sabato 17 gennaio 2015

Dedicato a tutte le donne del mondo: lettera aperta di Georges Wolinski a sua moglie, scritta nel 1978.




"Je suis un dessinateur de presse avant tout, un chroniqueur de l’actualité, de la politique, du temps qui passe. Je suis un erotomane et un pessimiste"

                                                                   Georges Wolinski

di Sergio Di Cori Modigliani




Era il più scatenato tra tutti, il più anarchico, il più solare, il più trasgressivo, come dire: il più libero.
Chissà che cosa deve aver pensato negli ultimi secondi della sua vita, quando ha visto spalancarsi la porta e i due fondamentalisti con il mitra hanno deciso che per lui e l'intera redazione di Charlie era giunta l'ultima ora. Forse si è messo a ridere, ed è probabile che possa anche aver detto "questo è davvero troppo" o qualcosa del genere.

Un sito dedicato alla politica femminile ha pubblicato in questi giorni una lettera che il disegnatore Georges Wolinski aveva scritto (e pubblicato) dedicandola a sua moglie, una femminista attiva nel movimento francese per la liberazione delle donne.
E' datato 1978, un'epoca, in Europa, dove tutto ciò che accade quotidianamente oggi era semplicemente inconcepibile.
Per gli esponenti delle giovani generazioni che quell'epoca non l'hanno mai vissuta, ecco un bel lascito come prodotto di quel pensiero libertario, illuminista e squisitamente europeo fino all'ultima goccia, che è sempre stato, è tuttora, è sempre sarà, la più bella eredità che il nostro continente ci abbia lasciato, un capitale da non dilapidare.

Perché ciò che davvero conta, per ciascuno di noi, è l'investimento personale, affettivo, emotivo, sessuale, che rende la vita degna di essere vissuta.
Fino in fondo.
Come nel caso di Georges Wolinski.

buona lettura, per un ottimo week end

Perché ti ho scritto questa lettera aperta? è che ho raggiunto l'età in cui si ama fare bilanci. Non sono più giovane, non sono ancora vecchio. Mi restano ancora un bel po' di begli anni di cui intendo approfittare il più possibile. Tu sei inseparabile da questi anni, il che mi rende molto felice.
Se solo tu fossi quel po' più ipocrita, artefatta e sottomessa, quanto la maggior parte delle donne è costretta ad essere, questo mi semplificherebbe l'esistenza. Ma tu non mi fai sconti. Il tuo sguardo è implacabile, l'udito infallibile; è impossibile, davanti a te, essere debole, vile, disonesto o brutale, o avere le unghie non troppo pulite. Tu sei veramente la donna di cui avevo bisogno, perché non sono volitivo ma, grazie a te, mi sembra di esserlo. Da solo, mi sarei trascinato tutte le notti nei bar. Sarei diventato grasso, sporco e alcolista. Credo che tutto ciò che gli uomini fanno di buono, lo facciano per cercare di impressionare le loro donne. Fortuna che esistono! Ma impressionarle diventa sempre più difficile. Perché loro gettano su di noi questo sguardo terribile, che ci spaventa per la sua lucidità. E dimostrano ogni giorno che sanno fare tutto altrettanto bene di quanto possiamo farlo noi. Certo nell'epoca in cui viviamo stanno prendendo forma nuovi tipi di rapporto nella coppia. Costumi e abitudini di vita sono cambiati più nell'ultimo decennio che in cent'anni [siamo nel 1978, ndr]. Ho trascorso la mia giovinezza fra i tabù, eppure avevo genitori aperti e amorevoli. Le madri di oggi danno alle loro figlie delle libertà che le loro madri non avrebbero nemmeno potuto immaginare. Viviamo in un periodo di cerniera, in cui i valori borghesi collassano e si avanza verso un socialismo inevitabile. Nel mezzo di questo sconvolgimento, in cui donne emotive scoprono le gioie della sorellanza e riscoprono, da adulte, le amicizie dell'adolescenza… in cui i maîtres d’hôtel, presto stanchi, non si stupiscono più di vedere donne sorseggiare vino alle cene di lavoro, e in cui donne imprenditrici presiedono consigli di amministrazionie col sigaro in bocca… l'uomo resta, comunque - come l'oro - il bene-rifugio.

