venerdì 18 novembre 2011

Buone notizie, una volta tanto, dal fronte della nostra guerra interna. Fanno buon sangue.

di Sergio Di Cori Modigliani

Tre ottime notizie per tutti i miei connazionali allietano la nostra giornata.
E fanno ben sperare.
Penso che Mario Monti non c’entri niente, forse neppure è a conoscenza dei fatti. Così come non credo sia stata un’iniziativa fatta scattare dal nuovo ministro degli interni in collaborazione con la sua collega alla giustizia, per il semplice fatto che entrambe non sono ancora operative.
Prenderanno possesso del loro alto ufficio, soltanto dopo che Napolitano avrà firmato la presa d’atto della fiducia anche alla Camera, rendendo esecutiva l’attuale squadra di governo. Mancano, quindi, delle ore, forse, tecnicamente (e legalmente) entreranno tutti in servizio lunedì mattina.
Ma queste tre notizie sono un segnale di cambiamento, di “aria che tira”.
Tutti coloro che in questi anni si sono spesi sostenendo la angosciosa quanto pressante necessità di ripristinare la legalità, di colpire il privilegio, di tagliare gli esorbitanti sprechi della parte inutile dell’amministrazione pubblica politica, non possono che essere contenti.
I governi –altrimenti non sarebbero governi- esercitano un potere anche quando non fanno nulla. Anzi, quelli sono i governi che fanno più danni in assoluto.
I governi sono un’espressione –tradotta in carne e ossa in quelle specifiche facce, corpi, linguaggi- di un clima, di un’ambiente, di una cultura collettiva che interpreta le esigenze e i bisogni della maggioranza del paese. Il precedente governo dei fratelli Marx non era composto da persone che ogni giorno telefonavano a carabinieri, polizia e finanza “ordinando” loro di non perseguire i mafiosi, di non arrestare famiglie importanti di criminali, ecc.,ecc. questa è materia per Crozza e gli autori di satira, ed è giusto che sia così. Piuttosto non facevano nulla, e il segnale che mandavano era proprio questo: il non fare. Ma quel “non fare” piovuto a pioggia dall’alto del ministero al direttore generale, e di lì ai prefetti, e poi giù giù fino all’ultimo piantone di guardia di un modesto commissariato a Vattelapesca, creavano un’atmosfera di indifferenza, disinteresse, “non applicabilità attiva della Legge”, distrazione, negazione della realtà. Non lo facevano soltanto per non passare dei guai (questi erano soltanto i più cinici e furbi) lo facevano perché sapevano che era inutile, perché una volta partiti sarebbero stati fermati, diciamo così, sul più bello. Com’è accaduto, immancabilmente, in tutti questi anni. Il governo non aveva bisogno di fare nulla, di dire nulla, di avere rapporti con nessuno. Bastava mostrare in diretta televisiva una maggioranza coesa che in parlamento dichiarava “ufficialmente” che Ruby era “per davvero” la nipote di Mubarak per segare le gambe al più onesto servitore dello stato e spingerlo, come immediata reazione inconscia, a prendere quella cartellina depositata sul suo tavolo da un solerte capitano di nuova nomina e convincerlo a non andare di petto dal magistrato. Se Ruby era la nipote di Mubarak, il dottor Pinco Palla figlio di SuperPinco e di SuperPalla, poteva anche risultare il figlio naturale di David Cameron o di Sarkozy, esponendo quindi l’intero ufficio a subire la umiliante telefonata da parte dei servizi della difesa che spiegavano il rischio di provocare un incidente diplomatico in piena guerra contro la Lybia. E così via dicendo.
Diciamo, quindi, che alcuni servitori dello stato, alcuni amministratori dello stato, alcuni esponenti delle forze dell’ordine, alcuni rappresentanti dei servizi, senza che nessuno abbia detto loro neppure una parola o inviato alcun ordine, di propria iniziativa, invece che giocare a carte su facebook, abbiano deciso di aprire i cassetti, tirar fuori delle cartelline e cominciare a darsi da fare. Devono aver pensato “forse possiamo permettercelo, facciamo una prova e vediamo se è vero che l’aria sta cambiando”.
Hanno seguito la norma. Come in un paese normale.
Oppure è tutta una semplice coincidenza e io sono eccessivamente ottimista nell’andare ad interpretare e commentare quattro eventi puramente casuali avvenuti tutti nelle ultime 48 ore. Il primo, due giorni fa: l’arresto in massa di tutto il management dell’ospedale S. Raffaele a Milano con la guardia di finanza che alle sei del mattino irrompe nella casa -con un regolare mandato del magistrato competente- della segretaria personale di Don Verzè, sequestra archivi, documenti, computer e si porta in questura la malcapitata. Talmente sicuri (in tutti questi anni) che una nipote di Mubarak tira l’altra, da tenersi anche la documentazione scottante a casa propria. L’accusa “truffa aggravata nei confronti dello Stato”.
Gli altri tre eventi-notizie, tutti in abile sequenza, ciascuno a poche ore dall’altro sono i seguenti:
1). Per la prima volta negli ultimi dieci anni, la Guardia di Finanza in collaborazione con i Carabinieri, colpisce nel centro di Reggio Calabria, e fa arrestare i membri di una delle più potenti e pericolose famiglie storiche della ‘ndrangheta. Identificano “La Multiservizi srl”, l’azienda municipalizzata di Reggio Calabria che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni immobili del Comune come un’azienda nella quale la ‘ndrangheta gestiva i soldi della regione Calabria, della provincia di Reggio e del comune di Reggio, perché nel libro soci risultavano insieme il Comune di Reggio e membri della ‘ndrangheta. La Direzione distrettuale dell’Antimafia ha fatto scattare l’operazione “Astrea” e ha arrestato i membri della cosca Tegano-De Stefano, tra le più potenti in assoluto. Si è portata via in manette anche dodici funzionari del comune e della provincia e della Regione che risultano complici esecutivi. L’accusa “truffa nei confronti dello stato e associazione a delinquere”. In galera sono finiti: il boss Giovanni Tegano, l’imprenditore edile Giuseppe Rechichi, e Giovanni Zumbo, un ufficiale dei servizi segreti accusato di fare il doppiogioco fornendo informazioni alla ‘ndrangheta. L’accusa nei confronti di Zumbo è doppia: truffa e anche tradimento nei confronti della repubblica, motivo per cui il magistrato ha chiesto anche l’intervento dell’apposita commissione del ministero della difesa che si occupa di gestire i servizi segreti militari. E’ finita in galera anche l’avv. Maria Francesca Toscano, la sorella Patrizia Zumbo, il commercialista Roberto Emo, Maurizio e Antonio Mavilla, ricchissime famiglie note per essere la crema dell’alta borghesia che conta a Reggio Calabria. Adesso stanno tutti in  galera. Sono stati messi sotto sequestro 29 conti correnti e sono stati recuperati 53 milioni di euro in contanti prelevati da un’irruzione della finanza presso 24 cassette di sicurezza in banche locali. I soldi –ha fatto sapere il magistrato- verranno immessi come “entrata supplementare” nel bilancio amministrativo per il comune e affidati all’assessorato servizi sociali e welfare. Una notazione, non  a caso, buttata lì dal magistrato inquirente: l’inchiesta era conclusa già da otto mesi, ma forse “per eccesso di rilassatezza” si era fermata.
Ieri, l’hanno mandata in onda.

