto truffatori di bilancio, altrimenti lì bisognava combattere con le unghie e con i denti per strappare un cambio -come alcuni grandi italiani volevano ma non a caso vennero silenziati e fatti fuori dai partiti- che avrebbe dovuto essere 1 euro= 1.260 lire. Sarebbe stata una questione completamente diversa.

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    2. Mi perdoni, ma mi sembra che sia lei a non capire. Appena avrò un po' di tempo mi metterò a ricercare tutte le fonti, ma per il momento mi limiterò a dire che la "proposta ufficiale" della Germania rientra in quello che io ho chiamato, eufemisticamente, "dichiarazioni di facciata". La Germania (in accordo con la Francia) aveva accettato una moneta comune, a patto che fosse disegnata sulla falsariga del marco ed a patto che i paesi del sud (ma l'Italia in modo particolare, in quanto principale competitor dei tedeschi) entrassero anch'essi per fornire i mercati di sbocco alle merci tedesche (la faccenda che la Germania esportava in Cina è una balla: il commercio con l'area extra-euro è sempre stato in pareggio per la Germania).
      Ah... a voler essere pignoli, il cambio fu 1euro=1936,27 lire.

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    3. Consiglio di guardare questa intervista di Nino Galloni che quei momenti li ha vissuti in prima persona:
      http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=5lPGzvfnI9M

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    4. I tedeschi che contano (Kohl, banche e confindustria tedesca) volevano noi e gli altri paesi del sud per un motivo semplice: con la libera circolazione dei capitali le banche del nord hanno prestato tantissimi soldi al sud, con interessi molto più alti di quelli che avrebbero ottenuto nei loro paesi, in quanto al sud l'inflazione è sempre stata più alta e le banche dovevano offrire tassi più allettanti, ed avendo la stessa moneta non incorrevano nel rischio del cambio.
      Questa montagna di soldi affluita nelle banche del sud ha alimentato bolle immobiliari e debito privato, drogando le economie che vista la crescita economica ottenuta senza dover fare alcuno sforzo o riforma si sono adagiate, importando sempre di più e delocalizzando, visto che era economico importare, con una valuta forte.
      Tutto ciò è spiegato meravigliosamente bene dal
      ciclo di Frenkel

      Mi dica poi se c'è stato dibattito in italia a quel tempo, o anche prima con lo SME e lo SME credibile: i nostri politici e Confindustria stessa è degli anni 80 che voglion favorire la finanza a scapito dell'industria - che sia piccola o grande -nazionale!

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    5. ha ragione chi sostiene che la Germania voleva l'Italia nell'euro,senza il
      nostro ingresso, non avrebbe avuto alcun vantaggio vero. L'Italia ha sempre esportato,nel mondo, non mi riferisco alle sole esportazioni europee, più della Germania. L'euro è stato disegnato per l'economia tedesca, così come
      la struttura economica basata sul rigido controllo dell'inflazione, sulla base del famoso modello Renano che Galloni descrive nel suo libro
      "chi ha tradito l'economia italiana". Non ci si può sempre arroccare sul
      "consolatorio" argomento della corruzione del nostro paese che in Germania non c'è. La corruzione è più una conseguenza che una causa
      perché un paese , più è a sovranità limitata, più è dipendente e più
      è imbrigliata in materia di scelta di politiche economiche da un soggetto esterno,
      più un paese è corrotto. Ciò che è avvenuto per decenni in molti stati del Sudamerica. Gli ultimi vent'anni hanno visto una classe politica sempre più corrotta man mano che l'Italia perdeva il suo ruolo internazionale e la sua autonomia e non viceversa.
      I nostri politici sono corrotti, ladri, profittatori e persino sessuomani ma,
      soprattutto, sono dei venduti. Anche alla Merkel.

