di Sergio Di Cori Modigliani
Mentre, poco a poco, la
crisi si allarga, e l’Italia prosegue nei suoi consueti teatrini da quattro
soldi, Berlusconi, Dell’Utri, i marò in India, e la insostenibile prosopopea
del governo Monti, si cominciano a comprendere sempre di più le attuali
strategie in atto.
Dal punto di vista
della comunicazione politica il Paradosso della Surrealtà si sta imponendo alla
grande. I dati sul lavoro, sull’occupazione, sullo stato negativo
dell’economia, sul crollo dei consumi, sulla chiusura di ogni prospettiva di un
futuro virtuoso a breve, sottolineati dal deterioramento progressivo del sistema
bancario, sono un termometro fin troppo chiaro del nostro stallo. Eppure, sui
media mainstream, si continuano a leggere deliranti accuse contro il M5s,
accusato di essere ormai diventato il responsabile dell’attuale ingessamento; i
giovani neo-eletti sarebbero i veri responsabili della crisi perché il M5s si
rifiuta di avallare questo stato di cose, e si rifiuta di votare un governo che
–è ormai chiaro a tutti- non ha né intenzioni né possibilità né volontà di
affrontare la crisi. Nessuno parla più di lavoro, di occupazione, di
investimenti, di allargamento del mercato, di innovazione, di energia; nessuno
propone una idea, un programma, una potenziale soluzione, un progetto di
ripresa, manipolando l’opinione pubblica al punto tale di mistificazione da far
credere alla gente che (come ha detto Bersani) “sia necessario a questo punto
un vero miracolo”.
Ma di quale miracolo parla?
E’ un trucco mediatico.
In tal modo, si riesce, con infantile abilità, a sottrarsi a qualsivoglia domanda perché
l’idea del “miracolo” impone in maniera subliminale l’accettazione della
sacralità del momento, e introduce l’idea sottostante che non si tratti di
trovare soluzioni –cioè applicare sul campo idee che funzionino per tutti-
perché “magicamente” si dà per scontato che la nazione è in coma e quindi ci si
salva soltanto con “un miracolo”. Nessuno tra gli esponenti politici dei
partiti, autori di questa catastrofe, si è assunta la benché minima
responsabilità rispetto a ciò che hanno fatto negli ultimi venti anni. Sarebbe
meglio dire, di ciò che NON hanno fatto. Ciò che ci stanno dicendo è che “siamo
oltre la fine, non esiste nessuna possibilità di risolvere l’attuale crisi”
(altrimenti non si parlerebbe di “miracolo”) e, secondo loro, soprattutto
per la non volontà di M5s di appoggiare i miracolisti. E sui social networks
dilaga la consueta chiacchiera sul perché siano degli incompetenti.
Questo è ciò che ci dicono.
Ed è la teatralità surreale.
Poi, c’è la parte reale, quella vera.
Alcune minuzie sostanziose si possono leggere su Il Sole 24 ore,
che ieri al pomeriggio annunciava l’imminente fallimento di Bankia, il quarto
colosso finanziario della Spagna, che aveva ricevuto intorno a 40 miliardi di
euro di aiuti dalla BCE nel biennio 2011-2012, ma che a febbraio del 2013 aveva
candidamente comunicato di avere un “buco non previsto” di 19 miliardi di euro.
Presenterà domanda per averne 25 entro venti giorni. Di questa cifra, la quota
parte italiana corrisponde a 4,5 miliardi, di cui noi ci dovremo far carico. Sarà
il primo provvedimento che il prossimo governo dovrà prendere. Ecco l’articolo
comparso sul quotidiano di Confindustria, in rete trovate una valanga di link
europei su questo argomento:
A Madrid crolla
Bankia (-44%), le azioni puntano al ribasso verso 1 centesimo
Le azioni della banca spagnola Bankia affondano
in borsa del 41% a 0,148 euro, dopo che l'istituto venerdì scorso le ha
valutate 0,01 euro, nell'ambito della ristrutturazione imposta da Bruxelles.
