di Sergio Di Cori Modigliani
Qualche sera fa, sulla rete telvisiva La7, nel corso della sua consueta trasmissione alle ore 20.30, la giornalista Lilly Gruber, una brava professionista nota per il suo aplomb incrollabile, in un impeto istintivo che -lo si è capito- le è venuto proprio dal cuore, rivolgendosi a una importante personalità politica intervistata ha detto: "Ma se le cose seguitano ad andare così, la gente finirà per presentarsi col forcone sotto i municipi".
E' accaduto a Parma città, ieri e stamattina.
Il motivo: sono stati arrestati diversi dirigenti della giunta comunale presieduta dal sindaco Vignali (Pdl) in alleanza con l'Udc, per corruzione, concussione, estorsione, rivelando un quadro tragico e delinquenziale della gestione della cosa pubblica in una città che un tempo era centro civile e propulsore della cultura e dell'industria italiana.
Gli indagati e gli arrestati hanno negato ogni addebito e il sindaco li ha sostenuti. A quel punto si è reso obbligatorio, quantomeno, una riunione speciale del consiglio municipale. Ma i cittadini erano già in piazza.
La gente si è irritata, ha chiesto un confronto con il sindaco che è stato negato.
Il Consiglio comunale è «saltato» subito dopo la discussione di alcune interpellanze iniziali. E' mancato il numero legale: hanno risposto all'appello 17 persone su 41. C'erano il sindaco Pietro Vignali, i consiglieri dell'Udc, il consigliere Carmelo La Mantia; sui banchi dell'opposizione sedeva soltanto Marco Ablondi (Prc), mentre gli altri gruppi hanno fatto sapere di non voler garantire il numero legale se non sarà la maggioranza a farlo.
Nella maggioranza non si sono presentati 9 consiglieri; alcuni sono arrivati quando il Consiglio era già stato annullato per mancanza del numero legale.
Il capogruppo Zannoni ha parlato anche di "problemi di parcheggio" per chi stava arrivando.
Lo ha riferito all'esterno e la gente si è imbestialita.
Circa 500 persone hanno assediato l'ingresso del comune, la polizia è intervenuta caricando i cittadini e il sindaco è scappato via da una uscita secondaria sull'automobile di un'amica.
In serata il sindaco ha detto che non si dimetterà, semplicemente perchè "un gruppo di facinorosi lo chiede".
Dal quadro presentato dai magistrati risulta che l'intera maggioranza consiliare taglieggiava gli imprenditori sottoponendoli a una continua vessazione "operando nelle forme e nella sostanza come un vero e proprio racket di professionisti della delinquenza organizzata".
Non c'entra la mafia siciliana, la 'ndrangheta calabrese nè la camorra napoletana.
Erano tutti settentrionali locali, membri di ottime famiglie del parmense.
Abituati a definire i meridionali "terroni", così avevano vinto le elezioni.
La giunta adesso è chiusa e la città freme. Le persone sono imbestialite.
I "forconi della Gruber" cominciano a farsi vedere
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