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  7. Approfittate. Andate in Germania a far la spesa e a mangiare la pizza.
    Costa meno. Volate irish, le nostre ali italiane sono nu poco più care. Anzi comprate le stesse cose in Amazon.de, is cheap.
    Purtroppo i kruki imparano presto da noi. Ora noi stranieri dobbiamo pagare le autostrade. Lo consiglio vivamente ai fumatori di pipa, il tabacco che costa qui 22 Euro (44.000Lit) 50g la costa 10.
    Ormai siamo una contraddizione, dobbiamo svalutare e le chiacchiere
    sulla sovranità' non contano niente. Non e' per mancanza di sovranità'
    che ci siamo ridotti cosi', se un prodotto interno come il formaggio
    che costava 8.000 Lit. al kg oggi costa 12 Euro e gli stipendi non sono aumentati vorrà' ben dire qualcosa. Questa differenza se le
    mangiata questo stato del cotolengo, illogico, antiquato, corrotto
    fino allo sfintere, incapace, a non essere che capacita' ed intelligenza consistano solo nello spogliare i poveri nelle loro
    pensioni, nei loro salari, nei loro servizi. Ormai non vi e' nessun'altra alternativa.
    La svalutazione e' alle porte. Ma se uno crede che questa e' la soluzione allora e' un'imbecille. Questa ormai e' solo un bisogno.
    Per riformare l'Italia, ridarle una struttura non basta. E' cosi
    enorme il lavoro da fare in questo paese per farlo ripartire che
    fa venire la pelle d'oca. Ma l'ultima cosa di cui si discute e'
    proprio questa. Che paese vogliamo?

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  8. Sergio faccia un piacere a chi come me crede che lei scriva cose senza diciamo cosi "strane" in fatto economico....quando scrive dei post di economia lo scriva all'inizio "post sull'euro" cosi evitiamo di leggerlo

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  9. cmq sia cari sostenitori dell'euro.....l'euro finirà o con le buone (smantellamento concordato) o con le cattive (anche nel 92 lo SME sembrava non dover finire mai e poi in una notte d'estate all'improvviso tutto è saltato) in quanto è insostenibile per sempre piu popoli ....eccetto la Germania

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  10. Caro Sergio, volevo complimentarmi con lei per questo articolo (che è il seguito dell'articolo precedente), sono d'accordo al 100% con la sua tesi che uscire dall'euro non cambierebbe niente anzi peggiorerebbe le cose, e questo per un semplice motivo: siamo un paese di allenatori che non hanno mai giocato al calcio e non hanno nessuna voglia di scendere in campo, pensiamo di sapere tutti quale sia la soluzione giusta, ma finiamo per innamorarci dell'ultima comparsa messa sul palco dall'oligarchia corrotta che ci governa; è assurdo pensare che l'italia attuale (corrotta e in cerca di persone corruttibili) possa uscendo dall'euro, risolvere qualche problema.
    Io penso che la questione se uscire o meno dall'euro vada trattata non come la scelta che deciderà il nostro futuro, ma come un modo per cercare di cambiare le nostre menti malate di Clientelismo e furbizia; al proposito vi segnalo questa serie di incontri promossi dal movimento 5 stelle.

    http://www.youtube.com/watch?v=Kz6jHmXxkoI&feature=share

    Ringrazio qui i ragazzi del movimento che ogni goirno si battono per informare la nostra nazione. Dobbiamo avere ben chiaro che non ci servono antibiotici ma buoni vaccini, che non dobbiamo cercare di guardare solo al breve periodo ma soprattutto al lungo.
    Anche se oggi fossimo piombati nell'italia dei nostri sogni, non riusciremmo a farla durare che pochi anni.

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  11. Sergio, prima di citare quel blogger le consiglio di fare qualche verifica

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  12. da come dice sembra che il cambio a 1936.27 lire sia stato il frutto di un accordo politico...niente di piu errato....i cambi con l'euro sono stati fatti in base a quanto quotavano sul mercato nel 1996 le varie valute che hanno aderito all'euro nei confronti dell'ECU
    cosi sono stati fatti i cambi poi potete anche dire che cristo è morto di freddo ma questi sono i fatti

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  13. Il mondo parallelo "all'incontrario" è una sorta di casinò dove si sta facendo un mega torneo di risiko "winner takes all", le sale sono molto curate da efficentissimi commissari multietnici, i dealers sono dei sognatori un pò mediani e un pò no.
    Chi è sui carroarmatini è triste e sciapo, i partecipanti invece si fanno belli sfoggiando aneddoti sulle loro sterminate collezioni di stelle marine.