Essere femminista è ok; è normale; è di moda ed è chic. Ma restare sola, nella vita, è ancora una tara per le donne, una ragione di angoscia e fonte di scherno. Anche voi avete bisogno di noi, ne sono certo, come noi di voi. Ma voi, voi avete soprattutto bisogno di fare bambini e questi bambini, più di quanto accada a noi, poi vi incatenano. Riflettete abbastanza su questo problema, anziché lamentarvene a posteriori dandocene troppo facilmente la responsabilità? quando vi rifiuterete di fare le chiocce? Noi siamo come insegnanti incanutiti di colpo. La nostra autorità ha subito un colpo. Certi non riescono a sopportarlo. Altri, fin troppo compiacenti, vi si adattano all'eccesso. Altri infine - e io faccio parte di questi, almeno spero, preferiscono essere amati più che obbediti; essere stimati e non temuti, e richiedono solo un minimo di rispetto, di gentilezza e di comprensione. Alla fine, siamo piuttosto orgogliosi di avere donne femministe. Sono per noi un'etichetta di intelligenza e di apertura mentale. Immagino che fra i Romani ci fosse chi doveva liberare i propri schiavi per motivi simili. Vorrei aggiungere che il femminismo, dopo tutto, vi occupa, vi dà da lavorare - un lavoro che non sottraete all'uomo. Scrivete libri in cui ci dite cosa pensate di noi. Fate giornali che non si occupano di moda, per farvi prendere sul serio. Lottate, manifestate, vi date da fare, vi indignate. Ridete di noi. Sì, questo vi impegna al punto che forse vi impedisce di pensare a come vorreste che fosse la società che sognate. E a tutte le barriere di pregiudizi che vi avviluppano. Riflettete a cosa significa davvero una società al femminile, in cui uomini e donne condividono i compiti in modo paritario e ditemi se questo è ciò che vorreste. Il femminismo, come l'ambientalismo, riunisce persone di tutti gli orientamenti. E, come l'ambientalismo, non significa niente senza il potere politico e senza l'influenza che questo potere può esercitare. Come l'ambientalismo, il femminismo è generatore di speranza davanti alla presa di coscienza che ci propone, e fonte di disperazione per la grandezza del problema da affrontare. Le donne sono trattate ingiustamente sul nostro pianeta. Sono mutilate, schiavizzate, considerate come incubatrici e bestie da soma. Le ho viste sgobbare nel deserto mentre gli uomini sorseggiavano tè alla menta, seduti all'ombra, ma ho visto praticamente la stessa cosa anche sotto il grigio cielo parigino e nelle nostre campagna. Sì, tutto ciò deve cambiare. Io conto su di te e sulle tue piccole amiche. Da quel fallocrate che sono, mi si stringe il cuore quando penso a tutte queste donne sfortunate che non hanno un marito gentile come il tuo. Georges Wolinski (Lettera aperta a mia moglie, Albin Michel; 1978)

8 commenti:

  1. Visto che la saga degli eroi continua esternerò un commento sulla libertà di parola e di espressione.
    L’Europa non è solo un continente, è la culla di un modo di essere e di pensare che fuoriuscendo dai confini geografici, oggi chiamiamo Occidente.
    A mio avviso, l’elemento più caratterizzante di questa nostra mentalità è la farsa, l’amore per il grottesco, per il surreale. Nessuna civiltà è, difatti, mai stata attratta dall’uso delle droghe fine a se stesso, fine allo sballo e al senso di ridicolo che la visione distorta del mondo comporta.
    Noi occidentali viviamo questa dimensione, della farsa, anche inconsciamente, in ogni momento della nostra giornata, nei momenti più gravi o drammatici. Per questo è stata inventata la televisione, per dare un filtro tra noi e gli eventi più drammatici, per fare una separazione tra lo spettatore e lo spettacolo cruento, in modo che quest’ultimo ne possa godere, possa commentare, possa creare opinioni, per lo più stupide e campate in aria, ma che danno l’impressione allo spettatore di partecipare, di essere importante. Nel senso di importanza indotto è insita la farsa, la presa per i fondelli, di cui siamo vittime, ma anche autori.
    L’arresto di Dieudonné ha il sapore della farsa, la ciliegina sulla torta delle grandi manifestazioni di questi giorni. L’evento televisivo dell’anno, infarcito di una retorica tanto stucchevole quanto vuota di significati, su cui tutti discutono, si interrogano, si scambiano convinzioni, consolidando la descrizione del mondo a cui tutti siamo chiamati a conformarci, è stata coronata dall’arresto di Dieudonné. Non vi è alcuna contradizione, the show must go on, il senso è quello di dare un interpretazione tanto più univoca e condivisa dalle persone.
    Se fossi un francese, se avessi partecipato con convinzione alle manifestazioni di cordoglio e di sdegno, salterei per aria, organizzerei una protesta ad oltranza per la liberazione di Dieudonné, ma non succede e non succederà, perché tutti, più o meno inconsciamente, sapevano di partecipare ad una farsa.
    Non importa chi siano gli autori della strage. Che siano i terroristi islamici, piuttosto che i servizi segreti francesi o il mossad, l’importante è che la farsa possa continuare, che la visione del mondo possa essere condivisa, nei limiti del possibile. L’importante è avere una bandiera nella quale identificarsi.
    Parlando di femminismo, la stessa cosa. La frase dell'eroe: "che sanno fare tutto altrettanto bene di quanto possiamo farlo noi", è esplicativa della presa per i fondelli di cui le donne, e gli uomini, sono stati vittime dal movimento chiamato "femminista" in quegli anni.
    Certo, per un giovane di oggi una lettera del genere non ha alcun significato. Quel mondo mitico non esiste più. Oggi la presa per i fondelli è il caso Dieudonnè, e li mi voglio soffermare.
    D.

