di Sergio Di Cori Modigliani
E' interessante notare, oggi, sia sulla stampa cartacea che in rete e su facebook, le reazioni generali alle espulsioni decretate ieri nei confronti di alcuni parlamentari del M5s.
Facebook viene spesso identificato come un bar, quindi liberamente aperto a ogni avventore.
In realtà è un mare, che può essere un oceano così come può essere un modesto acquario casalingo, dipende se uno ha scelto e deciso di costruirsi il proprio personale ghetto, composto da amici virtuali che la pensano esattamente nello stesso modo, oppure ha scelto di avere amici misti, da poetici sognatori educati a truzzoni volgari con la bava alla bocca.
La prima impressione, navigando su diverse pagine feisbucchiane, mi conferma la mia idea sulla diffusione capillare della ferocia e della cattiveria in questo paese.
Non appena si sente l'odore del sangue, gli squali arrivano a frotte e si scatenano, perchè è la loro natura.
Si approfitta dell'occasione per poter diffondere clamorosi falsi già pre-confezionati, vomitando insulti nei confronti di chi la pensa in maniera dissimile, mentre alcuni professionisti dell'informazione colgono l'opportunità di prendere degli articoli che erano rimasti chiusi nel cassetto del pudore giornalistico, in attesa di una ghiotta occasione: eccola. Zac!
Il mare diventa presto una palude immonda e inevitabilmente -a meno che non si sia dei santi o persone di particolare saggezza prudente- si finisce per trovarsi coinvolti in risse faziose che producono soltanto acrimonia, livore, frustrazione.
A quel punto le argomentazioni perdono di valore, nonchè di efficacia.
Sulla stampa cartacea si trovano dei distinguo che da soli definiscono la natura dell'informazione in Italia. Nelle prime cinque testate nazionali, compaiono numeri e fatti diversi -molto spesso contraddittori- a seconda dell'uso che conviene. Si va da "30 deputati lasciano il movimento" (la Repubblica) a "più di 20 pronti a lasciare" (corriere della sera) quattro ore dopo trasformato in "lasciano in sei", mentre La Stampa annuncia: "M5s caos. Civati apre ai fuoriusciti: c'è spazio per fare un gruppo".
Su alcune importanti pubblicazioni on-line (considerate in teoria sostenitrici del movimento) si leggono lunghi e dettagliati editoriali in cui si spiega perchè "si tratta di un ennesimo autogol".
Ecc,ecc.
Chi conosce la vera natura intrinseca di questo movimento, oggi, si diverte come al circo.
Ciò che davvero conta, infatti, è comprendere che cosa sia il M5s, ma soprattutto -ciò che più conta in assoluto- che cosa sia diventato esattamente un anno dopo le vittoriose elezioni.
A mio avviso, è diventato ciò che era, il che mi sembra un ottimo risultato.
Dovendo rappresentare il M5s con un'immagine carnale di tipo visivo, mi vien da pensare a una gran bella donna, decisamente selvaggia, sconosciuta e anonima, che all'improvviso irrompe in una grande festa piena di celebrità, quindi con giornalisti e televisioni al seguito. Essendo attraente e molto appetitosa, è inevitabile che attiri gli sguardi, l'interesse e le mire dei partecipanti. L'immediata reazione dei festaioli consiste nel pensare che o si tratta di una femmina in vendita oppure si ha a che fare con un'oca padovana in cerca di visibilità. Tutti si lanciano alla conquista della debuttante. Pochi si rendono conto che la malaugurata ha una particolarità sua originale, di solito una caratteristica che le rende la vita difficile, molto difficile, per definizione: la gran bella donna è anche molto intelligente. Nessuno bada a quest'aspetto, perchè l'interesse maschile generale non consiste nel cercare di capire e comprendere chi sia questa donna per entrare in relazione con lei, ma sono tutti presi soltanto dall'ansia del possesso. Dinanzi alle curiose reazioni della bella donna, i maschi meno dotati di acume elegante reagiscono in maniera conforme e usuale, come accade sempre alle donne che sono belle e anche intelligenti (destino non facile): vengono aggredite, considerate strane, stravaganti, infine molto pericolose, quindi dileggiate e diffamate. I più improvvidi si lanciano alla sua cattura e tentano di circuirla con moine di varia natura, da quelle mercantili a quelle (di solito) di facile presa, ma non capiscono il perchè del rifiuto, non rendendosi conto che l'intelligenza -quando c'è- serve soprattutto ad anticipare le mosse dell'interlocutore comprendendo le sue recondite intenzioni.