Bankia si appresta a ricevere un'iniezione di capitali dall'Europa di 10,7
miliardi di euro. Il titolo è crollato del 46% in apertura di contrattazioni e
ha toccato una perdita massima del 52%. Le azioni si avvicinano avvicinandosi
alla quota di 0,01 euro stabilita dal fondo di ristrutturazione Frob che ha
tagliato l'attuale valore nominale di 2 euro. Una decisione che diluirà
ulteriormente i 400.000 azionisti del gruppo nella prossima conversione dei
bond sottoscritti dal Frob con i fondi europei cui seguirà un aumento di
capitale per complessivi 15 miliardi di euro. I titolari di obbligazioni del
gruppo subiranno invece perdite del 36-38 per cento. L'agenzia Standard and
Poor's ha tagliato il rating di Bankia di un gradino a BB- con prospettive
negative dopo che il fondo statale di ristrutturazione bancaria (Frob), ha
tagliato il valore nominale delle azioni nell'ambito del piano di
ristrutturazione del gruppo diluendo così ancor più gli attuali azionisti . È
quanto si legge in una nota.
L'istituto
- che ha chiuso il 2012 con una perdita record di 19,2 miliardi di euro - ha ricevuto
nella primavera del 2012 un sostanzioso maxi-salvataggio europeo.
Anche il Banco Santander ha annunciato di aver bisogno di soldi, e sta
preparando la richiesta per avere dalla BCE circa 50 miliardi di euro. E di
questi, la nostra quota parte sarà all’incirca altri 10 miliardi che il nostro
Tesoro dovrà mettere a disposizione. Questo ha comportato un ulteriore crollo
delle azioni di MPS in borsa che hanno raggiunto la cifra di 0,19 euro, praticamente
spazzatura. Un mese fa –ed era al centro della bufera- era quotata 0,25.
Nessuna notizia sui giornali, della banca senese non se ne parla più, come se
il “problema” fosse stato risolto: l’hanno congelato in attesa che Bersani
faccia il governo e provveda a, diciamo così, “rimuovere l’ostacolo con qualche
astuzia miracolistica”. Ma i mercati
se ne fregano dei miracoli, e gli investitori stanno vendendo.
Banche banche banche.
E’ l’unico aspetto della realtà di cui si occupa l’attuale governo
ancora in carica.
Una settimana fa, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, aveva
lanciato un allarme ultimatum a Mario Monti “Siamo vicini alla fine, non rimane
più tempo; ci attendiamo che il governo intervenga immediatamente per risolvere
l’angoscioso problema dei 70 miliardi di credito che le imprese vantano dalla
pubblica amministrazione: va fatto subito”.
Neppure 48 ore dopo, Mario Monti aveva riunito il consiglio dei ministri
e aveva proposto un decreto, presentandolo così alla stampa “Il governo è
pronto a elargire 40 miliardi di euro dei 70 dovuti in due anni, a partire dal
prossimo autunno”. Squinzi aveva protestato sostenendo che 40 erano pochi e le
aziende non potevano aspettare fino a ottobre, pena il fallimento di altre 70.000
medie e piccole imprese e la perdita di almeno altri 400 mila posti lavoro.
Monti aveva preso un altro giorno di tempo e poi si era di nuovo presentato
alla stampa, sorridente e soddisfatto, dichiarando “di aver compreso in pieno
la giusta preoccupazione di Confindustria e di essere venuto incontro alle
richieste del dott. Squinzi”. Il governo si impegnava a sbloccare subito 40
miliardi, una bella boccata di ossigeno per le imprese in difficoltà.
Squinzi ringrazia ma non esulta affatto. Tre ore dopo (curiosamente) il
presidente di Confindustria emette un comunicato ambiguo “Non basta. Siamo
delusi dal provvedimento di Monti. Il presidente del consiglio sa che, così
facendo, non si risolve nulla. Anzi!”.
Silenzio totale su tutta la stampa e alla tivvù.