2). L’altra notizia proviene dalla Sardegna. Questa è più politica, a riprova di quanto –volendo- sia davvero facile avviare immediatamente un processo di pulizia e risanamento. Su richiesta del presidente del consiglio regionale, Claudia Lombardo, la regione Sardegna ha stabilito –in data 17 novembre 2011- “all’unanimità” di tagliare i vitalizi ai consiglieri, di decurtare la loro pensione, e abolire l’emissione di carte di credito a loro favore. E’ stato spiegato che ogni mese la Regione Sardegna doveva accantonare la cifra di 1, 5 milioni di euro soltanto per far fronte alle spese relative ai vitalizi e privilegi dei consiglieri. Trovandosi dinanzi alla difficoltà di far quadrare i conti e per evitare “di dover tagliare le cifre destinate agli asili nido della provincia di Cagliari, Nuoro e Alghero per insufficienza di fondi, è stato deciso di alleggerire la spesa per i funzionari amministrativi regionali, allocando la cifra così risparmiata in zone, città e comuni dove possa essere investita subito per venire incontro alle esigenze dei ceti più disagiati e bisognosi della regione”. Il Presidente Claudia Lombardo ha anche annunciato che in data 22 novembre verranno tagliate anche tutte le voci relative alla “indennità di servizio” dei consiglieri, con un ulteriore risparmio di altri 2 milioni di euro. Tale cifra verrà investita nella salvaguardia del territorio per il rilancio turistico, il che contribuirà anche ad assumere nuovo personale, creando quindi lavoro e opportunità per i giovani sardi.

3). Questa mattina è arrivata al segretario generale amministrativo e al direttore generale del Ministero della Difesa l’annuncio da parte dell’apposito ufficio della Corte dei conti che ha comunicato due “funzioni” (le chiamano così: 1). In data 21 novembre arriva una ispezione per controllare tutto il sistema di fatture (sia quelle emesse che quelle ricevute) nell’arco degli ultimi 24 mesi e previste per i prossimi 12 con relative delibere. 2). Dopo accurata revisione della situazione contabile è stata calcolata “l’identificazione di un numero di 3507 consulenti in esubero, poiché le loro mansioni e competenze non vengono considerate tali da assolvere una funzione di utilità per il ministero né di carattere civile né tantomeno di applicazione militare; di conseguenza la Corte dei Conti ha stabilito di dover bocciare l’utilizzo di tali mansioni”. Spesa risparmiata: 308 milioni di euro l’anno, questa è la cifra complessiva che queste persone (nell’elenco vi sono anche parrucchiere, casalinghe, studenti universitari, addirittura due bagnini) costavano al contribuente.
Con la scusa della guerra.
La denuncia e scoperta di tale “anomalia” (così l’hanno definita) viene direttamente dall’ufficio tributi dell’alto comando generale militare della Nato, il cui capo era –fino a poco tempo fa- l’attuale Ministro della Difesa che entra in carica effettiva il prossimo lunedì.
La denuncia era stata presentata nel febbraio del 2011, lì si era fermata.

