giovedì 1 settembre 2011

Valter Lavitola è ricercato dall'interpol. E' il Presidente della Federazione Italiana Piccoli Editori. Ma non solo......

di Sergio Di Cori Modigliani


Che ci abbiano presi per scemi, questo lo avevamo capito già da molto tempo.
Che ci abbiano preso in giro, truffandoci, mentendoci, ingannandoci, anche questo lo avevamo capito molto bene.
Quello che non sono riuscito, e tuttora non riesco né a capire né a comprendere, è come sia possibile che seguitino a prendere in giro e turlupinare anche le migliori cosiddette “firme” del giornalismo italiota, al punto tale che oggi, 1 settembre 2011, non c’è nessuna testata, agenzia di stampa, blog, televisione locale e nazionale, in grado di condividere con il pubblico delle perplessità che definire allarmanti sarebbe dir poco.

Veniamo ai fatti:

Quelli di oggi, nudi e crudi: “Arrestati Giampaolo Tarantini e la moglie per estorsione ai danni del premier, Silvio Berlusconi. La Digos della Questura di Napoli, in collaborazione con quella di Roma, ha arrestato Tarantini e la moglie Angela Devenuto, per il reato di estorsione ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L'arresto, si legge in una nota, è stato eseguito in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli, Primavera.
La notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Gianpaolo Tarantini, da parte dei pm napoletani Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscicelli, era stata anticipata lo scorso 25 agosto da "Panorama". Secondo il settimanale, oltre all'imprenditore barese, sarebbe coinvolto nell'inchiesta anche il direttore ed editore del quotidiano online "Avanti!", Valter Lavitola”.
Fine della notizia oggettiva.

Riassumo in sintesi i fatti che ormai tutti sapete: qui si sta parlando della presunta estorsione compiuta da Tarantini ai danni di Berlusconi. Il premier, infatti, sarebbe stato ricattato dal Tarantini, dalla sua consorte e da Lavitola: pretendevano dei soldi in cambio del loro silenzio relativo alle trasferte di ragazze a Palazzo Grazioli, viaggi e organizzazione gestite dai tre personaggi nei confronti dei quali è scattato l’ordine di arresto.  Il premier avrebbe ceduto al ricatto versando 500 mila euro. Interrogato dai giornalisti, Silvio Berlusconi ha dichiarato. “Ma quale ricatto! Si è trattato di beneficenza. Ero stato messo al corrente dello stato di necessità grave di una famiglia con figli, mi hanno chiesto un certo aiuto e io, umanamente, non me la sono sentita di tirarmi indietro. E’ il mio carattere. Chi mi conosce sa quanto per me sia importante la beneficenza”.
Compito della magistratura sarà quello di appurare i fatti.

Tarantini e la consorte sono rinchiusi nel carcere di Pozzuoli, mentre Lavitola è scappato via e si trova in Bulgaria, a Sofia, città dalla quale rilascia curiose interviste e lanci di agenzia.
Ecco l’aspetto interessante della faccenda: Valter Lavitola.

In tutta la rete, presso gli archivi, sia cartacei che elettronici, addirittura presso l’apposito ufficio anagrafe del Tribunale, su wikipedia, e sembrerebbe addirittura nel fascicolo ufficiale dell’inchiesta, viene riportata sempre la stessa identica biografia –sia anagrafica che professionale- di questo signore napoletano. Intendiamoci, niente di strano, anzi; è giusto e ovvio che sia così, altrimenti ci sarebbero delle incongruenze.
Il fatto è che la sua biografia politica viene identificata, come data d’inizio ufficiale (che addirittura farebbe seguito a “già precedenti anni di attività di militanza giovanile nell’area socialista romana”) intorno al 1984. Secondo tutti i siti, wikipedia, giornali, ecc., il mese di maggio del 1984 sarebbe stato il momento in cui Valter Lavitola, da pochi mesi iscritto al PSI, sarebbe stato riconosciuto per le sue enormi qualità organizzative, di cultura, e di competenza, presentato all’allora segretario politico Bettino Craxi, e immediatamente promosso come “responsabile dei rapporti internazionali del partito”, una carica dirigente di alto livello di responsabilità che –aggiungono perfino questi dettagli- suscitò subito delle invidie tra colleghi meno fortunati e dotati di lui.
Non ci sarebbe niente di male, in tutto ciò. Se non fosse per un fatto, direi comico.
Se non fosse tragico.

Nel 1984, Valter Lavitola aveva 12 anni. Nato a Salerno e residente in Basilicata.

