lunedì 7 ottobre 2013

Quando i generali, i colonnelli, i maggiori, i capitani disertano, allora che cosa devono fare i soldati?




di Sergio Di Cori Modigliani


Venerdì della scorsa settimana, i pm della Procura della Repubblica di Bari hanno formalmente depositato gli atti d'accusa nei confronti di Barbera, Violini, Caravita di Toritto, De Vergottini e Salazar per i reati di "truffa nei confronti dello Stato, falso in atto pubblico notarile , associazione a delinquere". I cinque accusati facevano parte della rosa dei cosiddetti "saggi" scelti da Enrico Letta, i quali, due settimane fa, avevano concluso il loro lavoro di giuristi, esperti di diritto costituzionale, consegnando nelle mani del premier il frutto del loro lavoro, considerato la "base programmatica e piattaforma di discussione per la elaborazione di una nuova Costituzione per la Repubblica Italiana". L'accusa infamante non ha scosso più di tanto la nazione. 
Ed è giusto che sia così.
Si parla, infatti, nel capo d'accusa, della sistematica organizzazione nel gestire in maniera truffaldina e clientelare i concorsi di Stato. 
In un paese normale dell'Unione Europa come l'Olanda, il Belgio o la Danimarca, tale evento avrebbe, credo, anzi ne sono certo, provocato le immediate dimissioni del presidente del consiglio, ed è molto probabile (per non dire quasi sicuro) che il Re in persona avrebbe parlato alla nazione in televisione annunciando una totale rivoluzione burocratica dell'amministrazione del suo regno, un repulisti generale, un ricambio della classe dirigente.
Ma l'Italia non è un paese normale, ormai è anche stucchevole ripeterlo.
Bando alle ipocrisie, diciamo come stanno le cose: 
in Italia quanti concorsi non sono truccati? Quanti appalti pubblici non lo sono? nel senso che sono "privati"; quanti premi letterari, giornalistici, artistici, culturali sono veri? Quante mansioni dirigenziali nelle cariche pubbliche non sono frutto di malleveria partitica e quanti, invece, sono frutto di uno specifico merito e competenza tecnica acquisiti sul campo?
E via dicendo.
lo sanno anche i bambini, quindi è giusto che tale notizia, nel nostro paese, sia finita per essere una non-notizia se non per consentire un sfogo al limite del collasso nervoso di cittadini "normali" sui social networks.
E' inutile, quindi, parlarne.

