giovedì 5 giugno 2014

Alla faccia dei cittadini: il contagio delle mele marce.


Esiste soltanto una gigantesca, trasversale, post-ideologica associazione per delinquere che si avventa famelica su ogni occasione per rubare, grassare e ingrassare a spese di quei pochi fessi che ancora si ostinano a pagare le tasse. A ogni scandalo ci raccontano la favola delle mele marce, la frottola della lotta alla corruzione, l'annuncio di regole più severe, la promessa del rinnovamento, della rottamazione. E intanto continuano a rubare, secondo un sistema oliato e collaudato di larghe intese del furto che precede e spiega le larghe intese di governo.
                                                                                          Marco Travaglio



di Sergio Di Cori Modigliani

Dire che non se ne può più, è ovvio quanto banale.
Sostenere che tutti sono corrotti, è un errore. Non è vero.
Pretendere che l'attuale classe dirigente politica cambi, è una illusione infantile.
Incitare alla rivolta, è inutile quanto perdente.
Sfogare la propria rabbia in modo inconsulto, è comprensibile, ma contro-producente.
Pensare che Renzi, insieme a Formigoni, Alfano, Berlusconi, possa intervenire, è un suicidio.
Aspettarsi un ravvedimento, è da sciocchi.
Costruire da oggi l'alternativa adulta, è saggio.
Cominciare a porre le basi per la creazione della classe dirigente che deve andare a sostituirli, è lungimirante.
Indignarsi non ha più senso, purtroppo il paese ci ha fatto l'abitudine..
Scandalizzarsi, è un dovere morale e un obbligo civico.

Vinciamo poi, è azzeccata come battuta, è divertente: il "poi" deve essere "adesso".
Il tempo è scaduto, siamo stati spinti dentro al poi.
La mossa economica di Mario Draghi oggi, con i tassi bancari allo 0,15%, preannuncia un terremoto finanziario alle porte. Tradotto, vorrà dire che ecciterà gli appetiti della feccia che si impegneranno con astuzia, abilità e competenza tecnica, per arraffare tutto ciò che possono. Un magistrato onesto ci comunicherà nel 2017 ciò che avevano fatto nell'estate del 2014, presentando inoppugnabili prove documentate dopo tre anni di indagini: non possiamo più permetterci questo giochetto.

Il bambino piange e fa i capricci dopo aver rotto il giocattolo.
L'adulto responsabile opera e si muove nel campo della prevenzione, per evitare danni costosi alla collettività domani: così si risparmia e si evitano problemi.
Noi dobbiamo agire in maniera attiva e civile per prevenire il malaffare dilagante.
Oggi, non poi.
Va invertita la tendenza: non si può più attendere passivamente che un magistrato compia il suo dovere dopo anni di indagini accurate.
E' necessario impedire l'esercizio prima che si verifichi, l'unica soluzione vincente.

Questa mattina, sull'emittente La7, nel corso della trasmissione "L'aria che tira" si parlava dello scandalo Mose insieme a Nitto Palma, Livia Turco e Roberto Formigoni. Tutti e tre facevano a gara nel sostenere la necessità di controlli rigorosi, la propria verginità e pulizia morale, con Formigoni a chiarire che "sono almeno 20 anni che mi batto in prima fila per l'affermazione del principio di chiarezza e trasparenza e per l'abbattimento di ogni forma di consociativismo che inquina la vita politica", sembrava Luigi Di Maio. Seguire quella trasmissione era come un incubo onirico descritto da Wes Craven. Dopo la pubblicità, la simpatica e brava conduttrice, Myrta Merlino, ridendo (è una professionista intelligente) ha detto: "scusatemi, ma questa la devo condividere con tutti. è arrivato il tweet di un telespettatore che mi ha strappato un sorrisone...eccolo: "signora Merlino, la scelta degli ospiti in studio è casuale oppure c'è del dolo?".
I tre (insieme stanno in politica da più di 100 anni) si sono messi a ridere e il furbo Formigoni ha buttato lì la battuta "mi sembra giusto, andiamocene tutti via".
Forse si trattava di una promessa al paese, questo induce all'ottimismo.
Risate generali e la trasmissione è proseguita.

La vita non è un talk show.
I talk show non sono lo specchio della vita.
C'è poco da ridere.

Il costo del Mose corrisponde al costo dell'imminente manovra finanziaria necessaria per coprire i famigerati 80 euro e il buco nei conti perchè le previsioni di Saccomanni, Letta, Renzi e Padoan sono state definite dagli esperti contabili a Bruxelles "eccessivamente ottimistiche, prive di realismo e non sorrette da adeguata struttura di compenso".
Tradotto: ci hanno mentito come al solito.

Denunciare in rete non ha più alcun significato.
Informarsi, pure.
Non c' niente di cui informarsi, niente da sapere.
Sappiamo già tutto.
Chi non vede, non sente e non capisce, oggi, non lo farà mai.

C'è soltanto da fare un salto culturale e mentale e chiudere per sempre la chiavetta dell'omertà mentale di questo popolo asfissiato dall'imbecillità peregrina collettiva e da uno stato di perenne complicità delittuosa.

O il salto lo facciamo tutti quanti adesso, oppure seguiteremo a regredire.
Prendiamo atto che siamo tutti malati, chi più chi meno, di infantilismo antropologico.
Cresciamo dunque.
Non è un auspicio, non è neppure un invito.
E' una inderogabile necessità. 

Muoviamoci adesso, per evitarci la sorpresa dello scandalo del 2017, quando ci racconteranno il Grande Sacco dell'estate 2014.