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  14. Qualcosa da leggere....

    http://vocidallestero.blogspot.it/2013/12/abbandonate-leuro-parola-di-premio.html#more

    http://scenarieconomici.it/6-premi-nobel-p-krugman-m-friedman-j-stigliz-a-sen-j-mirrless-c-pissarides-leuro-e-una-patacca/

    buon risveglio...

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  15. ciao, non condivido sempre ciò che scrivi, ma ho sempre apprezzato comunque il tuo modo di ragionare e di esporre i tuoi pensieri... cosa che mi è risultata particolarmente facile anche nella prima parte di questo articolo, finché non ti sei piegato anche tu all'ingiustificabile culto di Fanelli che tanto dilaga nella cosiddetta controinformazione. Tu lo definisci "persona anomala", "originale e intelligente" che sono aggettivi che posso condividere, ma dal mio punto di vista non è nulla di più di un Lambrenedetto XVI dei complottisti, tanto per intenderci... ma veniamo alle "opinioni" riportate:
    1) continuare ad usare etichette mainstream come "forconi" per rappresentare queste manifestazioni è segno di scarsa indipendenza, e per di più identificare questi "forconi" in particolar modo con gli agricoltori è un sillogismo da Studio Aperto
    2) gli agricoltori italiani sono proprio una delle categorie più penalizzate dall'ingresso nell'EU, tale per cui oggi un terzo delle aziende fallite sono agricole, addirittura di più di qualsiasi altro settore e questo anche ovviamente per politiche interne (che cmq sono sempre eterodirette), ma più direttamente anche perchè le regole in EU "non" sono uguali per tutti, vedi anche come sono gestite le sanzioni, gli incentivi e le normative a livello europeo, tutte volte a penalizzare la produzione italiana (vedi l'assurdo scandalo quote latte per esempio) o in genere i prodotti di qualità che sono (erano) in assoluto la forza della produzione italiana
    3) da una parte si esalta il libero mercato mondiale e dall'altra si minacciano i dazi, un pò di coerenza, viviamo una quotidiana invasione del nostro mercato interno di prodotti che non potrebbero essere prodotti nel nostro paese perchè non regolamentari, ma non si sa perchè possono essere liberamente venduti e senza che questi siano penalizzati nemmeno da dazi rilevanti, non vedo perchè questo dovrebbe avvenire contro di noi se non che specificatamente in mala fede
    4) vedere la nostra produzione agricola come non interessata dall'export è talmente ridicolo che non vale nemmeno la pena di commentare
    5) la competitività agricola della Grecia è per noi irrisoria, quella della Spagna è invece preponderante, ma le quote di mercato anche europeo che la Spagna ci ha sottratto in questo campo sono dovute principalmente al fatto che le loro normative permettono loro di impiegare praticamente qualsiasi prodotto chimico nelle loro produzioni, tutta una serie di prodotti non utilizzabili o utilizzabili in minima parte nel nostro paese e sotto strettissima regolamentazione
    6) avere un euro nord e uno sud NON è una proposta tedesca, o meglio non è una proposta condivisibile da Merkel e compagni, poichè è diametralmente opposto ai loro interessi... sin da quando Kohl per accettare l'adozione dell'euro pose come vincolo specifico l'ingresso dell'Italia nell'euro (oltre al suo smantellamento industriale)
    7) NON è vero, nel modo più assoluto, che l'export italiano abbia beneficiato dell'euro ma l'esatto contrario, l'esatto contrario!
    etc, etc... [ad libitum]

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    1. ...ergo, non posso assolutamente condividere le conclusioni a cui portano questi postulati, come del resto mai mi è capitato tutte le volte che mi sono imbattuto in un articolo di Fanelli (tranne il raro caso in cui per lavoro entra in contatto diretto con delle fonti che riporta come tali senza deturparle con le solite elucubrazioni), ma posso comunque condividere con voi le seguenti:
      A) nella nostra situazione attuale uscire dall'euro non è la soluzione (che però è ben diverso da dire che l'euro non sia un male)
      B) la memoria storica dei populismi, non possedendo proprie chiavi di lettura critiche, non può far altro che protestare, motivo per cui inevitabilmente ciclicamente si ritroverà in posizioni di forte incoerenza, ma motivo per cui come sempre non arriverà a nulla, poiché tutte queste proteste non sono catalizzate nel promuovere reali soluzioni alternative, sono solo manifestazioni che vorrebbero fare pressione sulle istituzioni, non mirano certo a fare parte, non ne hanno né la volontà, né la capacità