Ma questo episodio può essere utilizzato come traccia di lavoro, per cominciare a dibattere e argomentare sulla vera questione italiana che riguarda l'intera cittadinanza, sia a destra che a sinistra che al centro: l'assoluta e immediata urgenza di avviare un necessario ricambio della dirigenza nazionale, politica, economica, culturale, professionale.
Perchè se non lo facciamo noi, lo farà la Commissione Europea: e avranno tutte le ragioni al mondo per farlo. E se lo faranno loro, avverrà nel nome degli interessi della finanza inglese, dell'industria francese, del commercio tedesco, certamente non nel nome delle esigenze e dei bisogni del popolo italiano.
Lasciamo perdere i patetici casi singoli, altrimenti si rischia soltanto di fare del gossip. 
Il problema, da noi, è la totale latitanza di management adeguato.
Bisogna prendere atto della situazione reale per ciò che essa è: l'intera cittadinanza -qui intesa come esercito civile e civico, composto dai bravi soldati che siamo tutti noi- è stata abbandonata al proprio destino dagli alti ufficiali che sono scappati via, oppure sono troppo impegnati nell'attività di aggiotaggio degli approvvigionamenti, oppure sono in combutta con il nemico, oppure (è il caso più diffuso) essendo stati nominati per clientela e non per merito bellico, danno ordini a vacca, nella più totale indifferenza e ignoranza di qualsivoglia senso della tattica e della strategia, quindi contro-producenti.
Un suicidio annunciato.
La metafora militare è utile perchè ci consente di ricordare due fondamentali precedenti storici europei, uno avvenuto circa 90 anni fa, l'altro, in tempi più recenti, nel 1993.
In entrambi i casi, protagonista era la Germania.
Nel 1920, dopo il Trattato di Versailles, la Germania era in ginocchio. La sua potenza militare era stata spazzata via insieme a quella dell'impero austro-ungarico e di quello prussiano. In seguito alle sanzioni, oltre a quelle economiche pesantissime, venne imposta la clausola che per 20 anni la nazione non potesse avere un proprio esercito regolare. Le potenze vincitrici, cioè Gran Bretagna, Usa, Francia, Italia, erano convinte, in tal modo, di poter essere sempre in grado di monitorare i tedeschi, dato che i movimenti di truppe fanno molto rumore e sono molto visibili, e l'addestramento militare comporta l'esercizio di manovre complesse facili da monitorare. La potentissima classe militare germanica morse il freno accettando la realtà dei fatti, anche perchè non avevano alternative. Ma nel 1922, poco prima di morire, il generale Max Von Hausen che aveva guidato le divisioni sassoni nella battaglia della Marna nel 1916, presentò una idea personale e un complesso progetto al suo ambizioso e intelligente genero, il barone Von Krupp, erede dell'impero metalmeccanico industriale tedesco. Visto che bisognava attendere almeno fino al 1938 per avere un esercito, siccome ciò che conta non sono i soldati, visto che le battaglie le vincono i generali, perchè non investire dei soldi creando delle società di comodo (le chiamò "fondazioni di studi storici e culturali") le quali avrebbero finanziato una potente ed efficiente scuola di guerra per alti ufficiali, senza soldati nè armi. Nessuno neppure avrebbe fatto caso alla loro esistenza. Quando, nel 1938, le sanzioni sarebbero finite, sarebbe stato disponibile un eccezionale management d'avanguardia, dai generali di corpo d'armata fino ai sergenti maggiori. A quel punto, in tre mesi si poteva addestrare i soldati. Il barone Krupp finanziò il programma.
E così, per dodici anni, finanzieri e industriali tedeschi costruirono la nuova classe dirigente militare, nella più totale indifferenza del resto d'Europa. Nel 1936, due anni dopo aver preso il potere, Adolf Hitler si presentò piagnucolando alla Società delle Nazioni a Parigi chiedendo il condono. Lo ottenne. Sei mesi dopo, la Germania aveva il più potente esercito mai visto prima in Europa, dotato di una leadership militare di primissima caratura.               
Stessa cosa, in àmbito diverso, accadde nel 1993, quando i tedeschi si resero conto che il costo per la ricostruzione della Germania Orientale era immenso ma soprattutto si erano trovati davanti a una serie di problemi per loro inimmaginabili, del tutto inconcepibili: l'intera nazione della Germania Est era amministrata, gestita, guidata, non da una leadership adeguata, bensì da personale addestrato dal KGB e quindi con una mentalità burocratica ristretta dedita alle clientele, alla salvaguardia di privilegi di casta. Per molti mesi dibatterono sulla giusta soluzione e una giovane scienziata di Lipsia, studiosa di Fisica teorica e specializzata nello studio delle particelle elementari, nata e cresciuta nell'est, propose un suo piano che rimandava -per l'appunto- anche a quel precedente summenzionato. Il suo piano piacque e venne elaborato da una ventina di "saggi". La giovane scienziata venne identificata come una leader capace e promossa al rango di soggetto politico. Lei accettò, abbandonando la carriera accademica.
Si chiamava Angela Merkel.
Grazie al suo progetto, il governo tedesco, allora, emise un decreto legge denominato "fehlende technische" che, tradotto, vuol dire "deficit di competenza tecnica". E così, il governo federale tedesco di Berlino attuò un procedimento tale per cui lanciarono il programma di "innovazione tecnica e sviluppo per l'amministrazione" e in sei mesi prepararono una nuova classe dirigente, composta al 90% da tedeschi nati e cresciuti all'ovest. Dieci mesi dopo si presentarono in tutti i land della ex Germania dell'est e "deportarono" il 100% della classe dirigente locale, spostandoli in altre città dell'ovest, sostituendoli con i nuovi dirigenti, efficaci ed efficienti. I vecchi dirigenti, per lo più andarono in pre-pensionamento con una buona liquidazione, altri, invece, accettarono un buono stipendio ma per lavori con mansioni di carattere impiegatizio senza avere la possibilità di fare carriera, per impedire che potessero far inceppare la macchina dell'amministrazione statale impedendone il suo buon funzionamento.
Voi direte: ma noi siamo italiani.
E' vero, ma si possono importare soluzioni attuate da altri o trovarne altre diverse, visto che siamo una etnia creativa, intelligente e flessibile. 
Noi ci troviamo oggi come la Germania ai primi anni'90.
L'attuale classe politica dirigente sono la nostra zavorra, la nostra Germania dell'est con quegli enormi condominii grigi, vecchi, polverosi, quelle vie anonime, tristi, nude di vita, una vera e propria colonia di un mondo scomparso che non esiste più, composto da vecchie cariatidi ossidate che vivono all'interno di un mondo mentale che appartiene ancora (nella migliore delle ipotesi) al clima della guerra fredda, conclusasi l'8 novembre del 1989.
Ciò che dobbiamo fare, noi cittadini, consiste nella elaborazione di una piattaforma civica che ci possa consentire di denunciare il fehlende technische dei nostri governanti, o IDD (se preferite il termine americano: acronimo che sta per Inadequacy Deficit Disorder) e cominciare a costruire, formare, inventare, selezionare  una potenziale nuova classe dirigente adatta che vada a sostituire gran parte di quella attuale. In modo tale da essere pronti per poter prospettare all'Unione Europea una valida alternativa al posto dell'inevitabile commissariamento.
Per battere un forte nemico, ovvero disoccupazione, de-industrializzazione, corruttela endemica, agenda politica decisa dalla criminalità organizzata, mancanza di professionalità, clientelismo, pressapochismo, analfabetismo di ritorno, ci vogliono generali, colonnelli, capitani e tenenti in grado di saper e voler guidare l'esercito dei cittadini.
Ci hanno lasciato da soli.
La vera tragedia della cittadinanza italiana consiste nella consapevolezza di essere orfani di management adeguato, al di là dei diversi schieramenti ideologici.
Di questo dobbiamo occuparci da subito.
Tutto il resto sono chiacchiere da salotto televisivo e di comprensibili sfoghi su facebook. 