Non una parola da parte del PD. Tantomeno dal PDL.
Ma guarda caso ci si mette di mezzo il M5s.
I deputati eletti sono andati a controllare le carte e hanno scoperto
l’inghippo. L’hanno anche denunciato pubblicamente. E’ UNA TRUFFA.
Ecco l’articolo uscito oggi su gran parte dei quotidiani on line del
settentrione italiano dove raccontano cosa sta accadendo, redatto dall’ufficio
stampa alla camera del movimento a cinque stelle.
Decreto Monti sblocca 40 miliardi: il M5S scopre il trucco. Ancora
soldi alle banche e non direttamente alle aziende che vantano crediti con la
Pubblica Amministrazione.
Scritto
il 26 marzo 2013 da Movimento
5 Stelle
Denaro alle piccole e medie imprese che vantano crediti dalla
Pubblica Amministrazione e sono sull’orlo del fallimento o nuovo denaro alle
banche amiche magari di qualche partito ? Il “trucchetto” del ministro Grilli è
stato scoperto dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera. La denuncia arriva dal minuto 6:33 della relazione
quotidiana ai cittadini sulle attività parlamentari del 25 marzo 2013 fatta dal
capogruppo Roberta Lombardi . La Lombardi ricorda che all’interno della relazione di Grilli si dichiara
esplicitamente che “una parte dei
pagamenti alle imprese finirà immediatamente al sistema creditizio” “grazie a
questo si attende infatti una riduzione dei tassi d’interesse alla clientela”…Soldi alle banche e
promesse di migliori trattamenti per le piccole e medie aziende, fatto dal
governo delle banche. Promesse fatte… dagli amici della banche: i partiti, Monte dei Paschi
docet. Non ci siamo. Il Movimento 5 Stelle assolutamente favorevole a
sbloccare i pagamenti della Pubblica Amministrazione verso le aziende che
vantano crediti verso il settore pubblico, chiede che il decreto venga discusso
in aula e non nella Commissione speciale neocostituita. Nel frattempo il
M5Stelle Reggio Emilia ha chiesto ad un piccolo imprenditore del settore
telematico, Maurizio Gotta quale può essere la logica
che si cela dietro a questo ‘trucchetto’. Ecco la spiegazione da parte di
questo piccolo imprenditore. “Le imprese che hanno crediti con la pubblica
amministrazione, stufi di aspettare i soldi hanno portato le fatture in banca
per farsi anticipare i soldi. L’operazione si chiama Factoring” spiega Gotta.
“E’ plausibile che banche siano andate a fare pressione sul Governo Monti
dicendogli:’ qui abbiamo dei crediti immobilizzati da mesi/anni di denaro che abbiamo
anticipato per voi alle imprese” continua Gotta. “Il loro discorso sarà stato
più o meno questo – continua il piccolo imprenditore – se li date direttamente
alle imprese, queste non ce li restituiranno, perché sono quase tutti sull’orlo
del fallimento e li useranno per altre cose. Quindi fateli avere a noi, così i
nostri crediti rientrano e le aziende non li “sprecano” per pagare stipendi,
affitti ecc”. “In pratica le banche stanno praticamente scommettendo sul
fallimento della maggior parte delle imprese e vogliono essere “creditori
privilegiati”, cioè non essere coinvolti nei fallimenti a catena” spiega
Maurizio Gotta. Il risultato finale “Quando il castelletto delle fatture
scontate in banca sarà vuoto, l’imprenditore andrà a chiedere un prestito per
pagare tasse e/o fornitori e/o fatture….e la banca gli dirà: col piffero caro
imprenditore, se non mi cedi l’ipoteca sulla casa. A quel punto l’imprenditore
gli risponderà ‘ ma la casa me l’ha già pignorata Equitalia perché ti ricordi
che non riuscivo a pagare i contributi visto che la PA non mi pagava….” “Il
risultato finale di parte di questa operazione promossa da Grilli è a mio
avviso un circolo vizioso in cui gli unici che vedranno i soldi sono le banche
e la Pubblica Amministrazione e mai gran parte delle aziende” conclude Gotta.
