giovedì 22 agosto 2019

Non tutti sono in vendita. Ma Doanld Trump, questo, non lo sa.






di Sergio Di Cori modigliani


In Italia non ce la passiamo bene, questa è cosa nota.
Ma c'è chi davvero sta peggio di noi. Una volta tanto.
In questo caso gli statunitensi.
Rubricata in agenda (da cinque mesi) la visita ufficiale di Donald Trump nel Regno di Danimarca, all'ultimo minuto si è verificata una svolta clamorosa.
Il giorno prima della partenza dagli Usa (cioè l'altro ieri) il Donald è comparso in sala stampa alla Casa Bianca e con l'aria da sborone che fa la comparsa in un film di Coppola o Scorsese ha dichiarato: "Vado a Copenhagen ad acquistare la Groenlandia. Si tratta di business, il mio campo di eccellenza. Porto con me una proposta d'oro che i danesi non potranno rifiutare".
Non appena arrivato il video a Copenhagen, nonostante l'ora molto tarda -circa mezzanotte- la premier danese, Mette Frederiksen, ha chiamato il segretario reale e ha chiesto di essere ricevuta subito dalla regina Margrethe II.
Il che è accaduto.
Il giorno dopo (cioè ieri) alle ore 15 europee, la regina Margrethe II ha fatto recapitare all'ambasciatore americano una lettera nella quale si precisava che nel corso della visita ufficiale non sarebbe stato consentito neppure "accennare" alla Groenlandia e il tema non sarebbe stato all'ordine del giorno.
Un'ora dopo, la risposta della Casa Bianca. Sembra che il Donald, inferocito, girasse per il corridoio sbraitando contro quei proveri straccioni di danesi che non sanno fare affari.
Micidiale la risposta formale a Sua Maestà: "Il presidente ha deciso di sospendere, a data da destinare, la visita ufficiale nel Regno di Danimarca non avendo nulla di interessante da discutere".

Complimenti vivissimi alla premier danese e a Sua Mestà Margrethe II da parte di un comune cittadino della Ue.
Così si fa, così va trattato il Donald.

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