domenica 9 settembre 2018

Salvini? E se fosse Conte il vero pericolo per la democrazia italiana?






di Sergio Di Cori Modigliani


Se dovessimo prendere per buone le affermazioni del premier Conte, potremmo serenamente desumere dalle sue parole che
a) quando la seconda guerra mondiale è finita, l'Italia era ancora alleata alla Germania.
b). i nazisti non hanno mai invaso l'Italia.
c) l'occupazione tedesca dell'Italia non si verificata perchè nell'autunno del 1943 la guerra era già finita e gli italiani stavano già lavorando alla ricostruzione, ma i tedeschi questo non l'hanno mai saputo.
d) la resistenza non è mai esistita perchè la guerra è finita l'8 settembre del 1943
e) il maresciallo Badoglio è stato il grande padre della Patria che ha prodotto il cosiddetto "miracolo economico".
Ecco un estratto del suo discorso formale di ieri, intervenendo alla Fiera del Levante di Bari:

"Oggi è l'8 settembre. Una data particolarmente simbolica della nostra storia patria, perché in quell'estate di 75 anni fa si pose fine ad un periodo buio della nostra storia, culminato con la partecipazione dell'Italia a una terribile guerra. Con l'8 settembre, inizia un periodo di ricostruzione prima morale e poi materiale del nostro paese. Un periodo che è stato chiamato, con la giusta enfasi, miracolo economico..."
Con un'unica frase è stata cancellata dalla memoria collettiva della nazione l'invasione nazista e la genesi della resistenza.
Se uno studente di liceo pronunciasse questa frase all'esame di maturità lo boccerebbero.
La maggior parte degli italiani, oggi, è portata a reagire sorridendo e irridendo alle parole scriteriate del premier sostenendo al massimo "forse è meglio che seguiti a non parlare e a non comparire", oppure ci scherzano sopra con battute salaci, oppure pensano che sono i media e i giornali ad alterare il significato delle sue frasi.

La mia posizione, invece è diversa.
Penso che il premier Conte abbia una cultura storica e umanistica sufficiente per sapere con certezza matematica che l'8 settembre è la data che certifica la nascita della guerra civile italiana (talmente tragica e dolorosa che in parte ancora non è conclusa, a mio avviso), cioè esattamente l'opposto di ciò che lui ha detto ieri.
L'8 settembre non è stata messa la parola "fine", è stata messa la parola "inizio".

Si tratta di aperto negazionismo.
Personalmente, anche se si tratta di una breve frase priva di senso reale, ritengo che faccia parte di un disegno strategico a lungo termine, finalizzato all'idea di cambiare la Storia, di cambiare a proprio diabolico uso e consumo il passato in modo tale da poter costruire un presente totalmente alterato.
Il negazionismo e la falsificazione bonaria del passato sono i primi mattoni verso l'architettura del totalitarismo.
Io non ci sto.
#noalnegazionismo

3 commenti:

  1. Premetto che sarei più curioso del risultato di un sondaggio alla domanda "perché l'8 settembre è importante per la storia italiana?" che all'interpretazione di una frase striminzita all'interno di un discorso del pres. del consiglio di turno. Un fatto storico si rivela tale quando un gruppo di esperti lo ritiene tale perchè ha dato un consistente contributo alla Storia.
    Esempio:
    Agostino Bertani nell 1882 si presentò alle elezioni alla guida della “sinistra estrema”. Chissa che dicevano i giornali dell’epoca (“PERICOLO SINISTRA ESTREMA. I MERCATI ED IL RE TREMANO!”). Per l’impatto che ha avuto è, e rimane, un fatto di cronaca…nonostante un bel condimento di ampollosità tragicistiche di giornalisti dediti ad aumentare il fatturato dei loro datori di lavoro ed alla soddisfazione della loro vanità.
    L’8 settembre, invece è un fatto storico, per le future implicazioni che esso ebbe per il nostro paese.

    Quindi, tutto sta nell'interpretazione.

    Ad esempio: “Oggi è l'8 settembre. Una data particolarmente simbolica della nostra storia patria, perché in quell'estate di 75 anni fa si pose fine ad un periodo buio della nostra storia culminato con la partecipazione dell'Italia a una terribile guerra” Effettivamente l’Italia passa con gli Alleati e abbandona l’Asse, dopo aver liquidato il fascismo e arrestato Mussolini (che poi l’Italia abbia veramente liquidato il fascismo è tutto un altro discorso).
    “Con l'8 settembre, inizia un periodo di ricostruzione prima morale e poi materiale del nostro paese Un periodo che è stato chiamato, con la giusta enfasi, miracolo economico...”. Perché no? L’Italia ha dichiarato guerra alla Germania che aveva invaso la penisola ed a tutto il fascismo, anche quello della RSI: qui ci possiamo vedere molta ricostruzione morale, plasmata nel sangue versato. Poi, dopo la guerra, sappiamo come è andata l’economia fino al 73.
    Chi ha ragione, io o lei? Nessuno ovviamente. È questione di interpretazione personale.
    Vedremo in futuro se si tratterà di “negazionismo” o se cadrà nel dimenticatoio dei discorsi di un premier qualunque.

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  2. Sergio, adesso Conte è negazionista? ma lombrosianamente ti sembra proprio?.. e la storia di Bari l'8 settembre del 43 quando i baresi liberarono Bari dai nazisti... era alla fiera del levante, avrà saltato un passaggio...non sarà abituato a fare l'oratore politico... un po' meno sospetto od odio come tu dici non sarebbe più sensato? Poi nemmeno Maria Teresa Meli mi ha bannato, mi ha tolto solo l'amicizia quando le dicevo cose giuste e lei non le accettava: ti ho stimato troppo. ciao buona vita

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  3. Mi perdoni Sig. Modigliani, ma non vedo nessun negazionismo tra le parole di Conte.
    Cos´ha negato? 8 Settembre 1943 é la data dell´armistizio, dove lo Stato italiano decide di cambiare schieramento ed é da questa decisione che la Storia del nostro Paese prende un nuovo Corso che si concretizzerá nel decennio successivo con il miracolo economico.
    Se fossimo rimasti alleati della Germania saremmo stati annientati come loro e forse non avremmo avuto la possibilitá di diventare la 4 potenza economica mondiale.


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