Quattro eventi: finanziamenti al nero e truffa allo stato da parte del vaticano; arresto di importante famiglia della ‘ndrangheta calabrese; decurtamento in Sardegna dei privilegi finanziari dei consiglieri; abolizione di consulenze inutili milionarie alla difesa.
Il tutto è avvenuto nelle ultime 48 ore.
Mi dicono, in parecchi, che sono eccessivamente ottimista e che faccio dietrologia pensando che vi sia un legame. E’ considerata una casualità.
Se è così, allora la buona notizia è che l’Italia, in questo momento, ha fortuna. Per un caso fortuito cominciano a manifestarsi azioni di pubblica utilità e di vantaggio per la comunità.
E’ un po’ come il gratta e vinci, quindi. Ma io non ci credo al gratta evinci, penso che sia una truffa legalizzata.
Preferisco alimentare il mio ottimismo dietrologico e vedere un filo invisibile. Una casualità, forse sì, ma è anche il segnale che funzionari dell’amministrazione pubblica hanno deciso e scelto di mettersi a fare il loro lavoro in maniera normale.
In un paese anormale e surreale come questo, il fatto che vi siano funzionari che si comportano in maniera normale e fanno cose normali, diventa la notizia del giorno.
Ciò di cui abbiamo davvero tutti bisogno è proprio di ritrovare la serenità di una Norma.
Sancita e garantita dalla Legge e dalla Costituzione, o mi sbaglio?
Il Bel Paese, non era, forse, Normale?


4 commenti:

  1. Grazie, come sempre, per il post.
    Beh, naturalmente ciò rallegra l'anima, ma siccome siamo usi a sentirci violato il lato B ogni qualvolta lo lasciamo scoperto, quella parte di me che è meno ottimistica non riesce a non pensare alla seguente massima: "Quando è troppo bello per essere vero è molto probabile che sia così".
    By the way... sperem!

    Aigor

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  2. @Aigor...l'ottimismo è d'obbligo...per il momento è l'unica ricchezza autentica che ci consentono di poter ancora usare, chi lo sa, se dosata con intelligenza magari dà anche profitto....

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  3. Dal sito di Beppe Grillo:
    INTERVENTO DI NIGEL FARAGE, PRESIDENTE DEL GRUPPO EUROPA DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA AL PARLAMENTO EUROPEO.

    ..Secondo qualsiasi misuratore oggettivo, l'Euro è un fallimento. E chi è il responsabile? Chi è in carica di voi? La risposta è ovviamente: "Nessuno di voi, perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha una legittimazione democratica per il ruolo che ricoprite in questa crisi."
    ..Ma voi avete avuto un ruolo in tutto ciò. Perché quando il primo ministro Papandreou si è alzato e ha usato il termine "referendum" lei, signor Rehn lo ha descritto come una "violazione della fiducia", e i suoi amici qui si sono radunati come un branco di iene attorno a Papandreou, lo hanno fatto rimuovere e rimpiazzare con un governo-marionetta. Che spettacolo Assolutamente disgustoso è stato. E non soddisfatti, avete deciso che Berlusconi doveva andarsene. Così è stato rimosso e rimpiazzato da Monti, un ex commissario europeo, un architetto del disastro dell'Euro, un uomo che non era nemmeno membro del Parlamento.

    ..E devo dire, signor Van Rompuy, 18 mesi fa quando ci siamo incontrati per la prima volta, mi ero sbagliato sul suo conto. La definii un "assassino silenzioso delle democrazie degli stati nazionali". Ora non più, lei è piuttosto chiassoso nel suo operare, non crede?
    PS: Nigel Farage è il leader di un partito britannico, l’UKIP che ha come scopo principale l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Conta circa 16 mila aderenti ed ha fatto eleggere tredici deputati al Parlamento Europeo, che fanno parte del Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia.

    il bello deve ancora venire:-)
    Gigi 007

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  4. Ohibò Gigi, cheffai parli di corda in casa dell'impiccato? Dal vivo è ancora più divertente, se solo ci fosse da ridere!

    http://www.youtube.com/watch?v=MDVmN0ikOHU&feature=related

    Ma chi è sto tizio? No, No non mi interessa! Me ne frego chi sia anche se .... "In the name of God.." ...infatti sua eminenza Van Rumpoy non rideva... e si che ha le sue belle aderenze da quelle parti!

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