La natura del movimento è gestaltiana ed è la sintesi di un'idea ying-yang della società.
E' quindi incomprensibile per chi è soltanto ying o soltanto yang.
Il che la rende inafferrabile.
Contiene al proprio interno ex fascisti accanto a ex comunisti, sostenitori dell'euro e detrattori dell'euro, tifosi della decrescita felice e tifosi della crescita felice, statalisti e liberisti, europeisti e anti-europeisti, radicali e tradizionalisti, che si confrontano, si incontrano, si scontrano, su posizioni molto spesso diverse ma si riconoscono nell'idea di una collettività civica che esuli dal concetto aziendale burocratico dei partiti italiani e lo contesti in maniera chiara, trasparente, ufficiale, prendendo le distanze da chi sguazza nei mari dove la differenza tra destra e sinistra è stata ridotta ai suoi termini più angosciosamente minimi: a destra c'è Berlusconi con un partito composto da chi esegue gli ordini del proprietario di un'azienda, al fine esclusivo di produrre profitto per la sua famiglia,e in cambio c'è lavoro, prebende, privilegi, una vita facile; a sinistra è la stessa cosa con la differenza che pretendono sia diverso, forse perchè le famiglie invece di essere una soltanto, sono due forse tre, quindi (nella loro mente) è diverso.
Tutte insieme, queste famiglie, controllano l'intero mercato mediatico, editoriale, televisivo, cinematografico, bancario, culturale, sanitario, come nel medioevo.
Chi non accetta l'asservimento alle famiglie berlusconiane o piddine, non può avere accesso al mercato del lavoro, il che rende l'Italia un paese completamente anòmalo e impossibile anche per la più perversa mente ultra-liberista; dopotutto quelli sono capitalisti, per cui tra un parassita che vive di rendite da familismo e un lavoratore, preferiscono sempre quest'ultimo.
Da cui lo stallo perenne del paese che il capitalismo internazionale non riesce nè ad affrontare nè a risolvere perchè si rende conto di avere a che fare con una situazione pre-capitalista.
Tant'è vero che anche i poteri forti, quando entrano nel nostro territorio, se la devono vedere prima con le signorie post-moderne dell'aristocrazia italiana, i baroni, i marchesi, i duchi, travestiti da baldi servitori dello Stato, per i quali non esiste il concetto di cittadinanza, ma solo e soltanto quello di sudditanza.
La particolarità delle donne belle e anche intelligenti, è cosa nota, consiste nel fatto che il più delle volte sono autonome e indipendenti "no grazie, so difendermi e cautelarmi da sola" il che aumenta il disadoro sconcertante del maschio rapace che non capisce, perchè per lui è inconcepibile.
Così, in politica.
Abituati al consociativismo familista/partitico da almeno 25 anni ininterrottamente, i forzisti piddini non riescono a comprendere la natura del M5s.
Il pizzino di Renzi a Di Maio ("ma voi vi comportate sempre così?") che lo ha lasciato interdetto, nonchè esterrefatto, mi ricorda una festa dove, una volta, avevo visto un tipo -che le aveva provate tutte- che a un certo punto si era avvicinato a una donna e pensando di sfoderare il suo asso nella manica, le aveva proposto: "ti va se ti accompagno a casa? Ho qui sotto la mia Jaguar". E lei di rimando: "No grazie, preferisco il taxi" e poi, in aggiunta: "Io sono anche animalista".
Ma lui non capì, motivo per cui stabilì che lei era una puttana.
Infatti, prima che lei andasse via, le disse: "Ma tu, fai sempre così?".
Il mondo va in questo modo, lo sappiamo.
Penso che la lezione da apprendere a proposito dell'espulsione di questi eletti, sia questa.
Non sono d'accordo con coloro che lo considerano "un autogol" del movimento.
Non è neppure un goal.