17 commenti:

  1. Giustissimo...Comiciamo allora, ci vogliono persone preparate come lei!
    Grazie x tutto quello che scrivi

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  2. La Merkel e i suoi collaboratori hanno impiegato soli sei mesi per sostituire il 100% dei dirigenti amministrativi dei laender orientali? Mi stupisce che ci sia voluto così poco tempo per formare degli amministratori civili competenti e onesti, a fronte dei lunghi dodici anni che furono necessari al barone von Krupp e al suo entourage per preparare degli efficienti strateghi militari.

    In ogni caso, l'Italia deve soffrire di qualche preoccupante anomalia anche nel settore dell'intellighenzia e del settore accademico da cui attingere per reclutare il personale adatto a garantire questa rivoluzione della leadership statale, se un intero consiglio di ministri formato esclusivamente da accademici e tecnici, col passato governo Monti, non ha saputo far altro che moltiplicare le tasse, innalzare l'età pensionabile, permettere alla Fiat di Marchionne di disattendere tranquillamente gli impegni presi con gli stabilimenti che aspettano ancora i favolosi investimenti promessi in cambio di diritti sindacali (di già e realmente) accantonati, lasciare invariati gli investimenti nel settore di scuola e ricerca, continuando a ignorare la situazione scandalosa della precarizzazione degli insegnanti della scuola dell'obbligo, come pure dei ricercatori e assistenti universitari. E tutto questo con una permanenza al potere di quella squadra di ministri, scelta proprio da un docente universitario come l'ex premier Monti, che si è protratta ben oltre i sei mesi.

    A sentir Lei e gli esempi storici che riporta come paradigmatici, saremmo proprio senza speranza, noi italiani. O forse sono io che non sono capace di trarre le giuste conclusioni dalla sua analisi.
    Grazie per l'attenzione.
    marilù l.

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    1. Volendo seguirla in questo apparente non-senso, più che "l'esercito" della Merkel, già presente sul fronte occidentale e che bastava addestrare allo scopo specifico di "conquistare" la burocrazia dell'est, credo che bisognerebbe guardare piuttosto al primo esempio. Da noi, nei tempi di internet, la nostra "scuola di guerra per alti ufficiali, senza soldati né armi" cui "nessuno neppure [farebbe] caso alla loro esistenza" si potrebbe creare sulla rete: seminari e forum sui vari aspetti e settori della pubblica amministrazione che sarebbero seguiti non dai burocrati e intellettuali al potere oggi ma da tutti quelli giovani intellettuali che oggi non ci riescono, o non vogliono, trovare parte in questo sistema, ma che hanno una cultura solida, l'onestà e la volontà di partecipare alla guerra, perché guerra sarà, contro tutta la corruttela attuale. Si inviterebbero tutti i grandi e illustri (e quasi invisibili) intellettuali "contro", quelli che non trovano spazio mediatico, a tenere "lezioni", a rendere pubblico documenti di studio e di dibattito fra i pochi volenterosi capaci di studiare, formarsi, e dare un nuovo indirizzo al paese.
      Poi alla inevitabile dichiarazione di guerra, dalla parte dell'Europa civile, contro i malfattori degli ultimi trenta e passa anni, questi "alti ufficiali" uscirebbero all'aperta, e in quattro quattro otto, sempre attraverso internet, si recluterebbe "l'esercito" di attivisti che, ben guidati, in poco tempo sarebbe in grado di prendere controllo del paese.
      Purtroppo mi ricordo bene come questo tipo di proposta, ventilato da lei e da altri sulla rete un anno fa, fu accolta da un silenzio, quando non da un'avversione aperta, preoccupante. Mi è parso di capire che si teme una possibile preponderanza di argomenti, temi e soluzioni di sinistra (data che molti fra tali possibili maestri sono di sinistra e la solidità degli argomenti e i dati concreti da loro abitualmente esibita li rende estremamente convincenti) da parte di un movimento che aprioristicamente e ideologicamente si definisce "né di sinistra né di centro né di destra."
      Ma secondo me s'ha da fare!