In Emilia,
Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia gli imprenditori sono furibondi. Si
sentono (giustamente) presi in giro e hanno violentemente contestato la politica
del PD accusandolo di non essere intervenuti e di non aver approfittato
dell’occasione per denunciare l’inghippo vergognoso e infantile di Mario Monti.
Risultato. Il
sondaggio di oggi nella regione Friuli Venezia Giulia, dove tra due mesi si
vota per le regionali, vede il crollo del PD, del PDL, delle liste civiche
civetta, e un’impennata del M5s del 7% rispetto al precedente sondaggio della
scorsa settimana.
Silenzio
generale.
Nessuno ne
parla.
Ciò che conta è
diffondere in rete la consueta quotidiana melassa relativa a come e perché i
deputati del M5s non sanno parlare, non sanno pensare, non sanno scrivere, non
sanno assumersi le responsabilità nel gioco delle parti richiesto dai partiti.
Se non fosse
stato per loro, noi non avremmo mai saputo la verità su questi 40 miliardi.
Tant’è vero che,
alla fine, si è verificato un inatteso sostegno politico per il M5s, che vale
molto più di qualunque chiacchera da bar, o da facebook, che dir si voglia. E
viene dalla Confindustria, dove gli imprenditori cominciano a mordere il freno e
dichiarano ormai apertamente che non si fidano più né di Monti né dei partiti.
Basterebbe
questo esempio per comprendere la vera posta in gioco nell’attuale momento
politico, che non è affatto quello delle alleanze, e tanto meno sapere se M5s
voterà sì oppure no a un governo di non si sa chi.
Si tratta della
lotta tra chi vuole la trasparenza e chi vuole l’occultamento. Tra chi
interpreta la Politica come un momento di sintesi di interessi collettivi e
chi, invece, la considera un mezzo per gestire affari in camera caritatis,
senza troppi occhi curiosi addosso.
E’ la differenza
tra chi si occupa di Cosa Nostra e chi si occupa di Casa Nostra.
Dello stato
attuale delle banche non ne vogliono parlare e hanno paura che lo faccia il
M5s, come sta facendo.
Sanno, infatti,
che la soluzione c’è, eccome se c’è. Non è un miracolo come vuole Bersani.
E’ una scelta:
si prende atto che Prodi, Berlusconi, Bersani, Tremonti, Passera e Monti hanno
affossato il sistema e si nazionalizzano le banche più importanti in modo tale
da far gestire il credito e il debito al Ministero del Tesoro, sottoposto a
verifica da parte del parlamento. Sotto gli occhi di tutti.
L’Europa sarebbe
anche contenta.
Abbiamo il diritto
come cittadini di pretendere di sapere l’intera reale situazione delle banche
italiane, ma proprio tutta. E lo vogliamo sapere subito. Non è certo un caso
che da venerdì scorso i titoli dei bancari alla borsa di Milano scendono
vertiginosamente mentre nel resto delle borse europee i bancari vanno al
rialzo. Come mai siamo in controtendenza?
Cipro docet.
Accà nisciuno è fesso.
Sergio, se tutti gli italiani leggessero i tuoi articoli sarebbe bellissimo.... Con stima, Walter
RispondiEliminaDi una chiarezza magistrale, ancora + semplice, intuibile e diretto al nocciolo della questione di quanto ho trovato 10 minuti fa sul sito ufficiale di Beppe. Avanti così sig. Sergio.. Buona notte, Guido Allievi
RispondiEliminapreciso e chiaro. grazie nino schirra
RispondiEliminaEbbene si! Caro Sergio, grazie a tutti noi ci sono dei meravigliosi cittadini in parlamento a sorvegliare le porcate, questa era la mia unica aspettativa per questa tornata elettorale!
RispondiEliminaComunque il problema è drammatico, siamo sempre la terra dei vitelli, per cambiare davvero le cose bisogna far morire Sansone con tutti i Filistei..