      ...quindi in definitiva secondo me il paradosso sta solo in questo: com'è possibile criticare prima l'atavica incapacità reazionaria degli italiani (unica al mondo) e allo stesso tempo criticarli per l'unica volta che siano scesi in piazza deliberatamente senza seguire un partito o un sindacato o una qualsiasi bandiera istituzionale? come è possibile criticare a priori dei manifestanti che per come sono stati educati da questo stesso sistema non posseggono strumenti per ricostruire questo sistema in maniera differente, ma avvertono solo un irresistibile senso di ribellione che ovviamente non sono in grado di canalizzare verso un qualcosa di positivo, il sistema li ha educati e costretti a questo, come si può lamentare? dopo tutto vogliamo pure abolire la libertà d'espressione per una volta che masse di persone hanno deciso che è ora di rompere questa palla di vetro? a maggior ragione per cui non esiste più una classe intellettuale che possa formalizzare e mediare questo malcontento con le istituzioni? certo che poi si cerca di mettere in cattiva luce questi movimenti con infiltrati e che gli anarchici stessi possano trovare condivisibili questo tipo di proteste, ma sappiamo tutti che c'è anche tanta gente onesta, perchè dobbiamo per forza vederli tutti come terroristi?

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  16. Buongiorno a tutti,

    si cerca di trovare verità o scelte giuste in un sistema orientato e questo non porta a nulla a parte dividerci.

    Sia L'Europa che L'Italia come il resto del mondo sono fondati sullo stesso sistema .

    La corruzione può essere solo accentrata su meno persone in Europa e meno conosciuta o arginata nulla dippiù .

    1.Il lavoro fondamento del nostro paese nella Costituzione, in questo sistema è soltanto un effetto della causa -->"necessità di ogni individuo di "PROCACCIARSI" una rendita economica almeno per la propria sussistenza.

    Chiedete ad una persona affamata di non rispettare la sua etica e la sua morale per avere in cambio da mangiare state sicuri che se verrà messo a dura prova lo farà.

    Chiedete ad un eroe di sacrificarsi per una giusta causa e lo farà. Ditegli che pagheranno il prezzo del suo rifiuto i suoi famigliari
    e si dovrà arrendere.

    (Per approfondimenti: la piramide dei bisogni di Maslow)

    Il "potere economico" è questo ed è il fondamento del nostro sistema di vita orientandone le scelte degli individui e delle organizzazioni.
    Se non si vuole discutere di questo in quanto causa prima ci si perde in un labirinto che ormai dura da qualche migliaio di anni .

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  17. L'unica cosa su cui si può concordare è che l'uscita dall'Euro potrebbe avere dei costi (anche altissimi) a seconda di come venga gestita.
    Ciò che dispiace è che il dibattito tra pro e contro euro sembra aver assunto le caratteristiche della solita guerra tra tifoserie, e questo impedisce di valutare le soluzioni intermedie che esistono e a volte sono anche le migliori (in medio stat virtus).
    L'uscita dall'euro NON E' l'unico modo per recuperare la sovranità monetaria!
    Esite anche il recupero "morbido" attraverso strumenti monetari complementari (per es. i Certificati di Credito Fiscale, ma non solo) che permetterebbero di ottenere con gradualità gli stessi risultati positivi dell'uscita ma senza il rischio di scatenare fenomeni di turbolenza finanziaria o bancaria.
    C'è chi ne parla da quasi due anni:

    http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/

    Sarebbe il caso di informarsi e magari far entrare l'argomento nel dibattito.

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  18. Per l'ennesima volta ti ripeto che: il popolo italiano non esiste! non è mai esistito e con l'europa non esisterà mai!

    L'europa non esiste, l'economia non esiste, la politica non esiste! ci sono solo i problemi legati alla loro idea! e il loro accentramento di potere ergo per risolverli basta semplicemente la democrazia-diretta (vedi la svizzera che è semi-diretta) (magari quella di Lev Tolstoj) ciao :-) r3al

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  19. Ma cortesemente, vada a leggersi i lavori di un economista francese, Jacques Sapir prima di dire assurdità sull'economia, Uriel Fanelli non sa di cosa stia parlando e nemmeno lei.