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    1. Se ho capito bene è un pò come fare le cene coi vecchi compagni di scuola e volersi bene perchè è bello ma solo fino alle 23 che poi devo uscire con qualcun'altro.
      In effetti sono poche le persone che vivono di realtà, la realtà è faticosa, estremamente faticosa, fare una scelta in base ai consensi che si otterranno invece può essere più fashion di quanto credi e può aumentare la tua popolarità....

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    2. No, sono io che non capisco te. Scusa, ma di cosa stai parlando?
      Se non ci fosse la tragedia delle vittime, sembrerebbe il copione di un film comico. Ci sono le dichiarazioni del Papa, quelle del Rabino Capo, quelle di Hollande e di tutti i Capi di Stato dell'Occidente, quelle della Turchia e della Russia e, ciliegina sulla torta, l'arresto di Dieudonnè.
      Wolinski non è una brava persona solo perchè è morto in un attentato, o perchè nel lontano '78 usava una terminologia allora di gran moda, l'unica ai tempi se volevi cuccare. Qualunque donna oggi, che abbia meno di 25 anni, ricevendo una lettera del genere, chiederebbe informazioni sulla salute mentale del mittente. Oggi i giovani usano strategie di seduzione diverse.
      Il giornale Charlie Hebo fa vomitare. Libertà di stampa non vuol dire libertà di insulto gratuito, che però vale solo per qualcuno, mentre qualcun altro è intoccabile. Prova a fare qualche battuta sulla Shoa e sui morti di Auschwitz e poi valuta la reazione che ne ricevi e mi dirai se non sia esagerata. Come minimo ti mettono in galera con l'accusa di antisemitismo, se non direttamente a Guantanamo con il sospetto di essere un terrorista. Forse qualcuno ha dimenticato che gli arabi sono semiti, ma li l'accusa non vale, è valida solo per gli ebrei, che volendo puntualizzare, per la maggior parte non sono nemmeno di etnia semita. Non sono d'accordo con azioni violente, anzi le aborro in tutte le loro forme, ma non piangerò certo per dei cialtroni. Anche Dieudonnè è un cialtrone, ma almeno è in galera, non è diventato un eroe della libertà.
      D.

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    3. Dipende sempre dal punto di osservazione, dal mio, trovo tutto abbastanza tragico, morti a parte.
      Forse Wolinski era un uomo davvero libero, in pochi possono dire lo stesso (almeno in Italia).
      Se lo hai preso come un attacco non era mia intenzione, rimarcavo solo la farsa e il grottesco (random) che mi circondano.
      Il valore che dai alle differenze è solo una tua interpretazione della realtà, solo la preziosa possibilità di poterle valutare è trasversale.
      Non volevo addentrarmi in questi argomenti che come avrei dovuto facilmente presagire sono come rimestare la "melma".
      Ti passo un punto di vista interessante anche se scritto in lingua inglese:
      http://mattgemmell.com/extremism/
      Un saluto a tutti i lettori.

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  2. Grazie, Sergio :-)

    ...E poi si', sono una di quelle (ancora poche, ma sempre di piu' tra le giovani) che si e' rifiutata di fare la chioccia - e' forse per questo che dimostro 10 anni di meno? E lunedi' vado ad un riunione di donne like-minded (alcune sono single mothers), perche' vogliamo fondare un'associazione e, tra le altre cose, un progetto futuro e' di affittare/comprare uno spazio grande (qui l'alloggio e' un problema, perche' e' carissimo), forse una warehouse, e organizzarlo in residenze uni-familiari con degli spazi comuni, tipo laboratori per fare arte, musica, meditazione, riunioni, feste e tanta creativita'. Perche' siamo determinate a lasciare questo fottuto posto in uno stato migliore di quello in cui lo abbiamo trovato, e se non noi, chi?

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    1. Quindi dimostri 13-14 anni?!? Beh è normale che a quell'età ci si rifiuti di fare la chioccia.
      In quello che scrivi è racchiuso tutto il danno che il femminismo ha causato in una intera generazione di giovani donne.

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  3. Actually, I'm almost 50 :-). E non ho bisogno delle farneticazioni di un misogino che non ha neanche le palle di firmarsi!

    PS: non so bene perche' mi prendo la briga di replicare, credo per dimostrare quello di cui sopra :-)

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    1. ma non eri giovane? cosa credi, di riscattarti insultando gli altri? si tratta di uno spazio di libere opinioni e il tuo livello di tolleranza e di buona disposizione parla da solo dei danni di cui sopra.
      quanto alla firma....meglio metterci un velo pietoso sopra questa dichiarazione.

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