La troika rischia di vedere i propri vassalli ciprioti appesi ai lampioni, c'è una regola fondamentale che non può mai essere infranta: non mettere le mani nel portafogli/salvadanaio del popolo!! una cosa son le tasse e le vessazioni, altro è il prelievo forzoso...
Bel post, solo una precisazione: la questione della parte dei 40 miliardi che "andrebbero alle banche" non è proprio come l'ha presentata la Lombardi. Infatti stava leggendo non il decreto ma la presentazione (che ne spiega il contenuto) nella quale giustamente si dice che se un'azienda si è fatta anticipare da una banca i soldi che gli deve lo Stato, allora quando lo stato pagherà l'azienda quei soldi andranno a coprire l'esposizione creitizia della banca verso l'azienda stessa, permettendo alla banca, se vuole, di concedere altro credito... mi sembra tutto normale. Per il resto, concordo su tutto... Ciao e grazie (come sempre) Gigi
RispondiEliminaE' ora di buttare la televisione e sostituirla col pc, mettendosi al seguito dei molti blogger che dano le vere informazioni.
RispondiEliminaIl divario tra chi segue la tele e chi si informa sulla rete è oramai diventato abissale.
Provate a fare conversazione con un teledipendente: è un'esperienza traumatica.
Se poi è un "garantito", perchè pensionato o dipendente statale, probabilmente vede in Berlusconi il diavolo e in Bersani una garanzia di "stabilità" (vale a dire: "la mia retribuzione mensile continuerà a piovermi in tasca, non devo temere di finire sul lastrico").
Non riesce a capire che Berlusconi e Bersani sono le due facce della stessa medaglia, e vi dirà che "almeno Monti è sobrio".
Se gli dite che Monti se ne frega del popolo italiano, e che sta dove sta solo per fare gli interessi delle banche vi prende per berlusconiano, e questo perchè il Berlusca -dopo aver votato 51 volte la fiducia al governo "tecnico"- ha fatto la campagna elettorale tutta contro Monti.
E che dire della propaganda anti-Pizzarotti, il sindaco di Parma?
Sui quotidinai sussidiati già si danno da fare per screditarlo.
Qual'è la sua colpa? Non aver tirato fuori la bacchetta magica.
Provate voi, in piena crisi globale, avendo ereditato dai precedenti amministratori (recentemente sottoposti ad arresto) un deficit di 1 miliardo di euro, a risollevare il comune di Parma in pochi mesi.
Un nutrito gruppo di dipendenti del comune lo ha pure vivacemente contestato perchè ha tagliato le loro retribuzioni accessorie.
Mentre il suo predecessore sfondava il bilancio comunale avranno protestato altrettanto energicamente? Mi piacerebbe saperlo.
Noi italiani siam sempre lì a chiedere panem et circenses,e mentre ci godiamo lo spettacolo non ci chiediamo mai chi pagherà il conto.
Quando poi la casa brucia, andiamo in cerca di un "salvatore", e guai se costui non ci tira fuori dalle peste in un battibaleno!
Pienamente d'accordo.... purtroppo!
EliminaGrazie Sergio per rendere di facilissima comprensione a tutti Noi comuni mortali l'attuale momentaccio Italiano; ci sono ancora troppe poche persone che affrontano il quotidiano leggendo la stampa spazzatura e credendo a quel che sentono farneticare per tv.
RispondiEliminaSopratutto, troppo poche le persone come Lei che divulgano quello che e' la realta'!
Chissa' mai se un giorno il popolo bue capira'?
Con stima
Alberto Colombo.
Questo articolo dovrebbe essere commentato da migliaia di persone al giorno. Essere l'ottavo (in assoluto) è mortificante.
RispondiEliminaComplimenti.
Davide Zanellati
Pochi, ma buoni! (anche se hai ragione!!!)
EliminaE' mostruoso il fatto che le banche falliscono, gli stati si accollano i debiti, i cittadini pagano....e adesso ci ritroviamo come siamo...