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  20. Conosco le formule di Jacques Sapir, ma c'è la solita incognita che dai tempi di Aristotele (e Platone) non viene più considerato nei trattati, il male.
    Il male, inteso come corruzione che nasce dal concentramento di potere, quindi non esistono formule giuste o sbagliate ma solo un metodo per evitare il concentramento di potere, ergo l'unico sistema che può funzionare è quello che diluisce il potere in più parti possibili come può avvenire solamente nella democrazia diretta ergo un sistema anarchico magari rafforzata (Tolstoj) dagli insegnamenti evangelici di Gesù, quindi con un governo morale e etico che si limita a controllare a sorvegliare direttamente gli interessi di tutti da tutti.
    ciao :) r3al

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  21. Sergio, nonche' Cori di Modigliani in questo articolo scrive di essere innamorato dell' Italia. Forse, certamente odia gli italiani.
    Vediamo cosa scriveva in un suo , al solito delirante, post di qualche tempo fa:

    " una etnia come quella italiana, assolutamente priva di baluardi etici o scrupoli morali"

    Al che io gli chiesi come si permettesse. E lui per tutta risposta diede un altra prova del "suo amore per l' Italia":

    " Gli italiani sono un popolo cinico, indifferente, traditore, doppiogiochista e trasformista"


    Accidenti quanto amore per l' Italia e per gli italiani.....

    Come cantava Bryan May, mitico chitarrista dei Queen, "too much love will kill you"...

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  22. Gentilissimo Sig. Modigliani,

    seguo sia Lei che Uriel Fanelli da tempo. Seguo anche Bagnai, Borghi, Rischio Calcolato, il Grande Bluff, Voci dalla Germania, Icebergfinanza, Orizzonte48, Voci dall'estero, Voci dalla Strada, Wall Street italia, Zero Hedge etc. etc.

    Nessuno mette in dubbio l'intelligenza di Uriel Fanelli, ma io mi sono permesso di mettere in dubbio la sua italianità. Lui non è italiano, forse un tempo lo è stato (forse) ma sicuramente ora non lo è più.

    E' un semplice crucco che guarda il mondo dal suo piccolo oblò come tutti i crucchi e vuole a tutti i costi che il mondo sia come vuole e decide lui. Il che è un problema, il problema tedesco.

    Il caro Uriel, per esempio, dimentica sempre nei sui scritti di parlare della ex-DDR.
    E questo è molto grave, perchè omettendo quello che è stata l'unificazione delle 2 Germanie non si riesce a capire a fondo chi essi veramente siano.

    Vede egregio sig. Modigliani, io ero a Berlino il 9 novembre del 1989. Ho visto, ho visto tutto. E sono stato in Germania per altri 10 anni ed ho visto tutto, ma proprio tutto, quello che è successo dopo l'unificazione.

    Ho visto i FRATELLI dell'ovest che si sono inculati (mi perdoni il francesismo) i loro FRATELLI (nel senso più puro del termine, stiamo parlando di FAMILIARI divisi a cazzo dai 2 blocchi) senza il minimo pudore.

    Ho visto applicare il cambio 1:1 tra marco dell'ovest e marco dell'est. Si ricordi bene questo, il cambio fu 1:1. Gli diedero i soldi e se li ripresero subito.

    Ho visto vendere tutto il parco macchine usate dell'ovest ai poveri coglioni dell'est, tirando dei pacchi colossali. Per un certo periodo le autostrade erano piene di cadaveri di vecchie Golf e vecchie Mercedes abbandonate nelle scarpate.

    Ho visto chiudere fabbriche chimiche (eh si, le avevano anche loro) perchè davano fastidio alla Bayer e alla BASF. Ho visto chiudere latterie (eh si, le avevano anche loro) perchè davano fastidio alla Muller. Gli hanno chiuso ogni attività produttiva gettandoli nella miseria più assoluta. E pensare che erano pure parenti.

    Il risultato di tutto questo, se va a vedere le statistiche, è una disoccupazione, nella ex-DDR, simile alla nostra, 12.5%, salari del 30% inferiori alla Germania Ovest.