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    2. Sono d'accordo, è possibile e auspicabile cominciare a costruirci in rete un sistema di nodi verso la creazione di vere e proprie scuole di formazione della futura classe dirigente

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    3. Purtroppo, l'allergia agli argomenti di sinistra di Grillo si è manifestata oggi in maniera eclatante.
      Spero che il movimento, i cui ancora una (flebile) speranza, riesca a mantenersi in piede, lucido e pensante.
      E che non si lasci affondare da questo tsunami inquinato, da choc anafilattico.

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    4. Mi scusi Walker, ma a quali argomenti di sinistra si riferisce? L'abolizione del reato di clandestinità approvata dai senatori grillini finiti sotto il fuoco incrociato della reprimenda di Grillo e Casaleggio è o non è un argomento di sinistra, fieramente sgradito alla nuova destra della Lega? O Lei è ancora convinto, magari insieme con Grillo e Casaleggio, che la Lega sia "una costola della sinistra", come arrivò, per me misteriosamente, a definirla una volta D'Alema?

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    5. Il mistero di quella uscita di D'Alema sta nel fatto che, così parlando, l'abile politico impediva "formalmente" la presa d'atto che i DS (poi PD) fossero già un partito di destra con una pàtina di sinistra. Tanto è vero che hanno progettato, sostenuto, appoggiato e votato dispositivi di destra, leggi di destra, idee della destra, compreso il fiscal compact.

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  3. Si mi ricordo dell'operazione... mio cugino ex dirigente del ministero dell'agricoltura Bavarese ne fece parte assieme ad altri colleghi, mi raccontò che il tutto non ebbe un buon fine, molti dirigenti allettati da ingenti guadagni si trasferirono nell'ovest della Germania ma dopo pochi mesi si dimisero perché non c'era speranza di convertire quei cittadini ex-comunisti alla vita occidentale, ora c'è una nuova generazione verso la quale i tedeschi nutrono qualche speranza, ma l'operazione non fu un successo come dissero, mio cugino ci rimase 10 mesi poi si arrese dicendo che per quelle persone c'era ben poca speranza di redimerli e di portarli allo stile di vita occidentale (dedizione al lavoro e sacrificio) solo una minoranza lo fece (quella che oggi ha lo stile di vita migliore) tutti gli altri attendono tutt'ora l'intervento dello stato per sistemarli (Harz IV). I Tedeschi non hanno ancora eliminato la tassa Solidaritätszuschlag per la ricostruzione dell'ex DDR

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    1. correggo nell'EST della Germania (deformazione anglosassone la EX-DDR viene chiamata OST-BLOCK)

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  4. Vede Sergio, il punto è un altro a mio parere ed è il seguente:
    L'assenza di classe dirigente è dovuta si alle sue argomentazioni ma al fatto che c'e un progetto criminale studiato a tavolino per distruggere completamente l'Italia, la sua industria e tutto il resto, e questa classe dirigente che (apparentemente) sembra inadeguata, è invece parte attiva del progetto di cui sopra, ossia lavorano per il "nemico". Quindi innanzitutto bisogna oltre a formare una classe dirigente degna di questo nome e che operi per il bene della nazione piuttosto che per il "nemico", bisogna anche uscire immediatamente dalla gabbia chiamata EUROPA=EURO la quale è un tassello che fa parte del progetto elitario di cui sopra. Il punto è che la classe dirigente attuale lavorando per il "nemico" (vedi Letta, Monti, Napolitano, Renzi ecc) non faranno mai uscire l'Italia da questa gabbia facendo fallire cosi il progetto criminale di cui sopra. Quindi non rimane che aspettare che il tutto imploda da solo (ma poi sarà troppo tardi per rialzarsi) oppure la rivoluzione armata, non vedo alternative, il PUD€ purtroppo domina.
    NB: Pensate che il progetto criminale di cui sopra, viste le crescenti critiche alla Troika e all'Europa, stanno facendo in modo di fare una leggina (in Grecia è quasi realtà) contro i reati di opinione, ossia non si potrà più protestare contro EURO, EUROPA, BCE, COMMISSIONE EU ecc.