RispondiEliminaGrazie Sergio Di Cori Modigliani :)
RispondiEliminaImmagino saprai che siamo veramente in tanti ad essere nutriti dai tuoi articoli e solo alcuni ogni tanto aggiungono qualcosa.
Approfitto per ringraziare anche loro per gli ottimi spunti e contributi che mi hanno donato.
Seguo da qualche anno ormai il tuo blog e nonostante non abbia avuto nulla da aggiungere ho sempre sentito la necessità di ringraziarti e ringraziarvi.
Quindi Grazie, non mollarci per favore, non molliamoci, resistiamo e continuiamo a crescere
Massimiliano
Grazie Sergio per il tuo sempre validissimo contributo a un informazione libera. Buon lavoro! E....
RispondiEliminaBUONA RIVOLUZIONE A TUTTI!
Sergio,hai stile e sostanza in ciò che argomenti.
RispondiEliminaNon ti sembra che dobbiamo,nel modo migliore possibile,accellerare la presa di consapevolezza ,la conoscenza dei fatti,le considerazioni e le riflessioni serie,verso un pubblico più vasto che quello attuale?
Su La Cosa,ho approfondito gli argomenti di Lidia Undiemi
che convergono con i tuoi....Cipro prove tecniche di scenari futuri più vasti,e sistematici:il prossimo sara' il turno dell'Italia?!
Potresti riprendere l'argomento della decisione di dicembre
votata dai soliti noti,per dettagliarne l'agghiacciante portata e l'urgenza di diffonderne i contenuti come suggerisce Lidia Undiemi?
Grazie,buon lavoro
Sì, questo articolo è veramente importante, prezioso per la nostra democrazia, oltre che, come sempre, molto ben scritto e documentato.
RispondiEliminaDi Lidia Undiemi, giovane ma non per questo meno egregia e stimabile economista, oltre che encomiabilissima attivista politica e vero fiore all'occhiello della nostra repubblica, avevo già avuto modo di conoscere preparazione professionale e battaglie politiche grazie al blog dello scrittore e saggista Valter Binaghi, un anno fa.
In seguito alle informazioni ricevute allora, partecipai anche in prima persona, inviando lettere a varie figure istituzionali, alla iniziativa politica promosssa dalla stessa dottoressa Undiemi per fare "lobbying" dal basso sui nostri parlamentari ed esortarli (purtroppo, come si è visto poi, del tutto invano) a non ratificare il trattato ESM, spacciato come misura salva-Stati della zona euro e invece ingranaggio cardine del nuovo meccanismo sovranazionale e pro-bancario che quegli stessi Stati si propone di spremere come limoni a tutto vantaggio dei soliti noti. Nel suo blog, Lidia Undiemi tutto questo lo spiega diffusamente.
Approfitto dell'occasione per specificare che nell'altro mio commento, quando criticavo certi atteggiamenti di Grillo, mi riferivo alla polemica fatta scoppiare sul caso del voto di sostegno, da parte di una quindicina di grillini, alla elezione di Grasso alla presidenza del Senato. E' ovvio che è del tutto condivisibile l'insistenza di Grillo sulla necessità, per gli eletti nelle fila del M5S, di restare coerenti, al momento del voto alle Camere, rispetto ai punti del programma presentato ai cittadini chiamati alle urne; insomma, le promesse vanno mantenute, questo è chiaro.
L'elezione di Grasso però non rientrava in quell'elenco, né avrebbe potuto, visto che nessuno, neanche le persone meglio dotate di esperienza e di immaginazione, ha la sfera di cristallo con cui prevedere in anticipo e nei minimi dettagli come si svolgeranno le giornate di lavoro del Parlamento appena insediato. Quindi, visto che la scelta era tra un procuratore anti-mafia e un politico caro al partito di chi lo stesso Grillo ha bollato già da anni come lo "psiconano", non vedo che razza di deprecabile delitto abbiano commesso gli eletti del M5S che, sganciandosi dalle direttive del loro proprio partito, hanno preferito consegnare a Grasso, invece che a Schifani, quella che è, non dimentichiamolo, la seconda carica dello Stato. Vale a dire che se, malauguratamente, dovesse capitare qualcosa all'attuale o al prossimo Presidente della repubblica in carica, la presidenza ad interim passerebbe automaticamente a chi presiede il Senato in quel momento: vi pare poco?