    Quindi? Cosa avevano fatto di male quei tedeschi che avevano avuto la sfortuna di capitare nel blocco sovietico e di non poter approfittare del piano Marshall? Che cosa diamine avevano da purgare dopo 40 anni di angherie da parte della STASI? Di cosa erano colpevoli per dover subire quello che stiamo subendo noi oggi?

    Qui cascano tutti gli asini, compreso Uriel.

    Tutto ciò non toglie che noi siamo quello che siamo, per carità.

    Ma per avere una visione chiara del problema, Euro o no Euro, Europa o no Europa, bisogna aver chiaro con chi si ha a che fare.

    Vorrei darle una notiziona. I Tedeschi non collaborano con nessuno.Non lo hanno mai fatto e mai lo faranno.

    le do un'altra notiziona: i tedeschi non sanno governare, sanno solo COMANDARE.

    Le do un'altra notiziona. L'inno tedesco inizia così: Deutschland Deutschland uber alles in der Welt. Tradotto: germania Germania sopra tutti nel mondo.

    Quindi?

    Si può fare un'unione con un popolo che non collabora, che ammazza i suoi stessi FRATELLI (mi preme che l'italiano medio capisca cosa significa FRATELLI tra est e ovest germania, FRATELLI della stessa madre biologica per diamine) per profitto.

    Quindi?

    Quindi in questo momento bisogna trovare un minimo comune denominatore per fare chiarezza in noi stessi.

    Cosa accomuna Irlanda, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Cipro, Slovenia, Francia e Olanda? (ebbene si, anche la ex trilpa AAA Olanda).

    I politici corrotti? naaa....
    la mafia? mmmm....
    due vecchi mascalzoni al potere? ehm....

    mah.. non mi viene... chissà cosa sarà...

    Forse me lo sa dire Lei Egregio Sig. Modigliani?

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    1. Colpito e affondato !
      Tralasciamo poi tette e culi sul blog e scambisti amici di Fanelli

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    2. @ palmucci....concordo sul tralasciare....ecc. se uno ha dei gusti volgari ed è ossessionato all'idea della quantità perchè non ce la proprio ad andare verso la qualità, sono affari suoi, sottoscrivo la sua notazione

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    3. @Enrico Piovani.....non so se Fanelli sia crucco o italiano, è la sua visione; lungi da me l'idea i sostenere e difendere i tedeschi, io non posso che risponderle alla sua ultima diretta domanda con la mia consueta tematica: la colpa è stata della generale disinformazione e censura che ha fatto credere alla gente che "guerra fredda" volesse dire una "non guerra". Falso. Voleva dire "guerra vera verissima" senza bombardamenti militari, tutto qui. Paradossalmente, il paese che se l'è cavata meglio dal punto di vista della propria autonoma riorganizzazione interna è stata la Spagna perchè se la doveva vedere con il proprio orrendo dittatore Franco e quindi era fuori dalla guerra fredda, loro ce l'avevano calda. Ci è entrata nel dopo Franco quando la guerra fredda stava per finire e si è fatta inglobare: sarà quella che ne uscirà nel modo migliore. La guerra fredda è stata l'unica guerra vera combattuta negli ultimi secoli che, una volta finita, non ha fatto i conti. Non a caso. Lì, i colossi finanziari hanno avuto un'idea diabolicamente geniale, caratteristica dell'idea liberista del mondo: sono andati da tutti i loro lacchè (servi impiegati della Cia e servi impiegati del KGB tanto per farla breve) e hanno proposto loro: o state con noi e schiavizziamo i popoli e per voi e le vostre cricche c'è danaro a sufficienza per tre generazioni, oppure abbiamo dossier a sufficienza per mandarvi tutti in galera per i prossimi 50 anni. E quelli hanno accettato tutti. Il prezzo lo paghiamo tutti noi, soprattutto quelli che nel 1989 non erano neppure nati. Almeno quelli della mia generazione sapevano che c'era stato il fascismo, le bombe, la guerra, la fame, ecc. A quelli nati dopo il 1980 non è stato detto nulla. Chi si è rifiutato di partecipare alla guerra fredda ed era a quei tempi sia anti-fascista che anti-comunista e sosteneva la necessità di sottrarsi alla logica dei blocchi veniva fatto fuori, non lavorava e veniva emarginato. Così è andata

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    4. ma rispondere nel merito agli appunti che le fanno mai?

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