E' il tentativo di manifestare e affermare la propria natura che trova la propria costituzione nel concetto di intelligenza collettiva, spina dorsale del movimento, basato sul reciproco controllo, lo stesso che aveva animato i padri costituenti che avevano costruito uno Stato con poteri autonomi che dovevano controllarsi a vicenda, non pensando che i partiti (un giorno) avrebbero eliminato la democrazia abbattendo il concetto basilare di maggioranza vs. opposizione e quindi esautorando il concetto di controllo a favore del consociativismo complice, madre della diffusione capillare del fenomeno della corruttela.
Chi è desideroso di partecipare alla festa partitica non può essere identificato nel movimento perchè l'uno esclude l'altro. E' comprensibile e umano che esistano queste pulsioni. Così come è fisiologico che un movimento reagisca cercando di espellere gli elementi che possano essere inquinanti rendendo tossica la propria spina dorsale.
A mio avviso, oltre a non essere un autogol e non essere neanche un goal, non è neppure un tiro, è un semplice passaggio di palla. E' una cosa normale, abilmente delineata dalla cupola mediatica per costruire un dibattito falsato su argomentazioni pretestuose.
Tutto qui, secondo me.
In conclusione aggiungo la chicca del giorno, prodotta dal settimanale L'Espresso, sempre in prima fila -almeno dal 27 febbraio 2013- nel tentativo ben riuscito di spingerci sempre più in basso nella classifica relativa all'esistenza della libertà di stampa in Italia.
"Ieri l’Espresso ha pubblicato una non notizia. Secondo quanto riportato dal periodico di De Benedetti, un portavoce M5S, Mario Giarrusso, avrebbe dichiarato che io avrei falsificato la sua firma sotto alle mozioni di sfiducia ai ministri Giuliano Poletti e Federica Guidi. Chiunque può verificare che si tratta di una falsità: basta infatti consultare i due atti depositati al Senato per verificare che la firma del portavoce Giarrusso non c’è. Il fraintendimento di Giarrusso, su cui ha immediatamente speculato l’Espresso, è stato forse dovuto al fatto che le due mozioni sono state annunciate in un primo momento via email, perché fossero condivise tra tutti i portavoce, mentre solo al momento del deposito effettivo, avvenuto alle 18.30 dopo le correzioni suggerite dal gruppo, sono state apposte le firme di chi le ha sottoscritte. La vera notizia che l’Espresso non ha dato è che il MoVimento 5 Stelle ha depositato una mozione di sfiducia contro il Ministro del Lavoro e una contro quello dello Sviluppo Economico, in conflitto di interessi a causa delle loro responsabilità imprenditoriali e associative.
Forse Luca Sappino, che ha firmato l’articolo, avrebbe potuto prima provare a verificare se sui due atti la firma di Giarrusso fosse davvero presente o meno. Se siamo agli ultimi posti nella classifica della libertà di stampa, in fondo, un motivo ci sarà."
Si fa un po' fatica ma si fa.Informarsi per capire è difficile ma si può fare.
RispondiEliminaAlla voce dissidenti alla Camera troviamo ora anche un tal TACCONI ALESSIO.
Ho letto le sue rendicontazioni sul sito www.tirendiconto.it
Ho letto commenti vari qui e li.
Ho letto articoli web di giornali pro e contro.
Ho letto il suo curriculum su wikipedia.
Ho tirato le somme.
Espelliamo zavorra così come si fa per liberare il corpo.
Informarsi è un po' faticoso ma, citando J.F.K., "... non lo facciamo perché è facile, ma lo facciamo perché è difficile".
Esatto. Ma direi che lo facciamo, ormai, non solo perché è difficile, quanto piuttosto perché è giusto e doveroso verso noi stessi e - citando Toro Seduto - le generazioni a venire, reali proprietarie del mondo che abbiamo solo in prestito. Per il resto, interessante articolo. Speriamo, Sergio, che ora l'intelligenza della donna si faccia anche acuta lucidità autoconsapevole e matura, capace di dribblare le trappole esterne e i cavalli di troi(k)a interni. Torniamo in fretta a parlare di contenuti: non ultimo la conquista di reato ambientale
EliminaBellissimo il paragone!!! Jaguar, Taxi, "Ma tu fai Sempre così?", esilarante!.