Il personaggio in questione, infatti, risulterebbe nato nel 1972.
Quindi, ci vogliono far credere che Bettino Craxi era un uomo talmente stupido, rincretinito, privo di qualsivoglia barlume di intelligenza –parliamo del momento di suo massimo splendore e potenza politica- da scegliere di affidare simile incarico a un bambino. Non solo. La biografia ufficiale prosegue spiegandoci che nel 1993 –già maturo, aveva circa 21 anni- viene presentato a Silvio Berlusconi da Fabrizio Cicchitto, suo collega che lo aveva incontrato a una riunione di massoni deviati golpisti. ( Cicchitto proveniva dalla Loggia P2, Lavitola, invece –dall’età di 17 anni- risulterebbe iscritto a una Loggia massonica di Napoli con il numero progressivo di tessera n. 13.462 come riportato, nella rete italiana, da un unico sito, “la voce delle voci”, inoltre da circa 2000 bloggers brasiliani e dal più celebre settimanale brasiliano stampato a Rio de Janeriro “O’globo” e ripreso anche dal settimanale italiano “L’espresso” in data 23 settembre 2010). Viene trionfalmente accolto tra le file di Forza Italia.

Il Lavitola a 24 anni diventa proprietario ed editore del prestigioso quotidiano socialista Avanti –morto e sepolto con tangentopoli- insieme a Sergio De Gregorio, il quale dopo due mesi passa all’IDV di Antonio Di Pietro.. Dopo due mesi chiude ma riapre il 16 gennaio 2003, avvalendosi delle firme di Fabrizio Cicchitto, Renato Brunetta, Paolo Guzzanti: i loro tre numi tutelari.

Lavitola a stento parla italiano. Non spiccica neppure una parola di inglese e probabilmente pensa che lo spagnolo sia la declinazione dei verbi italiani con l’aggiunta finale di una esse. Eppure, ai primi di giugno del 2010 si trova a Rio de Janeiro per preparare l’arrivo, la settimana dopo, di Silvio Berlusconi, in visita ufficiale. Qualifica “Rappresentante della Presidenza del Consiglio per Brasile e Panamà”, delega con tanto per iscritto. Finisce su tutte le prime pagine della stampa brasiliana come organizzatore della festa privata in onore di Berlusconi con sette ballerine di lap dance e ventidue ballerine oba oba. Non solo. Viene identificato come interlocutore a nome della Impregilo e di Finmeccanica nelle trattative con il governo brasiliano in relazione ad alcune decisioni da prendere per la fornitura di armi al Brasile, divenuto acquirente privilegiato della Repubblica Italiana. Grazie alla solida amicizia tra il presidente della repubblica di Panama Martinelli (forse il leader più corrotto del pianeta, senza dubbio, comunque, dell’intero continente americano) e Silvio Berlusconi, Lavitola organizza e gestisce l’incontro tra i due per far chiudere un contratto molto favorevole a Finmeccanica, passando attraverso la mediazione però di alcune società, diciamo così dubbie, latinoamericane, che operano nel territorio.
Questo, tanto per spiegare il personaggio, da oggi ufficialmente latitante e ricercato dall’interpol.
Niente di che. Niente di nuovo sotto il sole dell’imbarbarimento italiano.

Due fatti però mi colpiscono: la sua biografia che anche un deficiente capisce è alterata, falsificata, costruita, in una operazione che sembra uscita da un film sulla CIA con Ezio Greggio alla regia. Il che vuol dire che i servizi segreti italiani operano tecnicamente come i ministri che devono scrivere la manovra economica: a casaccio.

Il secondo fatto è quello più allarmante: nel 2003, Lavitola viene identificato dalla presidenza del consiglio dei ministri come “la personalità della cultura più rappresentativa per potersi occupare di sanare le problematiche lavorative nel campo della piccola edioria” e grazie a questa presentazione diventa Presidente della FIPE.
La FIPE è la Federazione Italiana dei Piccoli Editori, ovverossia l’ente che raduna centinaia e centinaia –sembra siano 1456 soggetti iscritti- di piccoli editori che fanno riferimento alla federazione per ottenere: sovvenzioni governative, sponsorizzazioni, gestione e organizzazione di lancio di alcuni libri selezionati e promozione sul territorio di alcuni scrittori e intellettuali identificati dalla Fipe.
Questo potrebbe spiegare uno dei più grandi misteri genetico-antropologici verificatosi nella Repubblica Italiana negli ultimi venti anni, e che non fa dormire la notte i ricercatori di biologia e di neurofisiologia: il successo e la promozione intellettuale di tanti cretini analfabeti. In nessun paese al mondo si è verificata una proliferazione come in Italia. Così abbiamo risolto anche il problema di questa mutazione genetica. Adesso abbiamo risolto questo enigma.

Resta il dolore –lo dico per davvero- nell’accorgersi dello stato sempre più avvilente in cui versa l’intera comunità italiana, ormai sovietizzata in ogni suo aspetto. Perché la FIPE si occupava fondamentalmente di gestire, organizzare e selezionare la censura preventiva in  campo letterario e intellettuale, stabilendo chi doveva pubblicare e chi non doveva pubblicare, chi doveva scrivere e chi non doveva scrivere, percependo nel frattempo decine di migliaia di euro che poi venivano distribuiti –a pioggia- a favore delle piccole case editrici “meritevoli”. Così hanno usato i soldi delle tasse che voi pagate.