    FUORI SUBITO DA QUESTA DITTATURAAAAAAA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI....

    Eugenio Bravetti

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  5. I tedeschi crearono un esercito di ufficiali, beati loro, li avevano.
    Sostituirono la burocrazia dell' Est con quella dell'Ovest, beati loro l'avevano.
    Napoleone, dopo che il Terrore era passato creo' le scuole
    per la nuova burocrazia.
    Il reazionario Churchill diceva che il favoritismo era la base del
    buon governo, frase incomprensibile per noi, ma che per lui voleva dire niente altro che vai al governo con i tuoi uomini e te ne vai con tutti i tuoi uomini e quindi responsabilità'.
    Da noi niente di questo esiste. Esistono i concorsi truccati e l'eternita' del posto, manca poco ereditario. Di responsabilita' manco parlarne, ad essere punita e' l'ultima ruota del carro.
    Si puo' punire al massimo il corruttore mai il corrotto. Si puo'
    togliere la pensione al falso invalido ma non il posto di lavoro
    a quelli che lo hanno dichiarato invalido.
    Questo e' un paese che sta in equilibrio sulle proprie clientele, non importa cosa succede al paese. Perdere un gruppo di clienti e' il solo enorme problema. Perderle significa perdere le prossime elezioni, quindi, dicono loro, potere per fare qualsiasi cambiamento.
    Se ormai non hanno capito e' perche' non vogliono cambiare niente. Ormai il loro unico problema e' come mantenere questo stato mentre tutto si sta sfasciando.
    Noi avevamo 6000 generali nell'ultima guerra, credo li abbiamo ancora. I tedeschi avevano un piccolo esercito di 100.000 ufficiali che partivano dalla gavetta pulendo i cessi col risultato che quando poi impartivano un ordine sapevano tutti i problemi di quel ordine.
    Napoleone con la Francia ripulita dal Terrore creo' una nuova burocrazia. Dove il Re aveva 200.000 funzionari per raccogliere tasse
    lui ne mise 4-quattro- il paese pagava la meta' delle tasse e lo Stato
    ne raccoglieva il doppio.
    Noi non abbiamo niente, anzi abbiamo piu' gente in coda per diventare parte del sistema che per cambiarlo.
    Ora come ora vi sarebbe solo una possibilita', quella europea ad obbligarci a riformare lo stato. Gia'. Ma voi andreste a salvare
    uno che si sta suicidando e non vuole sapere di voi?

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    1. Un commento condivisibile in toto. Il lavoro va a rilento perchè si tratta di convincere degli aspiranti suicidi a loro insaputa a scrollarsi di dosso questa malattia auto-distruttiva indotta dalla cupola mediatica. Dobbiamo svegliare i nostri concittadini, in trincea accanto a noi, che non si rendono bene conto di come si stanno mettendo le cose

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  6. Sapete cosa vi dico a tutti quanti voi? Possiamo farlo! Possiamo farlo anche noi.Non possiamo essere i peggiori sempre. Già in passato siamo stati i migliori, siamo stati un esempio, degli innovatori. Votiamo Cinque Stelle e cerchiamo di fare proseliti e poi "in culo alla balena!". Paolo

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  8. Mi dispiace, ma io come cittadino non voglio essere diretto ( da classe dirigente) da nessuno. Credo sia dimostrato dalla storia che il potere lusinga e corrompe chi lo detiene, perche i prossimi dovrebbero essere diversi? E allora l'unica soluzione è l'abolizione dei "luoghi" in cui il potere si esercita invitando i cittadini ad effettuare loro le scelte che li riguardano. Il luogo dove si effettuano le scelte che hanno ad oggetto la comunità è (appunto) il Comune, non lo stato ovvero l'europa

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  9. L'intera povera Italia è truccata, come potrebbe sopravvivere altrimenti?

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  10. la ventennale denatalità è stata la causa della crisi economica e sociale. Poco popolo poche energie e idee.Ci vogliono alcuni anni di crescita demografica veloce, a costo di sopportare più miseria.

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