RispondiEliminaC'è finalmente qualcosa di anomalo nella scena politica italiana, i più non riescono a decifrarlo, è fuori dalla logica della loro educazione politica per la quale esiste una destra, una sinistra e un centro, da più di mezzo secolo, tramandato da genitori a figli. Chi è riuscito a decifrare il cambiamento ed è ancora ancorato alle vecchie logiche clientelari, lo attacca con violenza per paura di perdere i propri privilegi. Il resto si limita a fare cori da stadio.
Il governo Renzi, a mio avviso e me lo auguro, è il bengala lanciato da uno Schettino, comandante di una sgangherata classe dirigente che sta affondando. Se non è oggi sarà domani, ma mi auguro che i miei figli possano cominciare a vedere la modernità. Una classe dirigente che non prescinda più dai bisogni della gente, che sono molto pochi, una vita semplice e serena, non da schiavi. Una classe dirigente che rappresenti il popolo finalmente, non l'oligarca di turno. La democrazia che non c'è mai stata. Mi auguro che la modernità arrivi in modo pacifico, e fino a qui tutto bene! Sto pensando agli anni '70, sto pensando a una generazione che voleva cambiare il mondo, e che è stata irretita da ideologie false fino a finirne soffocata dalla violenza.
I nostri figli sono il nostro futuro, insegnamogli ad essere intransigenti, a non scendere a compromessi, ad essere puri, a vivere semplicemente, a non cadere in tentazione, a preferire il Taxi alla Jaguar.
CORAGGIO!
Rasti
Adoro il paragone M5S/Bella Donna irraggiungibile (perchè intelligente oltre che bella)
RispondiEliminaE trovo particolare anche il paragone di Renzi coi suoi bigliettini a Di Maio, stile volpe-che-non-può-avere-l'uva
quello che tutta questa gentaglia alla festa non ha capito è che questa Donna stupenda la potrebbero avere tutti...
semplicemente provando a diventare come lei
chiaro e forte!!!
RispondiEliminaA questo punto Luca Sappino può essere considerato il giornalista del giorno, complimenti, chissà che bell'osso ha potuto recuperare.
RispondiEliminaCaro Sergio, dopo l'articolo che elogiava il senso di italianità dei mondiali (quando si va avanti fin verso la fine), io continuo con una metafora calcistica, e, come nel tao, possono essere buone o cattive.
A mio avviso Facebook è una schifezza ed è giusto un gradino peggio dello stadio grazie all'anonimato pressochè totale. La ferocia che si scatena sembra una trasposizione dei canti da stadio che aiutano chi ha bisogno di autoaffermazione, condivisione e accettazione. Siamo animali sociali ma viviamo in maniera ermetico/monodose, basta andare in paesi meno evoluti ma ben più umani per sentire la tranquillità e l'empatia che abbiamo perso.
Inoltre vorrei sottolineare la ciliegina sulla torta che compensa l'anonimato della rete, nel calcio se simuli e non vieni beccato o se l'arbitro non vede (guai ad usare le registrazioni video) allora sei uno furbo che vince legalmente e che merita rispetto come chi è onesto e limpido.
La potenza di questi giochetti, che possono sembrare a chi ne è assuefatto indulgenza bonaria e routine, è misurabile la domenica negli stadi e nei social network.
Finchè ci saranno i circensi ad uccidersi non potremo scadalizzarci alla vista del sangue.
P.S. Non so perchè ma la bella donna la ho immaginata come Jessica Rabbit e il tipo della Jaguar come Gasparri (non me ne vogliano!!!)
salve Sergio
RispondiEliminascusi sempre OT ma le chiederei un aggiornamento sempre sul sud america: che succede a Maduro?
grazie
tiziano
Diciamo che non è in grado di tener duro; come dicono in Argentina "in Venezuela hanno torto tutti"
EliminaOttimo articolo, complimenti.
RispondiEliminaBravo Sergio!, dichiarare che viviamo in un periodo medioevale, con centinaia di satelliti sulla testa, mi fa' pensare che siamo messi malissimo, come informazione globale, aiutiamo la gente ad aprire la mente e valutare semplicemente cosa gli conviene , per avere una vita migliore per se stessi e le persone che hanno intorno.......e una cosa semplicissima!! e forse e questo e il problema!!!.....
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