Ma chi era meritevole?
Lo decideva un semi-analfabeta che oggi è inseguito dall’interpol con un mandato internazionale di cattura per ricatto, estorsione, falso.

Il 26 agosto 2011, il sole 24 ore è riuscito ad intervistarlo all’estero. Ecco che cosa dice Lavitola “.«Ho conosciuto Tarantini e la moglie lo scorso anno, in quanto la figlia ha la stessa età di mio figlio e frequentano la stessa scuola. Mi hanno chiesto se potevo aiutarli, con dei piccoli prestiti, in quanto dopo le note vicende erano in pesantissime difficoltà economiche. Cosa che ho fatto. Tali importi, molto più modesti dei 500mila euro ipotizzati, mi sono stati rimborsati dal Presidente Berlusconi in varie piccole tranche…. Tarantini recentemente mi ha chiesto un prestito di 500mila euro per poter riavviare un'attività che gli consentisse di riprendere a lavorare….. Ho avvertito Berlusconi confermando che il prestito sarebbe stato finalizzato esclusivamente per avviare un'attività”.
Quindi, ci vogliono far credere che in Italia,  a) sono necessarie almeno 500 mila euro per avviare un’attività lavorativa (ufficialmente sono persone che non hanno i soldi per mangiare) b) basta chiederli a Berlusconi e lui fa la beneficenza; c) Lavitola raccoglie le richieste.
Resta lo sconcerto riguardo la biografia di questo bambino prodigio, che a 12 anni ha sedotto Bettino Craxi.
Resta lo sconforto, come autore italiano, a nome di tutti i colleghi dalle Alpi al Canale di Sicilia, nel venire a sapere, prove alla mano, come gli uffici preposti alla cultura attribuiscono le sovvenzioni, chi sono coloro che gestiscono LE LISTE NERE ESISTENTI di scrittori autori ed editori che devono e possono lavorare (che vuol dire avere accesso al mercato) e quelli che, invece, non devono e non possono.
Ecco la nota ufficiale a firma del procuratore aggiunto Francesco Greco in cui si sottolinea che “l’inchiesta sulla presunta estorsione ai danni del premier Berlusconi trae origine da più ampie e diversificate indagini, tutte coordinate dalla procura partenopea. In particolare si fa riferimento a indagini condotte, anche con intercettazioni telefoniche, dalla Digos di Napoli su alcune società del gruppo Finmeccanica, dove Valter Lavitola sembra svolgere non meglio definite attività di consulenza…. Gli esiti delle investigazioni della sezione criminalità economica della procura sono poi confluiti in quelli delle indagini della sezione reati contro la pubblica amministrazione riguardanti lo stesso Lavitola e altri indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P4, che vede coinvolti tra gli altri il parlamentare del Pdl Alfonso Papa e l’uomo d’affari Luigi Bisignani.”

Raglia raglia giovane Itaglia!!!!!!!!!!!!


P.S. Comunicazione tecnica ad alcuni dei miei lettori.
Non posso rispondere ai commenti perchè, per motivi tecnici che ignoro, Google non mi consente di rispondere. Mi dispiace. Potete contattarmi su facebook oppure per iscritto a sergio.dicori@yahoo.com. In attesa che Google si decida a risolvere questo problema tecnico. Prossimamente, viste le numerose richieste, stilerò una mia mini biografia con curriculum vitae.
Grazie a tutti per la generosa attenzione e inaspettato seguito.
Viva l'Italia libera



5 commenti:

  1. molte grazie per la precisazione tecnica. E speriamo che sia SOLO un problema tecnico.

    Grazie anche per due parole usate

    Allarmante e dolore.

    Di scandalo in scandalo, i sorrisi di circostanza con relative spallucce,costituiscono un pericolo ogni giorno maggiore relativo alla speranza di poter rivedere la luce al fondo del corridoio e aumentano esponenzialmente le probabilità di non ritorno

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  2. viva l'Italia libera! (anche per me)
    GEORG

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  3. Il blog mi piace. Pero' solo un commento (sull'eta di lavitola) e' da poco 45-enne (mi pare sia scritto sul sole 24 ore) quindi nato nel 66. nel 1984 aveva 18 anni e non 12. Che poi sia un facccendiere non ci sono dubbi.

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  4. Perchè inaspettato seguito?

    Lei racconta fatti poco noti (se anche veritieri non saprei) che senza dubbio aiutano a capire dichiarazioni e comportamenti 'ufficiali'.

    Mi sembra allora ovvio che chi in questo paese non dorme e sogna, la legga con interesse (e col beneficio del dubbio anche) approdando al suo blog per passa parola.

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  5. http://www.kaosenlared.net/noticia/conozca-conexion-lavitola-panama-video-fotos

    http://www.telemetro.com/noticias/archivos/2011/12/05/archivo_86545_214.pdf

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