Vinciamo noi, non c'è altra scelta.
Adesso.
Oppure, accettiamo l'idea che ci piace vivacchiare e accontentarci di sopravvivere alla meno peggio, come i popoli abbrutiti e le nazioni prive di tradizione storica culturale, di passato, di prospettiva, raccattando qua e là briciole clientelari di supporto, parentali, amicali, partitiche, istituzionali, private, pubbliche.

Piantiamola con i minuetti e le danze in punta di piedi.
Sarebbe meglio virare per un'allegra samba brasileira.


      


14 commenti:

  1. Buonasera, mi chiamo Gianfranco Secci, la seguo assiduamente da circa un anno e debbo dire che apprezzo i suoi scritti che offrono (al di la dell'essere più o meno d'accordo) degli ottimi spunti di dibattito e di riflessione....lei ribadisce spesso il concetto (espresso anche in incipit di questo post) che considerare tutti corrotti è un errore...ecco io penso che sia, invece, la base per poter voltare pagina con il passato e con il presente. Sono ormai anni e anni che considero tutti i partiti che siedono in parlamento una enorme associazione a delinquere. é vero che non tutti rubano ma è anche vero che tutti sanno, e questa consapevolezza li rende se non altro complici.
    Nel rinnovarle la mia stima
    Distinti saluti

    RispondiElimina
  2. Ok, muoviamoci adesso. La domanda, però, è sempre la stessa: "Che fare?"

    RispondiElimina
  3. Ho litigato, anche abbastanza pesantemente, con alcuni colleghi che hanno votato Renzi , anche oggi.
    Mi permetto la battuta: è più facile parlare di Dante con una zucchina .
    Lei ha perfettamente ragione ma cambiare la testa della gente è una inpresona

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece io ho discusso con un maresciallo in pensione, che ne sa più una del diavolo e che continuava ripetermi che c'è una parte di italiani che vivono ancora troppo bene e che il loro benessere è legato a grandi opere.
      Mi sorge un dubbio visto che il governo sapeva delle indagini su Mosè e su quei 20 punti che il PD prese alle elezioni europee che provengono proprio dagli ambienti che orbitano intorno a questi lavori.
      Vi ricordate che dopo le elezioni si imputava contro il M5S sul fatto che i loro comizi hanno intimorito gli italiani.

      Elimina
  4. Occorrerebbe un atto di imperio ma come si fa se ti arrestano anche un generale della finanza sebbene in quiescenza?

    RispondiElimina
  5. ok condivido tutto, ma a proposito di certi anzi tutti i talk show dove vengono invitati personaggi come Nitto Palma, Livia Turco e Roberto Formigoni etc... possibile che non ci sia un Di Maio o altri del M5S a sputtanare in diretta questi personaggi nel modo più semplice e gandhiano possibile? cioè leggendo la loro crono storia in poche parole la loro fedina penale!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lo ha fatto Travaglio per anni e lo hanno preso per comunista

      Elimina
    2. Credo che abbiano deciso di non andarci più perché oltre a contestare le falsità degli altri ospiti debbono contrastare anche la conduttrice o conduttore di turno, seguire i video registrati per credere.

      Elimina
    3. Una ragione in più per andarci. La gran parte della pubblica opinione si forma lì. Ma ci vuole gente selezionata e preparata. Avete visto Salvini che non ha mancato e non manca in nessuna trasmissione? Appare come l'unico all'opposizione e nessuno gli contesta il suo apparentamento in Europa con la Le Pen. I ragazzi del Movimento fanno bene i compiti a casa e gli altri copiano e prendono buoni voti. Non si può snobbare quel terreno.

      Elimina
    4. Ma per il semplice fatto che Salvino non è avvertito come un pericolo dal "sistema" .
      Di che si provi a dire tutti a casa come fa grillo e vedrai il cupo che gli fanno.

      Elimina
  6. Adesso il "boccino" è completamente in mano a Renzi. L' M5s più di tanto non può fare. Se Renzi riesce a fare un po di cose sensate e soprattutto se riesce a fare credere di averle fatte ,difficilmente il progetto dei M5s avrà un futuro.
    La mia modesta opinione è ché , per come hanno mostrato di essere pecoroni gli italiani, il progetto del M5s si possa realizzare solo se Renzi fallisce e se la situazione del paese diventa talmente grave che sinceramente non me lo auguro.

    RispondiElimina
  7. La ricerca del consenso elettorale deve andare di pari passo con la diffusione del consenso "culturale" e su questo terreno ilRenzi ha poche carte. Il lavoro del Movimento sui media deve andare in questa direzione, secondo me. "L'onestà deve tornare di moda" è un ottimo slogan ma questa onestà non deve essere accettata dai cittadini come imperativo morale (ormai poco efficace) ma come garanzia di convenienza personale. La correttezza dei comportamenti ed il rispetto delle regole, cioè, devono essere visti come tutela del bene generale che garantisce il bene del singolo, anche di quello che al momento ritiene di essere il più "furbo" o il più "forte" poiché prima o poi troverà qualcuno più furbo e forte di lui. Le religioni. da sempre maestre di marketing, ci insegnano bene come diffondere un'idea: bisogna creare i luoghi adatti, cercare le parole giuste e far muovere uomini-esempio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pienamente d'accordo, va costruito un progetto culturale organico, è ciò che manca al movimento per diventare solida realtà. Per far ciò deve alchemizzarsi, altrimenti la sola diffusione liquida finirà per liquefarlo.

      Elimina
    2. Già, bisogna "quagliare", per dir così...:) Oggi il Nostro, sul palcoscenico gentilmente offerto da Repubblica, continua a voler apparire più grillino di Grillo.

      Elimina