In questo senso, quindi, la disobbedienza "alla Rosa Parks" di quei senatori grillini mi è parsa più che giustificata e apprezzabile; la reazione 'padronale' di Grillo, al contrario, mi ha lasciata allibita.
Bene, questo è quanto.
Di nuovo cordiali auguri di buona Pasqua all'ottimo Modigliani e a tutti quelli che passeranno di qui.
Marilù L.
Gentilissima Marilu'-non volermene-ma temo che un atteggiamento permissivo verso il sistematico ""superamento delle regole"",vista l'imperante moda italiana di fare di testa propria,quando e come si vuole,trova ,nel caso,un comodo capro espiatorio,in Beppe Grillo.
EliminaReo di coerenza.Padronale coerenza.... Addirittura saresti allibita dalla sacrosanta richiesta di coerenza alle regole condivise prima della elezione a portavoce dei cittadini?
Ti accorgi che è paradossale,anche se umanamente comprensibile!
Ripensaci....da donna intelligente-
Ora sappiamo che c'erano anche ragioni sostanziali,per non votare Grasso.
Questa a me sembra una deriva un tantino anarchica:hanno già distrutto il valore della NORMA,per cui la Legge ,più che mai,non è più uguale per tutti,ma se è concesso alla donna madre di tollerare l'errore ,la disubbidienza immotivata e ignorante,emotiva,di un figlio,ciò non è ""allegramente concedibile""nemmeno in una famiglia che tiene alla propria esistenza,figuriamoci quando si ha la responsabilità di una decisione democraticamente presa.
Il Movimento non potrebbe permettersi di diventare quell'armata Brancaleone,che ha già ampiamente devastato,con vorace furbizia, il nostro paese,con il ""permesso""della intollerabile tolleranza degli italiani.
Condivido ampiamente il tuo giudizio sulla d.ssa Undiemi,e sulla assoluta centralità e urgenza del suo appello sull'ESM.
Speriamo in bene.A.Raffaele
Vediamo un po'. Si io imprenditore mi faccio pagare le fatture a sconto dalle banche prendo soldi, pochi e maledetti ma subito. E' chiaro che poi la PA rimborserà le banche che detengono le fatture in garanzia del finanziamento concesso. Vogliamo prendere i soldi due volte per la stessa fattura? Nazionalizzare le banche è un'idiozia, con cosa le paghiamo, aumentando il debito pubblico? Fino a 25-30 anni fa le banche erano dell' IRI (tre, le cosiddette banche di interesse nazionale, BIN) forse che le cose andavano meglio, non c'erano scandali e ruberie? Andate a leggervi le cronache degli anni 60-80.
RispondiEliminaLa P.A deve pagare le fatture, indipendentemente da chi le detiene. Se le detiene la banca significa che l'impresa è stata già pagata, di meno, ma pagata. Evidentemente la porcata si riferisce al fatto, detto terra terra, che senza l'intervento del M5S , ritenendo l'imprenditore incapace , paventando una incanalamento delle risorse su obiettivi prioritari diversi, il burocrate si è ammantato del giudizio del buon padre di famiglia e sostituendosi all'imprenditore si voleva arrogare il diritto di decidere per lui e di necessità o piuttosto di volontà di favorire le banche voleva fare virtù.Questa mentalità di decidere al posto nostro non è nuova, anzi. E' da sempre che ci ritengono incapaci e immaturi di provvedere finanche alla nostra incolumità imponendoci per legge l'uso del casco, l'uso della cintura, i limiti di velocità, le dotazioni di sicurezza in campo nautico, e quant'altro, lasciando invece proliferare liberamente tabacco alcoole e gioco d'azzardo .
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